ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07539

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 556 del 27/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: CRIPPA DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 27/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 27/01/2016
Stato iter:
28/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/01/2016
Resoconto CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 28/01/2016
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 28/01/2016
Resoconto CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/01/2016

SVOLTO IL 28/01/2016

CONCLUSO IL 28/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07539
presentato da
CRIPPA Davide
testo di
Mercoledì 27 gennaio 2016, seduta n. 556

   CRIPPA, CANCELLERI, DA VILLA, DELLA VALLE, FANTINATI e VALLASCAS. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il fondo finanziato dagli incassi delle multe comminate dall'Antitrust è destinato alla tutela dei consumatori, per assistere i cittadini contro eventuali abusi delle aziende, garantire la genuinità dei prodotti e proteggere dalle contraffazioni alimentari, o ancora salvaguardare l'autenticità del made in Italy, ma è usato purtroppo in modo completamente diverso;
   si apprende da fonti giornalistiche che ogni anno il Ministero dello sviluppo economico stanzierebbe 20 milioni di euro a favore della tutela del mercato, come sopra definita. La somma in questione rappresenterebbe una piccolissima parte dei fondi incamerati dall'Antitrust con le multe comminate alle imprese per comportamenti anticoncorrenziali. Ma è quanto basta alle associazioni locali e nazionali dei consumatori per sopravvivere. Ciononostante, sul sito del Ministero non c’è alcun dettaglio sui beneficiari dei fondi né tanto meno il resoconto delle attività effettivamente realizzate dalle associazioni;
   il Ministero dello sviluppo economico mette a bando i fondi ricevuti dall'Antitrust attraverso la «Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica», guidata da Gianfrancesco Vecchio che, intervistato da ilfattoquotidiano.it, precisa che una decina di milioni vanno alle regioni, mentre altri dieci sono destinati ad iniziative a tutela dei consumatori di carattere nazionale. Di questa cifra, 4,5 milioni sono stati recentemente messi a bando dalla direzione generale destinandoli alle venti associazioni che fanno parte del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti; ci si chiede per quali progetti. Ad oggi, questo resta un punto interrogativo. Sul sito del Ministero noi c’è infatti ancora traccia dell'esito del bando che, per la prima volta nella storia, ha tagliato fuori due associazioni del CNCU;
   tra gli esclusi figura l'Adusbef, che si è vista bocciare un progetto e ha deciso di chiedere l'accesso agli atti per procedere a un ricorso sull'assegnazione dei fondi. In una missiva inviata al Ministro Guidi e all'autorità anticorruzione di Raffaele Cantone, l'associazione lamenta un sistema di valutazione estremamente discrezionale, cui si aggiunge una scarsa trasparenza della procedura;
   il problema principale non è tanto lo specifico bando, ma la reale utilità delle iniziative effettuate finora a tutela dei consumatori, colpiti duramente dai recenti salvataggi bancari –:
   se corrisponda al vero quanto descritto in premessa e se il Ministro non reputi opportuno adottare ogni iniziativa utile al fine di rendere pubblica e trasparente la procedura di assegnazione ai beneficiari delle risorse del fondo di cui all'articolo 1, comma 148, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, controllarne le attività effettivamente realizzate e finalizzare le risorse in esso contenute unicamente a iniziative a tutela del consumatore. (5-07539)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-07539

  L'articolo 148 della legge n. 388 del 2000 ha previsto che le entrate derivanti dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante delle concorrenza e del mercato siano destinate ad iniziative a vantaggio dei consumatori, individuate di volta in volta con decreto del Ministro delle attività produttive, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Per l'anno 2015 sono state individuate con Decreto Ministeriale 6 agosto 2015 le iniziative da attuarsi mediante l'utilizzo delle sanzioni per un totale di euro 25.000.000,00, a fronte di versamenti complessivi per oltre euro 48.000.000,00.
  Evidenzio, che tali iniziative vengono individuate con cadenza biennale e non annuale, previo parere favorevole delle competenti commissioni Parlamentari.
   Il Ministero presenta una relazione dettagliata ed aggiornata di tutte le iniziative finanziate, pubblicata sui siti di Camera e Senato nella sezione dedicata alla pubblicazione degli Atti del Governo soggetti a parere parlamentare. Ugualmente è pubblicato il decreto di riparto dei fondi sul sito del Ministero (http://www.mise.gov.it/index.php/it/normativa/decreti-ministeriali ?start=20).
  Nello specifico faccio presente che è stato pubblicato sul sito MISE, sia il decreto del 30/09/2015 contenente il bando sia gli esiti dei progetti risultati idonei ed ammessi a finanziamento (http://www.mise.gov.it/index.php/it/normativa/decretidirettoriali ?start=20), oltre ad essere stati ritualmente comunicati alle associazioni interessate.
  Si precisa che, a seguito del citato bando, sono state presentate 8 domande di finanziamento per altrettanti progetti, di cui n. 6 presentati da gruppi di associazioni e n. 2 progetti presentati singolarmente. I due progetti presentati da singole associazioni, fra cui quello di Adusbef, non hanno raggiunto, in applicazione dei criteri di cui al predetto decreto, il punteggio di idoneità per essere ammessi a finanziamento.
   Preme chiarire che l'articolazione dei criteri di valutazione dei progetti (articolo 10 D.D. 30.09.2015) prevedeva l'attribuzione di un punteggio totale, dato dalla sommatoria di alcuni parametri basati su elementi oggettivi ed altri su valutazione di merito.
  Nello specifico il progetto proposto dall'Adusbef, a parte la valutazione di merito, non ha conseguito, nell'applicazione dei parametri oggettivi il punteggio minimo che avrebbe consentito il superamento della soglia di idoneità.
  Pertanto la decisione in merito all'idoneità dei progetti non è stata frutto di mera discrezionalità, come lamenta l'Associazione Adusbef, ma è stata vincolata all'applicazione di criteri preordinati e trasparenti, inoltre facilmente valutabili dall'Associazione stessa al momento della predisposizione del progetto e della sua presentazione al MiSE.
  Evidenzio, inoltre, che tale circostanza è stata riconosciuta e ben espressa anche dall'altra associazione non ammessa a finanziamento. La stessa non ha formulato critiche all'esito del bando avendo avuto modo di constatare che l'applicazione dei criteri previsti e già noti portava inevitabilmente a tale risultato per i progetti presentati da associazioni isolate.
  Ritengo che la procedura seguita sia stata «trasparente» in quanto: le associazioni sono comunque costantemente informate e coinvolte nel corso delle riunioni mensili del CNCU; la ripartizione dei fondi avviene previa acquisizione dei pareri parlamentari; le proposte di ripartizione ed i risultati delle attività svolte con i fondi per gli esercizi precedenti sono pubblicati sui siti di Camera e Senato e sul sito del Ministero e del CNCU.
  Quanto alla verifica delle attività, faccio presente che le iniziative, una volta ammesse a finanziamento, sono soggette a monitoraggio e che l'ammissione definitiva avviene solo a seguito dell'esito positivo non solo del riscontro della rendicontazione e della documentazione a supporto da parte dell'Amministrazione, ma anche di specifica verifica in loco da parte della Commissione di accertamento all'uopo nominata.
  Circa la finalizzazione delle risorse unicamente ad iniziative a tutela dei consumatori, preciso che effettivamente è avvenuto più volte in passato che in sede legislativa le risorse derivanti dalle multe antitrust siano state destinate parzialmente o in qualche caso totalmente a coperture di bilancio del tutto estranee alla originarie finalità di tutela dei consumatori.
  Tale scelta, peraltro, è stata giustificata da esigenze di finanza pubblica. Per il corrente anno è stata comunque limitata alla parte eccedente il fabbisogno indicato dal MISE per le iniziative più urgenti, consentendo così di dare continuità ad importanti attività progettuali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del consumatore

legislazione antitrust

disputa commerciale