ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07414

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 550 del 19/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: PARENTELA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/01/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/01/2016

ATTO MODIFICATO IL 20/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07414
presentato da
PARENTELA Paolo
testo presentato
Martedì 19 gennaio 2016
modificato
Mercoledì 20 gennaio 2016, seduta n. 551

   PARENTELA, NESCI e DIENI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   a Castrovillari (CS), dopo anni di lotte e di proteste popolari, sembrava si fosse giunti alla conclusione di un incubo con l'autorizzazione della regione Calabria nell'agosto 2013 e l'erogazione di fondi per un milione di euro di fondi pubblici da destinare alla bonifica e alla chiusura definitiva della vecchissima discarica che, da anni, produce e perde pericolosissimo percolato, se non fosse che l'amministrazione comunale invece di chiuderla vorrebbe riaprirla usando in maniera inappropriata il milione di euro di fondi pubblici stanziati dalla Regione oltre ad accollare un altro milione e 143 mila euro di tasse sui rifiuti ai cittadini, già oberati da tasse altissime;
   la discarica comunale, costruita negli anni 90, ha raccolto i rifiuti indifferenziati di oltre 20 comuni, è stata chiusa d'autorità nel 2002 dal commissario per l'emergenza ambientale nella Regione Calabria, per le sue condizioni igienico-strutturali. Dopo la dismissione del 2002, la discarica ha continuato a «produrre» percolato, con spese per il comune e rischio di inquinamento dei terreni circostanti per tracimazione dai bordi della discarica stessa e attraverso le fessurazioni createsi nelle pareti e nel fondo;
   da oltre dieci anni gli operatori del settore agro-alimentare e le associazioni ambientaliste locali e nazionali si sono mobilitate, assieme alla popolazione, per richiedere la bonifica e la tombatura definitiva del sito che, tra le altre cose, sorge in una zona ricca di reperti archeologici dell'epoca romana, si pensi solo che la via Popilia passava proprio di qui. Il 18 dicembre 2015 si è svolta una grande manifestazione che ha visto un interminabile corteo di camion, trattori e auto che da Cammarata – ove si registrano oltre 5.000 occupati, tra diretti e indotto – ha raggiunto Castrovillari, per poi recarsi alla discarica di Contrada Campolescia. I primi a ribellarsi sono stati proprio gli agricoltori che nella discarica hanno sempre visto, giustamente, non solo un rischio per la salute – ci sono per esempio falde idriche a rischio di contaminazione – ma anche per l'occupazione. Cammarata è nel cuore del distretto agroalimentare di qualità di Sibari (DAQ) che produce circa il 45 per cento dei prodotti agro-alimentari calabresi – di cui il 70 per cento destinati all'esportazione – ove si registrano oltre 5.000 occupati, tra diretti e indotto; tra le eccellenze locali vi sono i prodotti tipici DOP e IGP (denominazioni registrate presenti nel SL di Castrovillari): soppressata, capocollo, salsiccia, pancetta; caciocavallo, olio extra-vergine di oliva, liquirizia, fichi, clementine ed i vini Pollino DOC Calabria IGT Esaro EGT;
   la riapertura della discarica, oltre al danno di immagine per i prodotti agro-alimentari di Cammarata e la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro, darebbe nuovo impulso alla produzione di percolato, mentre la sua tombatura vi metterebbe fine;
   la succitata autorizzazione regionale prevedeva anche un ulteriore conferimento di rifiuti, rigorosamente finalizzato però – e solo ove fosse stato necessario – al solo raggiungimento del «piano di campagna» circostante alla discarica, compreso lo spessore della copertura impermeabile («capping»), di 2,5 metri. Le rilevazioni effettuate con un drone – e le relative elaborazioni al computer – dimostrano che il dislivello medio esistente tra il colmo della discarica e il piano di campagna circostante è di 0,66 metri, assai inferiore, perciò allo spessore del capping; ne consegue che non è né legalmente né tecnicamente possibile abbancare ulteriori rifiuti in discarica se si rispettano le prescrizioni contenute nell'autorizzazione regionale;
   i Comitati e le Associazioni ambientalisti che assieme agli operatori del settore agro-alimentare si stanno opponendo al surretizio tentativo di riaprire la discarica, hanno presentato elaborati tecnici ed osservazioni, lamentando anomalie e difformità nella progettazione e nella realizzazione dei lavori, difformità puntualmente rilevate dai tecnici dell'Arpacal, inviati dall'assessorato regionale dell'ambiente della regione Calabria ad effettuare specifico sopralluogo;
   i dirigenti del dipartimento ambiente della regione Calabria – gli stessi che avevano seguito e diretto conferenza di servizi che aveva condotto all'autorizzazione dell'8 agosto 2013 – malgrado tali riscontri, hanno, incredibilmente, ritenuto congrui i lavori in corso di esecuzione –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza intenda promuovere, incluso un accertamento da parte del comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente sullo stato dei luoghi;
   quali iniziative, anche normative, intenda adottare il Governo per tutelare dalla contaminazione i prodotti agricoli e alimentari tutelati da denominazione di origine protetta o da indicazione geografica protetta. (5-07414)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

prodotto alimentare

olio d'oliva