ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07510

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 555 del 26/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/01/2016
Stato iter:
27/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/01/2016
Resoconto ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 27/01/2016
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 27/01/2016
Resoconto ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/01/2016

SVOLTO IL 27/01/2016

CONCLUSO IL 27/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07510
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Martedì 26 gennaio 2016, seduta n. 555

   DE LORENZIS, LIUZZI, PAOLO NICOLÒ ROMANO, SPESSOTTO, DELL'ORCO, CARINELLI e NICOLA BIANCHI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il Consiglio dei ministri n. 52 del 3 marzo 2015 ha approvato la c.d. «Strategia italiana per la banda ultralarga» con l'obiettivo dichiarato «[...] di rimediare a questo gap infrastrutturale e di mercato, creando le condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili, con azioni quali: 1) agevolazioni tese ad abbassare le barriere di costo di implementazione, semplificando e riducendo gli oneri amministrativi; 2) coordinamento nella gestione del sottosuolo attraverso l'istituzione di un Catasto del sotto e sopra suolo che garantisca il monitoraggio degli interventi e il miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti; 3) adeguamento agli altri Paesi europei dei limiti in materia di elettromagnetismo; 4) incentivi fiscali e credito a tassi agevolati nelle aree più redditizie per promuovere il «salto di qualità»; 5) incentivi pubblici per investire nelle aree marginali; 6) realizzazione diretta di infrastrutture pubbliche nelle aree a fallimento di mercato»;
   tale strategia propone lo stanziamento di fondi pubblici per circa 7 miliardi di euro cui si aggiungerebbero, secondo quanto affermato dal Governo, i fondi collegati del c.d. «Piano Juncker»;
   secondo quanto previsto nella delibera Cipe sopra richiamata la parte più consistente dei finanziamenti arriveranno a partire dal 2017 e si pensa di destinare risorse fino al 2022, oltre quindi il termine del 2020 originariamente previsto per lo sviluppo della strategia sia a livello europeo che nazionale;
   il 19 ottobre 2015 sono stati pubblicati i risultati della consultazione pubblica indetta da Infratel per verificare i piani di investimento degli operatori in banda ultralarga in particolare nelle zone cosiddette a fallimento di mercato;
   le risultanze della consultazione confermano come, senza un deciso intervento pubblico, l'Italia non avvicinerà nemmeno lontanamente gli obiettivi di copertura per la banda ultralarga previsti a livello europeo;
   dai dati raccolti emerge, infatti, che i piani degli operatori prevedono al 2018 la copertura con la banda ultralarga solo per il 29 per cento delle unità immobiliari;
   alla luce di quanto sopra e sul versante degli investimenti pubblici nelle infrastrutture secondo quanto si apprende da fonti giornalistiche, in particolare da un articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica il 6 gennaio scorso a firma di Alessandro Longo, il Governo avrebbe intenzione di destinare 4 miliardi di euro per la costruzione di una rete pubblica a banda ultralarga, senza l'aiuto degli operatori privati, che copra 7300 comuni in zone a fallimento di mercato. Tale rete dovrebbe essere gestita da Infratel Italia Spa, società in house del Ministero dello sviluppo economico  –:
   se quanto riferito dal richiamato articolo giornalistico corrisponda al vero e con quali tempistiche e secondo quali modalità il Governo intenda realizzare l'iniziativa descritta volta alla realizzazione di una rete a banda larga pubblica nelle zone a fallimento di mercato.
(5-07510)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 27 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-07510

  Dopo l'approvazione del Piano banda ultralarga del marzo scorso, la delibera Cipe del 6 agosto 2015 ha assegnato al Ministero dello sviluppo economico 2,2 miliardi a valere sulla disponibilità FSC (fondo sviluppo e coesione) 2014-2020 per il finanziamento della banda ultra larga nei cluster C e D, ovvero nelle «aree bianche», cosiddette a «fallimento di mercato», da aggiungere ai circa 1,8 miliardi di fondi FESR e FEASR gestiti dalle regioni.
  La scelta del Governo risponde all'idea che se lasciassimo fare al mercato avremmo inevitabilmente un'Italia a due velocità. Lo sviluppo delle reti a banda larga e ultralarga deve essere invece in grado di alzare verso l'alto la qualità della vita e del lavoro di tutti i cittadini.
  Va ricordato, infatti, che il 21 ottobre 2015 Mise e Infratel Spa hanno reso noto noti i risultati dell'ultima Consultazione pubblica banda ultralarga relativa ai piani degli operatori per il triennio 2016-2018, secondo i quali senza intervento pubblico il 36,3 per cento delle unità immobiliari nel 2018 non sarebbe collegato ad alcuna rete a banda ultralarga, mentre solo il 21,42 per cento del totale sarebbe collegato in modalità FTTB/FTTH.
  A fine dicembre il COBUL (Comitato Banda ultralarga convocato presso la Presidenza del Consiglio) ha deciso la modalità di intervento diretto per le aree bianche (cluster C e D) e lo ha prenotificato a Bruxelles. Stiamo parlando di circa 7.300 i Comuni con almeno un'area comunale interamente bianca, 5.500 dei quali non raggiunti del tutto dalla banda ultra larga. Le unità abitative nelle aree bianche sono circa 8,8 milioni per una popolazione di circa 19 milioni.
  In sostanza dove non arriva il mercato si costruisce una rete che rimane di proprietà pubblica, neutra, naturalmente aperta agli operatori privati che potranno offrire i propri servizi.
  Per il perseguimento degli obiettivi di realizzazione degli interventi, il MiSE si avvarrà della società in house Infratel con funzioni di soggetto attuatore.
  Il Piano Nazionale Banda Ultralarga prevede la costruzione di nuove infrastrutture in fibra ottica in aree bianche secondo un'architettura: FTTB (fiber to the building) per aree bianche appartenenti al Cluster C (70 per cento); FTTN (fiber to the node) per aree bianche appartenenti al Cluster D (100 per cento).
  Ricordo che già con le risorse della vecchia programmazione partiranno a breve interventi diretti per banda ultralarga in aree bianche di 8 regioni (Abruzzo, Calabria, Marche, Lazio, Puglia, Sardegna, Lombardia, Toscana) per circa 700 comuni coinvolti dagli interventi.
  Una volta acquisito il via libera da parte della Commissione europea sulla compatibilità con il regime di aiuti di stato saranno nei prossimi mesi sottoscritti Accordi di programma tra il MiSE e le singole regioni al fine di coordinare gli interventi pubblici finanziati dal Ministero con quelli finanziati dalle Regioni con i POR FESR e FEASR 2014-2020.
  Infine, voglio ricordare l'importanza strategica del progetto SINFI, il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture, che metterà in comune le informazioni relative alle infrastrutture presenti sul territorio, sia nel sottosuolo che nel soprasuolo, per velocizzare la posa delle reti in fibra ottica a banda ultralarga e risparmiare sui costi per almeno il 30 per cento. Il catasto nazionale rappresenterà anche un importante strumento di trasparenza nei confronti di cittadini e imprese e aiuterà a seguire i tempi di applicazione del Piano banda ultralarga approvato lo scorso 3 marzo: per esempio, diventerà fondamentale per monitorare la cablatura in fibra ottica delle scuole primarie e secondarie, come previsto dal protocollo che abbiamo appena firmato con il Miur.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

assetto territoriale

finanziamento pubblico

infrastruttura economica