ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07435

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 551 del 20/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 20/01/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/01/2016

SOLLECITO IL 04/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07435
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo di
Mercoledì 20 gennaio 2016, seduta n. 551

   GAGNARLI, BENEDETTI, GALLINELLA, PARENTELA e L'ABBATE. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi anni il settore brassicolo sta crescendo di importanza ed interesse conseguendo una forte crescita economica (più del 20 per cento annuo) e sollecitando positivamente anche l'indotto e l'agricoltura;
   il settore è attualmente rappresentato da oltre 800 microbirrifici, con un'età media dei titolari d'impresa tra i 30 e i 35 anni, una media di circa 3 dipendenti, un fatturato complessivo di 120 milioni di euro, con un volume di export superiore al 10 per cento (dati Confederazione Nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa);
   per quanto riguarda la parte agricola, si sta assistendo anche alla nascita dei primi produttori di luppolo italiano, supportati da studi e ricerche per migliorarne la qualità e la resa;
   questa pianta officinale, ingrediente determinante per la produzione di birra artigianale nonostante quantitativamente inferiore rispetto all'orzo, viene totalmente importata dall'estero, principalmente dalla Germania (con 34.249 tonnellate detiene il 26,5 per cento della produzione mondiale) seguita dall'Etiopia (con 30.938 tonnellate detiene il 23,9 per cento della produzione mondiale) e dagli Stati Uniti (con 29.707 tonnellate detiene il 23,0 per cento della produzione mondiale);
   l'industria birraia italiana, quindi, importerebbe completamente il proprio fabbisogno di luppolo, valutabile ad oltre 15 mila quintali l'anno (www.rivistediagraria.org). Nonostante i 3 Paesi sopra menzionati ne detengano gran parte delle quote, oggi la coltivazione del luppolo è sviluppata in tutto il mondo, compresi i Paesi del Mediterraneo a noi affini, come Francia, Spagna e Portogallo;
   in Italia, purtroppo, la filiera del luppolo è completamente assente: dai fornitori di materiali per la costruzione degli impianti di coltivazione, ai macchinari, ai consorzi per il conferimento della produzione. Peraltro, nel territorio italiano esistono innumerevoli ecotipi di luppolo che crescono spontaneamente e presentano un'ampia variabilità genetica, mai identificata, che potrebbe presentare caratteristiche uniche di pregio;
   sono stati avviati dei programmi di ricerca sul luppolo autoctono italiano, ad esempio il progetto a cui partecipano il comune di Marano sul Panaro, l'università di Parma e la neonata start up Italian hops company srl. L'obiettivo del programma è quello di realizzare un tipo di coltivazione di alta qualità, raccogliendo luppoli autoctoni nelle aree vocate, come Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, e altre;
   la coltivazione del luppolo, tuttavia, presenta diverse criticità, delle quali la più rilevante sembra essere l'indisponibilità di prodotti fitosanitari. Per l'appunto, ad oggi non esistono formulati commerciali per la difesa fitosanitaria che siano registrati per l'utilizzo sul luppolo, presumibilmente a causa del fatto che le ditte produttrici non trovano interesse ad investire denaro per ottenere l'estensione della registrazione di formulati già utilizzati su colture simili, come la vite –:
   se non ritenga opportuno tutelare i produttori delle colture minori di cui all'articolo 51 del Regolamento dell'UE 1107/2009, tra cui anche il luppolo, innanzi tutto al fine di classificarle, per poi proporre soluzioni che permettano agli stessi produttori di usufruire di una difesa fitosanitaria adeguata. (5-07435)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

produzione artigianale

coltura industriale

produzione vegetale