ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07507

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 555 del 26/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: CHIARELLI GIANFRANCO GIOVANNI
Gruppo: MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Data firma: 26/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAPEZZONE DANIELE MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 26/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 26/01/2016
Stato iter:
27/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/01/2016
Resoconto CAPEZZONE DANIELE MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
 
RISPOSTA GOVERNO 27/01/2016
Resoconto BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
 
REPLICA 27/01/2016
Resoconto CAPEZZONE DANIELE MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/01/2016

SVOLTO IL 27/01/2016

CONCLUSO IL 27/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07507
presentato da
CHIARELLI Gianfranco Giovanni
testo di
Martedì 26 gennaio 2016, seduta n. 555

   CHIARELLI e CAPEZZONE. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il signor Francesco Baldassu di Dolianova è stato accusato dell'omicidio di un altro giovane ventenne, Alberto Corona, pastore salariato. E stato arrestato e detenuto per circa due anni;
   nel corso del dibattimento, è emerso il ruolo svolto (non si comprende a quale titolo) nella fase investigativa, da un cosiddetto «pentito» di ’ndrangheta, sotto protezione in Sardegna, tale Rocco Varacalli;
   Baldassu è stato assolto dalla corte d'assise e la sentenza è stata confermata in appello;
   successivamente, si è proceduto contro il Varacalli, poi riconosciuto colpevole dell'omicidio;
   a ciò ha fatto seguito una ulteriore pagina a dir poco controversa in occasione della richiesta di risarcimento, avanzata dai legali di Baldassu, per i due anni di ingiusta detenzione;
   la vicenda è stata pubblicamente sollevata dall'avvocato Mauro Mellini, in un articolo sul quotidiano Il Tempo, e poi da un ampio articolo di cronaca sul quotidiano La Nuova Sardegna non sono chiari, secondo gli interroganti, i motivi per i quali il Varacalli sia a «piede libero»;
   risulta che sia stato richiesto al Varacalli un contributo all'attività istruttoria e investigativa, opportunità da lui utilizzata – a quanto pare – per depistare –:
   se Rocco Varacalli sia ancora sotto programma di protezione, percependo tuttora una indennità a carico dello Stato e vivendo in affitto in una casa in Sardegna pagata con denaro pubblico. (5-07507)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 27 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-07507

  Signor Presidente, onorevoli deputati, rispondo all'interrogazione degli onorevoli Chiarelli e Capezzone per quanto riguarda le speciali misure di protezione in favore del collaboratore di giustizia Rocco Varacalli.
  Al riguardo, premetto che nel novembre del 2006 il signor Varacalli è stato ammesso alle speciali misure di protezione in virtù di una determinazione assunta dalla competente Commissione centrale presso il Ministero dell'interno sulla base di una proposta formulata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino – Direzione distrettuale antimafia.
  L'ammissione alle misure tutorie è stata disposta in relazione alle dichiarazioni rese dal signor Varacalli nell'ambito di alcuni procedimenti penali legati ad attività criminali della ’ndrangheta.
  Successivamente, nell'aprile del 2009, la stessa Commissione centrale ha deciso di non prorogare il programma di protezione con contestuale capitalizzazione delle misure assistenziali, disponendo, come prevede la legge, il perdurare di alcune misure di tutela quali l'accompagnamento agli impegni di giustizia e l'assistenza legale per i procedimenti connessi alla collaborazione.
  Questi residui benefici sono stati poi revocati nell'ottobre del 2012 a causa dell'inosservanza, da parte del signor Varacalli, degli obblighi comportamentali prescritti. Nel contempo è stato anche avviato il recupero della somma di capitalizzazione delle misure assistenziali.
  Nel febbraio 2013, a seguito di una nuova proposta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, con parere favorevole della Direzione Nazionale Antimafia, la Commissione centrale ha ritenuto di riammettere il signor Varacalli al programma speciale di protezione, prevedendo comunque che nel relativo contratto fosse espunta la voce della capitalizzazione.
  Con successiva delibera risalente al luglio dello scorso anno, sempre su richiesta dell'Autorità Giudiziaria, la Commissione Centrale ha esteso il programma di protezione alla compagna del signor Varacalli, la quale dimora in un domicilio protetto e percepisce un contributo mensile, a cura del competente Servizio Centrale di Protezione.
  Attualmente il collaboratore di giustizia risulta detenuto e, secondo quanto comunicato dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte di appello di Torino, finirà di scontare la pena nel 2025.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

salariato

omicidio