ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07412

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 550 del 19/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: D'UVA FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 19/01/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07412
presentato da
D'UVA Francesco
testo di
Martedì 19 gennaio 2016, seduta n. 550

   D'UVA, VACCA e CHIMIENTI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   in data 14 gennaio 2016 il quotidiano consultabile on line Il Fatto Quotidiano denunciava, con proprio articolo, la preoccupante condizione di numerosi ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), il cui attuale impiego risulterebbe a rischio per la mancanza di risorse necessarie al pagamento dei relativi stipendi;
   il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) è un ente pubblico nazionale di ricerca, con competenza scientifica generale, vigilato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Miur) e dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, nonché di autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa, patrimoniale e contabile;
   tra le sue funzioni principali, così come riportato dal proprio sito ufficiale, il Cnr ha il compito di svolgere, promuovere, trasferire, valutare e valorizzare ricerche nei principali settori della conoscenza, in un quadro di cooperazione e integrazione europea ed applicando i risultati ottenuti per migliorare lo sviluppo scientifico, culturale, tecnologico, economico e sociale del Paese;
   la rete scientifica del Cnr, in particolare, è composta da oltre 100 istituti, articolati in 7 dipartimenti, con circa 8.000 dipendenti, risultando oggi il più grande ente di ricerca italiano, caratterizzato da un elevato grado di multidisciplinarietà che lo distingue da tutti gli altri enti, e che lo rende uno dei più importanti centri di ricerca scientifica a livello internazionale;
   la missione del Cnr, secondo le informazioni fornite dallo stesso Consiglio, è riassunta nell'obiettivo di «creare valore attraverso le conoscenze generate dalla ricerca, perseguendo, tramite lo sviluppo della ricerca scientifica e la promozione dell'innovazione, la competitività del sistema produttivo e i bisogni individuali e collettivi dei cittadini. Alla base di tale missione, c’è il convincimento che l'attività di ricerca e sviluppo sia determinante per generare maggior occupazione, benessere e coesione sociale»;
   nonostante le fondamentali attività perseguite dal Consiglio nazionale delle ricerche e, di conseguenza, dal personale ricercatore operante al suo interno, dalla lettura del citato articolo risulterebbero sempre più critiche le condizioni di molti lavoratori, sia per la mancanza di risorse adeguate ovvero per la presenza di un numero sempre più elevato di dipendenti assunti con modelli contrattuali precari;
   secondo quanto riportato dall'articolo, infatti, «solo nella sede centrale dell'ente si contano 300 posti a rischio, mille contando le sedi territoriali. Ieri la protesta delle prime quattro ricercatrici che non hanno ricevuto il rinnovo per mancanza di risorse», evidenziando tuttavia come «dieci giorni prima l'ente aveva accordato fino a 10 mila euro in più ai propri dirigenti come indennità di responsabilità, spendendo 1,2 milioni di euro»;
   secondo la denuncia di alcune ricercatrici, operanti all'interno del Cnr, non ci sarebbero i fondi necessari per garantire uno stipendio da circa 20 mila euro annui per molti dipendenti, con alcuni dipartimenti finiti nel mirino della procura «per un buco tra i 4 e i 10 milioni di euro frutto di una mala gestione che si è protratta per anni»;
   da quanto appreso dalla lettura dell'articolo, «al Cnr si contano 8 mila dipendenti, 1.400 tempi determinati e 2.550 atipici cioè assegni di ricerca Co.Co.Co., quindi i precari sono circa 4 mila», con oltre 300 contratti già in scadenza e per i quali mancano le necessarie coperture, senza dimenticare «gli istituti periferici dove ogni ente procede direttamente alle assunzioni. Il numero effettivo verrà fuori nel corso delle prossime settimane e sarà molto più consistente. Loro stessi fanno riferimento a migliaia di lavoratori che sono a rischio di perdere il posto»;
   il quotidiano conclude sottolineando come, nonostante la presunta mancanza di fondi necessari al pagamento degli stipendi dei ricercatori del Consiglio, il 21 dicembre 2015 non soltanto l'ente «sottoscrive un assegno d'indennità da 1,2 milioni di euro per i dirigenti a copertura delle loro responsabilità», ma nello stesso giorno «la direzione generale decreta di affidare in concessione i servizi di bar, ristorazione, catering presso tutte le sedi dell'ente con una gara del valore di 60 milioni di euro in cinque anni»;
   anche la Corte dei Conti a luglio 2015, nella sua relazione sulla gestione dell'ente ha rilevato «costi in aumento per l'acquisto di autovetture (da 175 a 288 mila euro) e per spese di pubblicità. Bacchettate arrivano anche per la politica immobiliare dell'ente che pur dichiarandosi “povero” continua ad acquistare sedi. La consistenza del patrimonio (65 immobili) supera i 730 milioni di euro», evidenziando come le spese non siano del tutto assenti nonostante l'urgenza di assicurare un adeguato numero di personale per assicurare il rispetto degli obiettivi del Consiglio, che sono prettamente incentrati sulla ricerca e, di conseguenza, sullo sviluppo scientifico e tecnologico;
   la vicenda, se confermata, rappresenterebbe l'ennesima prova di una sempre più difficile condizione causata dall'insufficienza di fondi necessari a garantire un numero di ricercatori adeguato ad assicurare standard qualitativi accettabili nel campo dello sviluppo e della ricerca scientifica per il nostro Paese;
   in particolare, negli ultimi anni, si è assistito ad un progressivo deficit negli stanziamenti di spesa da destinare al mondo della ricerca, nonché ad un aumento preoccupante delle contrattualizzazioni di tipo precario, così come facilmente dimostrabile attraverso la lettura dei dati rilevati in premessa, laddove il rapporto di personale con contratti a termine all'interno del principale Ente di ricerca italiano risulta essere di circa la metà;
   analoga preoccupazione, ad avviso degli interroganti, suscita la decisione di destinare parte dei fondi utili al pagamento dei contratti dei ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche per spese non strettamente convesse agli obiettivi principali dello stesso, benché legittime, dal momento che il principale obiettivo del Cnr dovrebbe risultare il mantenimento di standard adeguati ad assicurare il necessario sviluppo scientifico, culturale, tecnologico, economico e sociale del Paese;
   si rileva, infine, come attraverso l'articolo 5, comma 2, del decreto-legge del 25 novembre 2015, n. 185, l'esecutivo intenda destinare «all'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) un primo contributo dell'importo di 80 milioni di euro per l'anno 2015 per la realizzazione di un progetto scientifico di ricerca», benché non soltanto il progetto non sia stato preventivamente reso noto attraverso criteri di spesa e finalità conoscibili, ma nemmeno si comprende come sia possibile che una fondazione di diritto privato possa avere priorità nella destinazione dei fondi pubblici in presenza di criticità che coinvolgono i ricercatori del principale ente pubblico di ricerca italiano in maniera così evidente –:
   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   quali iniziative ritenga di assumere, nei limiti delle sue competenze, per verificare l'attuale condizione contrattuale del personale ricercatore soggetto a scadenza contrattuale a vario titolo assunto presso il Consiglio nazionale delle ricerche, valutando in particolare la sussistenza di un effettivo pericolo per il corretto funzionamento dell'ente e, di conseguenza, il necessario sviluppo scientifico, culturale, tecnologico, economico e sociale del Paese;
   quali iniziative intenda assumere, sempre nei limiti delle sue competenze, al fine di assicurare, in favore di enti pubblici, la necessaria priorità dei capitoli di spesa destinati alla ricerca italiana, il cui corretto funzionamento rappresenta, ad avviso degli interroganti, condizione essenziale per garantire un'adeguata competitività scientifica, in un Paese in cui gli stanziamenti economici risultano inversamente proporzionali al numero dei contratti di tipo precario utilizzati per l'assunzione del personale ricercatore.
(5-07412)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

progresso scientifico

sviluppo sociale

personale di ricerca