ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07423

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 550 del 19/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: AIRAUDO GIORGIO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 19/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 19/01/2016
Stato iter:
20/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/01/2016
Resoconto PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 20/01/2016
Resoconto MADIA MARIA ANNA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (SEMPLIFICAZIONE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE)
 
REPLICA 20/01/2016
Resoconto PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/01/2016

SVOLTO IL 20/01/2016

CONCLUSO IL 20/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07423
presentato da
AIRAUDO Giorgio
testo di
Martedì 19 gennaio 2016, seduta n. 550

   AIRAUDO e PLACIDO. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che:
   come anticipato nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio, nell'ambito dell'approvazione dei decreti attuativi della legge n. 124 del 2015 recante «Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche» già all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di mercoledì 20 gennaio 2016, il Governo sarebbe intenzionato a varare una serie di misure disciplinari rafforzate tra le quali quella che prevede il licenziamento entro 48 ore per quei dipendenti che dopo la timbratura oraria del badge si allontanerebbero dal luogo di lavoro;
   la misura, nello specifico, dovrebbe prevedere la sospensione entro 48 ore da incarico e stipendio del dipendente pubblico colto, dietro accertamento, a compiere un'infrazione grave e l'immediato avvio del procedimento che porta al licenziamento effettivo, secondo un iter sensibilmente più abbreviato rispetto a quello vigente, e che dovrà pertanto concludersi molto prima dei 60 giorni attualmente previsti. Nel procedimento, al quale verrà affiancata anche la previsione di una sanzione certa per il dirigente responsabile del dipendente infedele che non attivasse subito la sospensiva e la cui omissione diventerà un reato perseguibile penalmente, è coinvolta anche la Corte dei Conti che sarà chiamata a quantificare l'eventuale danno erariale;
   le stesse organizzazioni sindacali, in questi giorni impegnate nella organizzazione di una serie di scioperi a scacchiera e di iniziative regionali e territoriali per chiedere il rinnovo del contratto del pubblico impiego fermo oramai da oltre sei anni, sono le prime a sostenere che l'assenteismo ingiustificato va punito; hanno però criticato il metodo annunciato dal Governo che rischia di compromettere il diritto del dipendente a dimostrare la propria non colpevolezza, un diritto difficilmente attuabile in 48 ore;
   il Governo con il varo delle suddette misure ha voluto imprimere un'accelerazione per l'avvio della fase applicativa di una riforma strutturale che vale come un segnale forte, a Bruxelles, sulla volontà del Governo a non rallentare sull'agenda, stesso tempismo che, secondo gli interroganti, non ha adottato fino a oggi sul fronte della contrattazione della pubblica amministrazione; il mancato rinnovo del contratto si è nel frattempo trasformato per ogni dipendente in una perdita secca di 500 euro all'anno;
   proporre nuove regole per licenziare i dipendenti pubblici che si assentano dal lavoro in maniera ingiustificata, nonostante esista già un dettagliato impianto regolatorio, rischia di trasformarsi in un'operazione demagogica e di pura propaganda, con il solo risultato di restringere ulteriormente tutte le tutele sindacali già profondamente compromesse dal Jobs act –:
   quali siano le ragioni che hanno indotto il Governo a prevedere l'adozione ex novo e con tempismo inaudito di uno specifico provvedimento sui licenziamenti per motivi disciplinari ai pubblici dipendenti, in un quadro regolatorio già sufficientemente definito ed al quale, al fine di rendere certi ed effettivi i tempi di espletamento del procedimento disciplinare, si sarebbe potuto eventualmente apportare solo alcune modifiche.
(5-07423)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento collettivo

soppressione di posti di lavoro

impiegato dei servizi pubblici