ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06961

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: ALBANELLA LUISELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06961
presentato da
ALBANELLA Luisella
testo di
Mercoledì 11 novembre 2015, seduta n. 519

   ALBANELLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   lo storico punto vendita Cash & Carry di Mestre, prima apertura Metro in Veneto, ha annunciato, dopo 36 anni di attività, che avvierà la procedura di mobilità entro il 18 gennaio 2016, lasciando a casa quasi settanta lavoratori, cui vanno aggiunti i dipendenti degli appalti che si occupano della mensa, delle pulizie e delle consegne a domicilio. La chiusura nel complesso coinvolgerà quasi ottanta persone;
   l'annuncio ai lavoratori della Metro è stato dato, inaspettatamente, martedì scorso, senza alcun confronto preventivo, mentre i rappresentanti sindacali erano a Roma per discutere a livello nazionale il nuovo contratto integrativo con i vertici della multinazionale tedesca del Cash & Carry;
   il gruppo Metro è attivo in Italia da oltre 40 anni, in questi anni, l'azienda ha già riconvertito la Metro di Padova, che è stata trasformata in «Piazza Affari», la formula Metro che dà più merce a bancale che a scaffale; a Verona è stato rinnovato da poco il contratto di solidarietà, la sede di Pordenone ha chiuso lo scorso anno, mentre in Sicilia, dove è presente solo a Catania, dopo il primo anno di una procedura di solidarietà, l'azienda ha dichiarato lo stato di crisi;
   nel 2014 la catena Metro Italia Cash and Carry aveva ridefinito le strategie commerciali puntando sui clienti della ristorazione, ospitalità e catering (Horeca);
   l'azienda, inoltre, ha realizzato un'importante ristrutturazione, conclusasi a fine 2014, che gli ha consentito di realizzare un grande risparmio grazie alla cassa integrazione, usufruita per più del 70 per cento dell'organico di 7 punti vendita, e al licenziamento di 150 lavoratori;
   secondo i dati dell'impresa, il punto vendita di Mestre tra il 2006 e il 2015, ha perso più del 30 per cento del fatturato, provocando perdite di gestione per 20 milioni di euro. Inoltre, ha dichiarato di aver preso tale decisione solo dopo aver fatto un'attenta valutazioni su possibili alternative che potessero rendere sostenibile il punto vendita;
   le associazioni sindacali segnalano che non è stato fatto alcun investimento per cercare di risollevare le sorti del magazzino di Mestre, neanche ipotizzando una riconversione verso «casa dell'Horeca», un formato coerente con gli obiettivi dell'impresa, che avrebbe potuto rispondente alle caratteristiche del territorio;
   inoltre la disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale, comunicata il 18 settembre 2015 dalla Metro Italia Cash and Carry Spa, preoccupa non poco i lavoratori del gruppo;
    sembra questo, a giudizio dell'interrogante, solo l'inizio di una strategia aziendale volta a non creare alcun investimento in Italia –:
   se, a fronte di tale situazione, i Ministri interrogati non intendano assumere iniziative, per quanto di competenza, per convocare con urgenza un tavolo istituzionale che coinvolga i rappresentanti dell'azienda, le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali interessate per conoscere le reali intenzioni della società in ordine al destino del punto vendita di Mestre e degli altri punti vendita aperti nel nostro Paese, al fine di individuare le misure strutturali idonee a limitare gli effetti negativi sul piano occupazionale nel territorio nazionale. (5-06961)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento collettivo

punto di vendita

soppressione di posti di lavoro