ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06957

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: DA VILLA MARCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 11/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/11/2015

SOLLECITO IL 04/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06957
presentato da
DA VILLA Marco
testo di
Mercoledì 11 novembre 2015, seduta n. 519

   DA VILLA, COZZOLINO, SPESSOTTO e PETRAROLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   Poveglia, isola della laguna di Venezia, storicamente abitata da una popolazione dedita prevalentemente alla pesca, dopo una lunga vicenda che va dal suo ruolo in seguito all'invasione longobarda del VI secolo d.C. fino a quando, circa millecento anni dopo, fu adibita a stazione per il rimessaggio e la sosta delle imbarcazioni e per l'immagazzinamento di attrezzature di bordo, venne infine assegnata al Magistrato alla Sanità. Dal 1782 le sue strutture servirono al controllo di uomini e merci e, all'occorrenza, funsero da lazzaretto. Mantenne le funzioni di stazione per la quarantena marittima per tutto l'Ottocento e fino al secondo dopoguerra. Nell'ultimo periodo, gli edifici che vi sorgono furono in parte adibiti a convalescenziario geriatrico, ma dal 1968 anche questo utilizzo venne dismesso e l'isola fu ceduta al Demanio. Per un periodo i suoi terreni furono assegnati a un agricoltore, mentre gli edifici andavano progressivamente in rovina. Da allora l'isola è stata oggetto di vari progetti di recupero che tuttavia non sono mai stati attuati. Nel 1997 il Centro Turistico Studentesco e Giovanile presentò un piano per la realizzazione di un ostello della gioventù; nel 1999, di conseguenza, il Ministero del tesoro escluse Poveglia dai beni da vendere ai privati e la riconsegnò al demanio perché venisse concessa al CTS, ma l'iniziativa non andò in porto. Dal 2003 l'isola è gestita, come altre, da Arsenale di Venezia s.p.a., compartecipata dal Comune di Venezia e dall'Agenzia del Demanio;
   nell'aprile 2013 si diffonde la notizia dell'intenzione, da parte dell'Agenzia del Demanio, di mettere sul mercato l'isola, nell'ambito del progetto «ValorePaese» che coinvolge anche San Giacomo in Paludo e che, riprendendo le parole della stampa locale, è «promosso dall'Agenzia del Demanio in collaborazione con Ance e Invitalia» e «raccoglie progetti di sviluppo imprenditoriale finalizzati al recupero dei beni pubblici su tutto il territorio nazionale con la concessione di valorizzazione fino a 50 anni. Partirà a breve il bando per la concessione a privati per riconvertirle a finalità turistico-ricettive, commerciali e residenziali»;
   quasi subito la stampa locale diede conto di alcune perplessità sull'operazione, connesse soprattutto alla situazione di San Giacomo in Paludo; in un articolo dedicato alla notizia, vengono così menzionati precedenti non benauguranti: «Finora gli insediamenti di tipo alberghiero sulle isole della laguna non hanno avuto grande esito e il caso più eclatante è quello di San Clemente, con un costoso intervento di trasformazione che si è poi arenato di fronte alle difficoltà economiche della gestione del nuovo hotel allargato a tutta l'isola. Per quanto riguarda Palazzo Erizzo Molin, affacciato sul Canal Grande, in puro stile gotico fiorito, l'Agenzia del Demanio, con un bando pubblico, lo aveva già offerto interamente in affitto a 530 mila euro all'anno, ma senza grande successo»;
   nel marzo 2014 viene annunciato e pubblicato un bando che, tra altro, prevede «la cessione per 99 anni della proprietà superficiaria dell'Isola di Poveglia a Venezia, costituita da tre isole molto vicine, due delle quali collegate da un ponte. Situato nella Laguna Sud, di fronte al Lido di Venezia». La gara telematica è contestualmente annunciata per il 7 maggio 2014 alle ore 11; nel darne notizia al pubblico (vedi La Nuova Venezia del 15 marzo 2014), la stampa locale spiega che le offerte si dovranno presentare entro le ore 16 del 6 maggio: «a contendersi Poveglia, dopo l'apertura delle buste saranno le migliori 5 offerte che verranno ammesse per la fase di rilancio successiva. Ognuno dei partecipanti all'asta potrà vedere il rilancio dell'altro e avrà un tempo minimo per decidere se continuare o meno», aggiunge Il Gazzettino dell'11 aprile 2014;
   prima ancora dell'asta, si svolgono incontri tra i soggetti interessati alla cessione, come quello avvenuto presso l'Agenzia del Demanio di Mestre, di cui dà conto in questi termini La Nuova Venezia dell'11 aprile 2014: «L'Isola rientra nella “top five” di 45 complessi immobiliari stimati dal Demanio superiori a 400 mila euro. Per adesso ne sono stati messi all'asta solo cinque. [...] Ieri mattina, nella sede dell'Agenzia del Demanio di Mestre, i possibili acquirenti di uno dei gioielli più corteggiati del patrimonio statale, si sono seduti uno vicino all'altro, studiandosi con finta indifferenza. Ad ascoltare i dettagli dell'asta c'erano infatti “pesci” di varie misure, grandi e piccoli: Umana, Santa Chiara, Fujiko International Trading, G&G Engineering, Te.Ca Immobiliare, Istituto Italiano dei Castelli, Vento di Venezia (“solo per curiosità” ha detto Alberto Sonino), due broker piemontesi e l’“Associazione Poveglia” che invece si è fatta sentire [...]»; nello stesso articolo, si riporta che nella preselezione delle offerte conterà solo l'aspetto economico, mentre, nel seguito, la valutazione «invece terrà conto del business plan», anche perché l'interesse pubblico, secondo quanto dichiarato dal direttore centrale Paolo Maranca, non è quello di vendere a tutti i costi, ma di concentrare i propri sforzi nel «gestire solo gli immobili utili alla pubblica amministrazione»;
   il 13 maggio 2014 i giornali locali riferiscono sull'andamento della gara, rivelando che l'offerta più alta, pari a 513.000 euro, proviene dall'allora patron di Umana, presidente della squadra di basket Reyer Venezia Mestre e da poco ex presidente di Confindustria Veneto, Luigi Brugnaro; Il Gazzettino riferisce dell'immediata dura reazione dei rappresentanti dell'associazione per Poveglia, che reputano impensabile una vendita dell'isola al «prezzo di un appartamento di 60 metri quadri alle Zattere, a Venezia», mentre Brugnaro, per circostanziare il senso economico della sua offerta, fa riferimento ad «almeno 20 milioni di euro da spendere obbligatoriamente per sistemare i 18 edifici esistenti nell'isola entro un tempo stabilito, sennò viene invalidato tutto»; sarà solo la commissione di congruità, tuttavia, a valutare le offerte e decidere;
   nel giugno 2014, l'offerta economica viene considerata incongrua e respinta, come riportato tra gli altri da La Nuova Venezia del 10 giugno 2014 e da Il Corriere del Veneto dell'11 giugno 2014;
   Umana reagisce annunciando di voler dare mandato ai suoi legali per il ricorso contro la decisione del Demanio, chiedendo al contempo che lo stesso «si faccia carico delle necessarie opere di bonifica e messa in sicurezza dell'intero complesso monumentale e ambientale dell'isola» (La Nuova Venezia del 24 giugno 2014); si fa inoltre presente che Umana ha a disposizione i 20 milioni di euro per i restauri che erano la condizione imprescindibile per la concessione, dando implicitamente a intendere, almeno a parere dell'interrogante, che forse altri aspiranti non sono altrettanto «dotati», e che i 513 milioni di euro dell'offerta rappresentano una frazione minima del reale investimento progettato nell'isola (La Nuova Venezia del 25 giugno 2014);
   il 3 ottobre 2014 Umana presenta effettivamente ricorso al TAR contro la decisione del Demanio; nelle cronache locali, viene precisato che si tratta di «un ricorso ordinario, senza nessuna istanza cautelare, il che significa che l'isola non è bloccata fino a quando non si conclude il processo, ma può essere ancora aperta a iniziative» e che «non è la prima volta che il Demanio riceve un ricorso, ma è la prima volta che qua uno fa ricorso per un caso di questo tipo» (La Nuova Venezia del 10 ottobre 2014);
   nel novembre 2014 (La Nuova Venezia del 19 novembre 2014) l'associazione Poveglia annuncia di voler tornare alla carica con il Demanio per avere l'isola in concessione: «La richiesta sarà fatta al Demanio il 10 dicembre, per tentare di dare una svolta “operativa” alla vicenda»; a dicembre 2014 avviene in effetti l'incontro con il capo del Demanio regionale, Allegroni, in cui l'associazione prospetta una «concessione d'uso della durata minima di 20 anni con una clausola risolutiva nel caso di soccombenza del giudizio contro Umana», e presenta un dossier di 35 pagine «in cui viene spiegato come rendere accessibile l'isola e come metterla in sicurezza in sei mesi, tutto fatto da volontari e senza guadagni per nessuno. La spesa sarebbe di 120 mila euro (32 mila aree verdi, area edificata 41 mila, rifiuti e scarichi 20 mila, attrezzature 12 mila, trasporti e approdi 10 mila, deposito attrezzi 5 mila), presi dal Fondo Scopo dei soci» (La Nuova Venezia del 13 dicembre 2014). Della proposta fatta al Demanio l'Associazione dà notizie anche ai propri soci, preoccupati per i tempi di risposta incerti (La Nuova Venezia del 21 dicembre 2014);
   ad aprile 2015, Luigi Brugnaro, già indicato come candidato a sindaco di Venezia, annuncia che Umana ha depositato la rinuncia al ricorso al TAR contro la decisione del Demanio, dichiarando tra l'altro che «se sarò eletto sindaco sull'area dei Pili non sarà sviluppato o realizzato alcun intervento, rimettendo tutte le decisioni ad una fase successiva» (La Nuova Venezia del 4 aprile 2015); la decisione di Brugnaro viene tacciata, da parte di alcuni ambienti della città, come il frutto di un mero opportunismo elettoralistico (La Nuova Venezia del 23 marzo 2015);
   si vanno intensificando, nel corso del 2015, le iniziative dell'Associazione «Poveglia per tutti», tra cui la «Vogapoveglia» di domenica 22 marzo 2015, rivolta a tutte le imbarcazioni a remi, in occasione della quale l'associazione, ottimista dopo l'incontro tra i suoi esponenti e il nuovo direttore del Demanio Vincenzo Capobianco, «che si è dimostrato molto disponibile al dialogo», ha ribadito l'intenzione di «ottenere dal Demanio la concessione della tanto desiderata isola per soddisfare la richiesta dei 4500 soci di non concederla ai privati e realizzare la cosiddetta “Fase Zero”, quella che mira a rendere accessibili le aree verdi e a mettere in sicurezza gli edifici. La prossima settimana verrà inviata ufficialmente al Demanio la richiesta di concessione che in questi giorni il gruppo volontario di avvocati e commercialisti sta preparando» (La Nuova Venezia del 6 marzo 2015);
   il 15 maggio 2015, La Nuova Venezia dà la notizia che «l'associazione Poveglia potrebbe ottenere la gestione per sei anni dell'omonima isola. [...] La richiesta è stata ufficialmente avanzata qualche giorno fa al direttore del Demanio, Vincenzo Capobianco, unita a un dossier in cui viene spiegato il progetto di recupero. Entro 45 giorni – prosegue l'articolo – si saprà se i volontari potranno concretizzare il primo passo per il restauro dell'isola che implica l'utilizzo di 400 mila euro, l'intera somma dei fondi versati dai soci finora. Come primo intervento si vorrebbe aprire il parco dell'isola, perimetrare le parti pericolanti e con 110 mila euro iniziare il restauro dell'edificio della casa del custode. Nel frattempo s'inizierebbe una raccolta fondi tramite crowd-funding per permettere ai soci di continuare il lavoro di recupero di Poveglia [...]. Il prossimo 21 giugno l'Associazione Poveglia organizzerà un presidio sull'isola, ma, a differenza dell'anno scorso [...], quest'anno il Demanio ha concesso tutto gratuitamente. Una bella sorpresa per i soci che hanno apprezzato il gesto di apertura»;
   nel corso dell'ultimo mese, dapprima la stampa ha riferito di un rifiuto che il Demanio avrebbe opposto alle dettagliate proposte dell'associazione Poveglia (La Nuova Venezia del 27 settembre 2015), poi ha dato conto dell'apertura di un importante spiraglio, a seguito dell'incontro che si sarebbe avuto il 15 ottobre 2015 tra il direttore nazionale del Demanio, Roberto Reggi, e una delegazione di quattro persone dell'associazione veneziana (Lorenzo Pesola, Giancarlo Ghigi, Sandro Capparelli e l'avvocato Francesco Mason), sui cui esiti così si esprime La Nuova Venezia del 17 ottobre 2015: «Reggi si è dimostrato molto interessato alla proposta dei cittadini di avere in concessione l'isola e ha gradito il dossier preparato dallo staff dove vengono spiegati i primi interventi, con tanto di dettagli economici. È da ricordare che di recente il Demanio di Venezia non aveva accettato la richiesta dell'Associazione Poveglia, rispondendo in modo sbrigativo e tirando in ballo senza spiegazioni il parere dell'amministrazione comunale, nonostante si tratti di un bene statale. Proprio per questo l'Associazione ha pronta una bozza per fare ricorso, in quanto la risposta è stata evasiva e mancante rispetto a come era stata presentata. I due percorsi, il ricorso e la richiesta di riprendere in considerazione la proposta, non si escludono. “Reggi – ha detto Pesola – ci ha riferito che è interessato a proposte di sussidiarietà orizzontale e che ne riparleremo dopo un incontro che avverrà a breve tra Demanio centrale, Regione e amministrazione comunale in cui si parlerà anche del destino altri beni demaniali”. Il nuovo bando, se fosse come quello sui fari, darebbe per il 60 per cento importanza al progetto e per il 40 per cento all'aspetto economico e potrebbe rappresentare l'ultima possibilità per l'Associazione Poveglia di avere in concessione l'isola per adibirla a spazio pubblico agibile»;
   all'interrogante non risulta che, a tutt'oggi, sia giunta alcuna risposta alla proposta contenente richiesta di concessione inoltrata il 6 maggio 2015 al Demanio da parte dell'associazione «Poveglia per tutti» –:
   se e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda il Ministro interrogato promuovere affinché sia intrapreso un efficace percorso di concessione che, in conformità alla normativa e recependo la diffusa e motivata propensione a invertire la tendenza rispetto al modello di economia basata sulla monocultura del turismo, devastante nei suoi effetti sul centro storico veneziano, risponda all'esigenza di destinare l'isola di Poveglia a un utilizzo che favorisca il recupero delle sue strutture storiche e la sua fruizione più ampia possibile a beneficio della collettività.
(5-06957)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

isola

condizione economica

associazione