ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07526

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 556 del 27/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 27/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 27/01/2016
Stato iter:
28/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 28/01/2016
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 28/01/2016
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 28/01/2016
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 28/01/2016
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/01/2016

SVOLTO IL 28/01/2016

CONCLUSO IL 28/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07526
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 27 gennaio 2016, seduta n. 556

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, la Apple Italia srl, rea di aver sottratto al fisco italiano per omessa dichiarazione dei redditi ai fini Ires dal 2008 al 2013 circa 880 milioni di euro, il 29 dicembre 2015 ha formalizzato un accordo con l'Agenzia delle entrate, versando l'importo di 318 milioni di euro e cioè quanto dalla stessa richiesto nei verbali di accertamento per sanare la pendenza fiscale;
   tale formalizzazione, con la quale la società ha quindi accettato tutti i rilievi emersi dalle accurate ispezioni che hanno visto sinergicamente impegnati l'Anti-frode, l'Ufficio grandi contribuenti e l'Ufficio ruling internazionale dell'Agenzia delle entrate, crea un precedente importante, visto che proprio la Apple persegue la stessa strategia elusiva in altri Paesi dell'Unione europea, attraverso la quale negli ultimi sette anni l'ha vista denunciare nel solo nostro Paese fatturati annuali esigui che non superavano i 30 milioni di euro, a fronte di vendite che invece avrebbero sistematicamente sfiorato il miliardo di euro;
   l'indagine dell'Agenzia delle entrate, coadiuvata dal procuratore di Milano Francesco Greco, ha potuto accertare che l'evasione è stata possibile grazie al meccanismo della cosiddetta esterovestizione che prevedeva all'interno di Apple Italia Srl l'annidamento, in maniera occulta, di una struttura svincolata rispetto alle attività ausiliarie di mero supporto alle vendite e di consulenza svolte dalla società residente in Italia (alla quale venivano riconosciuti i soli ricavi atti a sostenere i costi di esercizio), ma che lavorava come stabile organizzazione italiana alle dipendenze delle controllanti irlandesi e americane, svolgendo una vera e propria attività di vendita sul territorio per conto di Apple Sales International: grazie poi ad accordi con i Governi dei Paesi nei quali finivano i veri utili, il colosso americano dell'innovazione tecnologica aveva potuto pagare, per ben sette lunghi anni, aliquote fiscali prossime allo zero;
   il suddetto accordo può definirsi storico poiché rappresenta la prima volta che la Apple risolve un contenzioso fiscale con l'erario di uno dei Paesi in cui opera, potendo perciò diventare un «modello» da esportare anche negli altri Paesi dell'Unione europea dove Apple ha altre pendenze fiscali analoghe;
   al momento non è dato sapere se l'accordo, rivelatosi, tra l'altro, particolarmente oneroso per lo Stato italiano, oltre al pagamento della transazione, preveda ulteriori condizioni o termini, salvo quanto riportato dal quotidiano Sole 24 ore, secondo il quale fonti della procura di Milano confermerebbero che oltre al pagamento della multa la Apple Italia srl sarà soggetta per i prossimi cinque anni ad una procedura di ruling internazionale per determinare la percentuale delle imposte da pagare in Italia e in Irlanda –:
   a quali condizioni si sia chiuso il contenzioso tributario, se cioè esso riguardi solo il passato o anche il futuro, e se comprenda anche impegni e clausole extra fiscali, quali ad esempio gli investimenti realizzati dalla Apple sul territorio italiano. (5-07526)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-07526

  Con l'interrogazione in esame, l'Onorevole interrogante fa riferimento alle notizie di stampa secondo cui la Apple Italia Srl, ha formalizzato un accordo con l'Agenzia delle entrate, versando l'importo di 318 milioni di euro, cioè quanto dalla stessa richiesto nei verbali di accertamento in cui si contesta l'omessa dichiarazione dei redditi ai fini Ires dal 2008 al 2013.
  A parere dell'Onorevole interrogante, il suddetto accordo può definirsi storico poiché rappresenta la prima volta che la Apple risolve un contenzioso fiscale con l'erario di uno dei Paesi in cui opera, potendo perciò diventare un «modello» da esportare anche negli altri Paesi dell'Unione europea dove Apple ha altre pendenze fiscali analoghe.
  Ciò premesso, l'onorevole interrogante chiede a quali condizioni si è chiuso il cennato contenzioso tributario, se cioè esso riguardi solo il passato o anche il futuro, e se comprenda anche impegni e clausole extra fiscali, quali ad esempio gli investimenti realizzati dalla Apple sul territorio italiano.
  Al riguardo, l'Agenzia delle entrate riferisce che l'attività di controllo sul Gruppo Apple si è conclusa per le annualità richiamate con la definizione da parte del Gruppo dei verbali redatti dai verificatori dell'Agenzia medesima, attraverso il versamento di oltre 300 milioni di euro.
  Il confronto con il Gruppo continuerà anche per gli anni successivi a quelli oggetto del processo verbale poiché lo stesso si è reso disponibile a presentare specifiche richieste di ruling all'Ufficio Accordi preventivi e controversie internazionali della Direzione Centrale Accertamento dell'Agenzia delle entrate.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

esportazione comunitaria

pagamenti internazionali

imposta