ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07586

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 559 del 01/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 01/02/2016
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 01/02/2016
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 01/02/2016
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 01/02/2016
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 01/02/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 01/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07586
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Lunedì 1 febbraio 2016, seduta n. 559

   LUIGI GALLO, PETRAROLI, BATTELLI, DELL'ORCO, D'UVA e VACCA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   con l'entrata in vigore della legge 16 luglio 2015, n. 107, numerose sono state le funzioni e i poteri conferiti ai dirigenti scolastici per la realizzazione dell'autonomia del sistema di istruzione;
   nello specifico, ai sensi del comma 79 dell'articolo 1 della suddetta legge, il dirigente scolastico, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali deve garantire un'efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali; svolgendo compiti di direzione, gestione, organizzazione e coordinamento, oltre ad essere responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio secondo quanto previsto dall'articolo 25 del decreto legislativo del 30 marzo 2001, n. 165;
   a decorrere dall'anno scolastico 2016/2017, è il dirigente scolastico a proporre gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all'ambito territoriale di riferimento, e gli è riservata anche la possibilità di utilizzare, in caso di bisogno, docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati:
   oltracciò, ha la facoltà di, individuare nell'ambito dell'organico dell'autonomia fino al 10 per cento di docenti che lo coadiuvano in attività di supporto organizzativo e didattico dell'istituzione scolastica e di ridurre il numero di studenti per classe rispetto a quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81;
   ad aggiungersi alle già menzionate funzioni il dirigente scolastico ha anche pieni poteri di valutazione del personale docente ed educativo in periodo di formazione e prova, sulla base dell'istruttoria di un docente al quale vengono affidate le funzioni di tutor dal dirigente scolastico stesso, e di assegnare annualmente una somma di denaro, definita bonus al personale docente da lui stesso valutato come meritevole;
   da quanto si evince da diversi articoli apparsi ordine tra il 16 e il 22 dicembre 2015 il gruppo «Partigiani della Scuola Pubblica» (Psp) ha denunciato a gran voce i contenuti del documento dell'associazione nazionale presidi (Anp) che interpreta il piano triennale dell'offerta formativa secondo i parametri della riforma della scuola e che viene utilizzato nei seminari di lavoro dei dirigenti scolastici;
   i membri del Psp reputano aberrante l'ostilità che si vuole creare fra corpo docente e dirigenza, ritenendo che la frase contenuta nel documento dell'Anp «non “avere le mani legate” rispetto ai docenti contrastivi», metta in luce in modo emblematico il disegno arrogante e antidemocratico di chi ha, costruito questa riforma e di chi sta formando dirigenti scolastici;
   una siffatta conditio affermano i Psp, non può che generare indignazione e preoccupazione per le sorti dello scuola pubblica, che si vorrebbe programmata alla creazione di individui seriali, acritici, e «utili» al sistema, che non contrastino le volontà di presidi e Governo, violando, in tal modo, i diritti costituzionali quali la libertà di insegnamento e la libertà di pensiero;
   nelle stesse slide del documento dell'Anp si legge anche che nella preparazione del piano dell'offerta triennale, sarebbe valido, inter alia il principio dei Marines: don't ask don't tell (non chiedere, non dire), che rappresenterebbe il motto con cui, negli Stati Uniti è stata indicata la politica di esclusione degli omosessuali dell'esercito (i gay potevano arruolarsi a patto di non farsi riconosce «riconoscere»), e tale riferimento infelice secondo Pino Turi, segretario della Uil scuola, non sarebbe casuale, ma piuttosto un «linguaggio da caserma che illustra benissimo i pericoli di questa riforma»;
   tutto ciò contrasterebbe quelli che dovrebbero essere gli obiettivi primari che la scuola pubblica dovrebbe conseguire, secondo Pino Turi, avendo ben chiaro che i docenti di cui si avrebbe bisogno sono proprio quelli che per tradizione e cultura hanno sempre adottato un metodo di insegnamento non dogmatico e comparativo: in poche parole, «quelli che insegnano come pensare, non cosa pensare»;
   appare, dunque, chiaro come la nuova legge sulla scuola consegni nelle mani dei dirigenti scolastici, e al loro libero arbitrio, enormi poteri discrezionali che, se utilizzati impropriamente, potrebbero anche aumentare il rischio di sconfinare nell'abuso di potere, come si evince anche da quanto annunciato dalle diverse testate giornalistiche in numerosi articoli, tra cui quello apparso online sul portale www.orizzontescuola.it in data 15 luglio 2015 («La nuova figura del DS e i rischi dell'abuso di potere»);
   da quanto si evince dal documento dell'Associazione nazionale presidi (Anp) a pagina 11 si afferma che la classica cattedra su singola scuola va ad esaurimento sostituita dalla nuova titolarità su ambito territoriale e che nel tempo, esisterà solo questo secondo tipo;
   a pagina 28 del suddetto documento l'Anp invita il dirigente scolastico ad evitare con ogni cura la modifica del piano triennale dell'offerta formativa in consiglio d'istituto per trasformare l'operazione in una sostanziale ratifica in contrasto con lo spirito della norma –:
   quali siano gli orientamenti del Ministro, per quanto di competenza, in relazione alle affermazioni contenute nelle slide del documento dell'Anp, che appaiono agli interroganti da censurare per la deriva e la cultura autoritaria che si rischia di diffondete nelle scuole;
   in che modo il Ministro intenda salvaguardare la libertà di insegnamento e proteggere la classe docente da eventuali abusi dei dirigenti che non intendono «“avere le mani legate” rispetto ai docenti contrastivi»;
   se il Ministro non intenda assumere iniziative per chiarificare e modificare la posizione e tutti i poteri dei dirigenti scolastici, in modo da evitare una deriva autoritaria nelle scuole e salvaguardare i diritti di tutto il personale docente;
   se l'organico dei posti comuni e di sostegno continuerà a coesistere con quello di potenziamento;
   se il Ministro ritenga di continuare a rispettare il turn over al 100 per cento ovvero in che modo cambieranno i criteri per il calcolo del fabbisogno annuale di docenti, considerando l'esaurimento della classica cattedra su singola scuola, le nuove misure sull'organico potenziato, gli ambiti territoriali e l'aumento dell'autonomia finanziaria dei singoli istituti.
(5-07586)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

insegnante

amministrazione del personale

formazione professionale