ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07119

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 531 del 27/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 27/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07119
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Venerdì 27 novembre 2015, seduta n. 531

   DE LORENZIS. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   dalla fonte stampa di «Inchiostro Verde» del 30 luglio 2015 si apprende come denunciato dal comitato «cittadini e lavoratori Liberi e Pensanti» di Taranto, che, da circa 20 giorni, si sta provvedendo alla demolizione della batteria 10 del reparto Cokerie dell'Ilva;
   a detta del comitato sopraccitato, all'interno della batteria c’è presenza di amianto, e nei pressi dell'area in oggetto, operano centinaia di lavoratori;
   sono decine e decine i lavoratori deceduti per esposizione all'Amianto in Ilva;
   in data 23 maggio 2014 la procura ha condannato 27 ex dirigenti Ilva – tra i quali Fabio Riva, ex vice presidente del gruppo condannato a 6 anni di carcere – accusati di omicidio colposo e disastro ambientale. Nelle motivazioni della sentenza riportate in 268 pagine, il magistrato Simone Orazio mette in evidenza che, se i vertici dello stabilimento avessero sottoposto a visite mediche adeguate i lavoratori, queste avrebbero consentito di «diagnosticare una patologia (es. placche pleuriche) che poteva essere un campanello d'allarme per il mesotelioma e che certamente avrebbe obbligato il datore di lavoro a non esporre più il lavoratore, affetto da tale problematica di salute, alle fibre di asbesto» e quindi a «valutare la incompatibilità del lavoratore rispetto alle mansioni sino ad allora espletate e quindi anche rispetto all'esposizione ad amianto, motivo per cui in questi casi l'accertamento sanitario avrebbe permesso di adibire il dipendente ad altre mansioni, sottraendolo al pericolo di morte»;
   inoltre, sempre nelle motivazioni della sentenza viene anche riportato che «gli interventi seri in materia di amianto nello stabilimento di Taranto sono stati sempre volutamente evitati» proprio perché avrebbero determinato un blocco e una ripartenza dell'attività produttiva oltre che «uno stravolgimento degli impianti e l'investimento di notevolissime somme di denaro». Ma per salvare la salute dei dipendenti, i vertici dello stabilimento avrebbero potuto almeno fornire un'adeguata attrezzatura e invece le testimonianze hanno chiarito che agli operai venivano date in dotazione solo mascherine respiratorie «usa e getta» che gli esperti hanno definito «del tutto inadeguate». Infine si sentenzia che una «situazione di consapevole e lucida omissione si è perpetrata per decenni, essendo sotto gli occhi di tutti nel senso che l'inerzia è stata maturata e voluta sia da coloro che avevano ruoli operativi e che pertanto erano a conoscenza delle inaccettabili condizioni in cui costringevano a lavorare i dipendenti sia da parte di color che avevano responsabilità manageriali, gestionali e di controllo finanziario data l'assenza di alcuno stanziamento al riguardo» –:
   quanti e quali siano i reparti nello stabilimento Ilva di Taranto in cui è ancora presente l'amianto e quanti siano i lavoratori che lavorano nei suddetti reparti;
   quali provvedimenti siano stati presi affinché i lavoratori dell'Ilva non siano a contatto con l'Amianto e se al personale venga fornito l'equipaggiamento adatto per non correre rischi;
   se, attualmente, si svolgano con regolarità visite mediche specifiche per i lavoratori dell'Ilva, al fine di prevenire i danni per l'esposizione dell'Amianto;
   a quanti lavoratori dell'Ilva, attualmente in servizio, spetterebbero i benefici pensionistici per esser stati a contatto con l'amianto e se il Governo preveda di assumere ulteriori iniziative al fine di tutelare la sicurezza dei lavoratori esposti ad amianto nello stabilimento dell'Ilva di Taranto. (5-07119)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza del lavoro

sanita' del lavoro

amianto