ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07352

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 546 del 13/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: PANNARALE ANNALISA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 13/01/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 13/01/2016
Stato iter:
14/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/01/2016
Resoconto PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 14/01/2016
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 14/01/2016
Resoconto PANNARALE ANNALISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/01/2016

SVOLTO IL 14/01/2016

CONCLUSO IL 14/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07352
presentato da
PANNARALE Annalisa
testo di
Mercoledì 13 gennaio 2016, seduta n. 546

   PANNARALE. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   il decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, recante «Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 204, n. 183», pur essendo volto ad allargare il sostegno al reddito a categorie di soggetti esclusi dalla normativa precedente, attraverso un'estensione delle tutele e degli ammortizzatori sociali a coloro che hanno un contratto di tipo parasubordinato, ha introdotto all'articolo 15 ed in via sperimentale un'indennità di disoccupazione, la cosiddetta DIS-COLL, limitandosi a nominare esplicitamente soltanto due delle numerose tipologie contrattuali parasubordinate sottoposte al medesimo regime contributivo ed iscritte alla gestione separata Inps: quella dei collaboratori coordinati e continuativi e quella dei collaboratori a progetto;
   il provvedimento lascia infatti fuori dal sistema di protezione sociale decine di migliaia di persone già sottoposte a condizioni contrattuali ed economiche di precarietà e che, nonostante questo, contribuiscono con passione alla crescita e allo sviluppo del nostro Paese, e cioè tutti i lavoratori precari delle università e degli enti di ricerca;
   nonostante la finalità fondamentale del dottorato e dell'assegno di ricerca non sia quella di acquisire prestazioni lavorative dietro pagamento di un compenso, ma, piuttosto, quella di consentire ai beneficiari della borsa di studio di dedicarsi ad attività di studio e di ricerca utili a perfezionare il proprio bagaglio di conoscenza e di esperienza, nel nostro Paese a molti di essi sono demandate, oltre alle legittime attività di ricerca, anche attività di insegnamento, tutoraggio, e altro, a fronte di nessun riconoscimento per tali funzioni svolte per sopperire alle croniche ed ormai strutturali carenze di personale e risorse degli atenei, situazione questa, peraltro destinata ad aggravarsi anche per effetto delle misure insufficienti e di portata estemporanea destinate all'università ed alla ricerca varate con la legge di stabilità 2016, i cui prevedibili effetti, secondo l'interrogante, saranno quelli di aumentare gli squilibri all'interno del sistema accademico e le disuguaglianze fra le sue componenti;
   secondo alcuni dati forniti da un aerogramma elaborato nel 2013 da Adi su dati Anvur, che possono aiutare a capire la dimensione del fenomeno, nel nostro Paese, che si colloca al 26o posto sui 28 Paesi europei quanto a numero di dottorandi ogni 1000 abitanti, i lavoratori precari, tra assegnisti, collaboratori ai programmi di ricerca e dottorandi, rappresentano il 48 per cento del personale che si occupa di didattica e di ricerca, tutte figure che oltre a non vedersi riconosciute le mansioni svolte come «lavoratori», sono private anche del diritto di rappresentanza negli organi degli atenei, diversamente da quanto avviene per numerosi altri a Paesi europei come Austria, Belgio, Spagna, Finlandia, Grecia, Lussemburgo dove i dottorandi sono inquadrati come dipendenti con annesse tutele, o Francia, Olanda, Bulgaria, Rep. Ceca e Norvegia dove gli stessi si vedono almeno riconosciuto il contributo di disoccupazione –:
   se non ritenga di fornire dati circa il prezioso ed indispensabile lavoro che quotidianamente svolgono negli atenei italiani gli assegnisti di ricerca, i dottorandi ed i titolari di borse di studio per il progredire della conoscenza, anche in vista dell'adozione di eventuali iniziative di tipo normativo, da assumere anche d'intesa con le altre competenti strutture amministrative, per estendere ad essi le tutele e gli ammortizzatori sociali già riconosciute dal nostro sistema giuridico agli altri lavoratori. (5-07352)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

assegno scolastico

disoccupazione

aiuto all'occupazione