ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07511

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 555 del 26/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: TULLO MARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO 26/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/01/2016
Stato iter:
27/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/01/2016
Resoconto MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 27/01/2016
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 27/01/2016
Resoconto MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/01/2016

SVOLTO IL 27/01/2016

CONCLUSO IL 27/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07511
presentato da
TULLO Mario
testo di
Martedì 26 gennaio 2016, seduta n. 555

   TULLO e MURA. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la società Poste italiane sta procedendo ad una razionalizzazione della rete degli uffici postali, attraverso una riorganizzazione che vedrà la chiusura o la rimodulazione degli orari di circa 6.000 uffici postali dei 13.000 presenti sul territorio nazionale;
   il piano di razionalizzazione della rete postale è stato condiviso con l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni;
   la razionalizzazione della rete di sportelli postali dà luogo, ad avviso degli interroganti, a una palese violazione del principio di territorialità e nasce da valutazioni di pura natura economico-gestionale e non tiene in minimo conto quello che è l'indispensabile ruolo svolto dall'azienda per milioni di cittadini garantire il servizio postale universale;
   la chiusura degli sportelli colpirà soprattutto i piccoli comuni, soprattutto quelli che si trovano nelle aree svantaggiate, in zone montane e in territori in via di spopolamento, causando un gravissimo danno ai cittadini, già penalizzati da scelte che hanno costretto i comuni a ridimensionare fortemente i servizi essenziali per la popolazione;
   l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, su precisa sollecitazione del Consiglio di Stato, ha adottato la delibera n. 342/14/CONS con la quale sono stati modificati i criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane;
   con suddetta delibera è stato introdotto il divieto di chiusura di uffici postali situati in comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei comuni montani. Sono esclusi dall'ambito di applicazione del divieto i comuni nei quali siano presenti più di due uffici postali e il rapporto abitanti per ufficio postale sia inferiore a 800;
   la delibera n. 342/14/CONS inoltre stabilisce: «Gli uffici postali presidio unico di Comuni, ossia con popolazione residente inferiore a 500 abitanti, ove sia presente entro 3 chilometri un ufficio limitrofo aperto almeno tre giorni a settimana, osservano un'apertura al pubblico non inferiore a due giorni e dodici ore settimanali, garantendo un coordinamento con gli orari di apertura del suddetto ufficio limitrofo, in modo da assicurare la più ampia accessibilità del servizio»;
   l'Autorità ha inoltre precisato che «gli interventi di chiusura e di rimodulazione oraria degli uffici postali devono essere comunicati da Poste Italiane ai Sindaci dei Comuni interessati, ovvero alla competente articolazione decentrata dell'Amministrazione comunale, con congruo anticipo, almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento»;
   numerosi amministratori locali nei mesi scorsi hanno presentato ricorso al Tar contro il piano di razionalizzazione presentato da Poste italiane, che a loro giudizio pregiudica pesantemente l'efficienza del servizio postale nei loro comuni –:
   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare nei confronti di Poste italiane per assicurare la capillare presenza degli uffici postali e la fornitura del servizio postale su tutto il territorio nazionale e segnatamente nei piccoli comuni, con particolare riguardo a quelli collocati nelle aree svantaggiate, in zone montane e in territori in via di spopolamento. (5-07511)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 27 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-07511

  Premetto che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza da questo Ministero all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per effetto della legge n. 214 del 2011.
  Si sono inoltre verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi. In tale contesto la fornitura del servizio universale presenta problematiche relative a particolari condizioni demografiche e territoriali, caratterizzate da vaste zone di difficile accessibilità ed a scarsa densità abitativa.
  L'AGCOM, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Ciò premesso, evidenzio che a seguito della presentazione dell'ultimo piano di razionalizzazione, il Ministero è in più occasioni intervenuto, pur avendo perso le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, affinché ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuto e apprezzato da questi ultimi.
  Si è proceduto in questi direzione anche nell'ambito di definizione del nuovo Contatto di programma tra il MiSE e Poste Italiane per gli anni 2016-2019, sottoscritto in data 15 dicembre 2015, attualmente in fase di registrazione alla Corte dei Conti e che ha introdotto significative novità. All'articolo 2 è stato previsto che Poste Italiane debba fornire adeguata informazione degli interventi, anche di carattere sostitutivo mediante ricorso alle possibilità offerte dalle tecnologie informatiche e digitali nella fornitura dei servizi postali, all'ente locale interessato ed al MiSE che ha facoltà di promuovere, prima dell'attuazione degli interventi previsti, un confronto tra gli organi rappresentativi degli enti interessati e Poste.
  La nuova impostazione si basa, infatti, sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico, un valore dal punto di vista anche industriale: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5 comma 5 del Contratto di Programma, per la prima volta Poste Italiane – anche tenuto conto del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche attraverso accordi con le regioni e gli enti locali; dando seguito all'indicazione del Ministero secondo il quale l'ipotesi di intervento in riduzione deve essere considerata come estrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative.
  Poste Italiane, nella logica del potenziamento e di una maggiore efficienza dei servizi, dovrà inoltre valutare il rapporto costi-ricavi non sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino a una scala anche regionale.
  Nel nuovo Contratto è previsto, infine, che Poste Italiane dovrà valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime, entro il 30 settembre di ogni anno. Per l'anno 2015, tale termine è posticipato al 31 marzo 2016. La Società è tenuta a trasmettere il suddetto Piano all'Autorità entro il 1o luglio 2016.
  In sostanza con il nuovo Contratto di programma anche il Governo ragiona in termini di politica industriale, non più solo in termini di valore sociale, e Poste è invitata a valorizzare la propria rete coerentemente con quanto comunicato in occasione della recente quotazione in Borsa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

prestazione di servizi

servizio universale