ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06955

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: BUSINAROLO FRANCESCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 12/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 11/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/11/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/11/2015

SOLLECITO IL 17/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06955
presentato da
BUSINAROLO Francesca
testo presentato
Mercoledì 11 novembre 2015
modificato
Giovedì 12 novembre 2015, seduta n. 520

   BUSINAROLO, COZZOLINO, ALBERTI, FRACCARO, TOFALO, VIGNAROLI, ZOLEZZI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
in data 17 febbraio 2014, in occasione del convegno dal titolo «Il nuovo collettore per il lago di Garda e il futuro del suo territorio», è stato presentato all'attenzione mediatica il progetto preliminare di un nuovo collettore fognario del lago di Garda;
il progetto, per quanto concerne in particolare la sponda veronese, è stato approvato da azienda Gardesana Servizi spa, con deliberazione del consiglio di amministrazione n. 42/9 del 7 ottobre 2014;
secondo i relatori del progetto la realizzazione dell'opera comporterebbe un costo di almeno euro 220.000.000 (duecentoventi milioni) per le sponde veronese e bresciana, con esclusione di tutti gli interventi relativi alle reti fognarie comunali, che rimangono esclusi dal progetto;
allo stato attuale non sussistono garanzie di contenimento in termini di spesa e di tempi previsti per la realizzazione del progetto, e soprattutto non esiste la disponibilità dei fondi suddetti, né in sede regionale, né in sede nazionale o comunitaria;
i soggetti proponenti, a partire dal settembre 2014, a giudizio dell'interrogante hanno provocato uno stato di allarmismo ingiustificato, riguardante possibili effetti sismici sulle condotte sublacuali, nei confronti dell'opinione pubblica e degli organi competenti;
tale situazione è stata invece determinata soprattutto dalla negligenza e da un malfunzionamento, che hanno arrecato notevoli danni al sistema lacustre;
in data 29 gennaio 2015 il comitato istituzionale del consiglio di bacino ATO veronese ha deliberato «di approvare il progetto preliminare denominato “interventi di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui nel bacino del lago di Garda. Collettore fognario del Lago di Garda sponda veronese”», seppur con diverse prescrizioni;
con lettera del 24 aprile 2015 la comunità del Garda ha invitato i comuni gardesani ad aderire ad una associazione temporanea di scopo relativa al progetto di cui sopra – proponendosi quale «coordinatore generale e referente amministrativo e finanziario» di detto progetto;
in data 7 maggio 2015 i gestori AGS spa, Garda Uno spa e Sisam spa hanno sottoscritto un protocollo d'intesa in vista della costituzione dell'ATO unico interregionale del Garda, comprendente anche le funzioni di collettamento e depurazione delle reti fognarie del lago di Garda, con l'obiettivo di costituire una struttura comune per la presentazione ufficiale, l'inoltro, la cura dei vari adempimenti amministrativi e di tutte le attività connesse al fine di poter rendere l'intero bacino interessato un ambito territoriale ottimale gestito in modo coordinato dai soggetti sottoscrittori;
sono stati eseguiti alcuni accertamenti relativi al verbale della conferenza di servizi istruttoria del 27 novembre 2014 a Peschiera del Garda (VR) e al verbale del comitato istituzionale del consiglio di bacino ATO veronese del 29 gennaio 2015, in cui si evidenzia, tra l'altro, che:
a) l'intervento non risulterebbe inserito nel piano degli interventi 2014-2017 di AGS spa che attualmente non prevede di sostenere un investimento di tale portata senza contributi a fondo perduto;
b) il progetto preliminare in questione non presenterebbe tutti i requisiti di cui agli articoli 17-23 del decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010, ma può essere con considerato un valido strumento di programmazione al fine del reperimento delle risorse economiche necessarie per sostenere l'investimento;
c) al fine di procedere con la realizzazione delle opere di progetto saranno necessari ulteriori approfondimenti ed integrazioni;
d) il consiglio di bacino veronese non può approvare il progetto secondo quanto previsto dalla normativa in materia di lavori pubblici, poiché l'approvazione avviene solamente per le opere inserite dai gestori nel piano degli interventi, ovvero per quelle opere che vedranno la propria realizzazione nel successivo quadriennio;
e) anche a margine della conferenza di servizi, non sono emerse informazioni sufficienti, ad avviso dell'interrogante, ad evidenziare compiutamente il reale impatto benefico che le opere di progetto portano sull'ambiente del lago di Garda, mancando approfondimenti di tipo quantitativo sui carichi inquinanti residui rilasciati a lago prima e dopo la realizza ione delle opere;
f) si ritiene opportuno che stante l'importanza dell'intervento, le decisioni in merito alle alternative tecniche siano supportate da valutazioni di tipo quantitativo e che la società AGS spa effettui ulteriori approfondimenti nelle seguenti aree: 1) ambientale: in modo da consentire la valutazione di tipo quantitativo dei reali benefici in termini ambientali, quali la riduzione dei carichi inquinanti residui rilasciati a lago, sia in tempo secco, che in tempo di pioggia; 2) economico-finanziaria in modo da consentire la valutazione, mediante l'elaborazione di uno o più piani economico-finanziari, delle ricadute tariffarie e gestionali, così da poter esplorare, come conseguenza, la reale fattibilità pratica con gli attuali strumenti gestionali a disposizione; 3) sociale: in modo da consentire la valutazione della sostenibilità della tariffa da parte degli utenti del servizio idrico integrato;
l'istruttoria tecnica ATO allegata al verbale del 29 gennaio 2015, riporta tra l'altro quanto segue:
1) le due relazioni principali «relazione illustrativa» e «illustrazione tecnica generale» appaiono di contenuto pressoché identico;
2) lo stato di fatto non appare opportunamente dettagliato in quanto:
a) non sono contenute planimetrie di dettaglio a scala adeguata, soprattutto per la rappresentazione delle opere puntuali (manufatti di sollevamento e di fioro);
b) la centrale di Brancolino, punto cruciale di tutto il sistema, non risulta adeguatamente descritta, così come tutti i sollevamenti esistenti;
c) non sussiste una descrizione generale dello stato di fatto, con lunghezza, materiali, diametri, età di posa, e altro delle condotte esistenti. L'analisi delle portate attualmente veicolate, anche in rapporto ai carichi generati dall'agglomerato di Peschiera del Garda (che non viene analizzato);
3) nello stato di progetto la relazione non descrive nel dettaglio le varie tratte di nuova realizzazione, con una indicazione chiara delle lunghezze dei vari tratti e delle portate che in esse veicoleranno;
4) nello stato di progetto non viene dettagliato il numero e il posizionamento degli sfioratori sui rami secondari che si immettono nel collettore e viene fatta solo una stima di n. 20 sfioratori per l'Alto Lago e n. 10 sfioratori per il Basso Lago. La documentazione di progetto non riporta le dimensioni dei vari manufatti e le portate trattate in ogni singolo sfioratore. Mancano planimetrie in scala adeguata che rappresentino il posizionamento di ogni singolo sfioratore. Il costo viene quantificato con una stima di euro 44.000 ciascuno;
5) nello stato di progetto le n. 15 vasche di prima pioggia previste non risultano dimensionate. Non vengono indicate le dimensioni e le portate trattate e non vengono dettagliate le opere di scarico. Non sono inoltre rappresentati i posizionamenti delle singole vasche in planimetrie a scala adeguata. Non risulta altresì chiara la competenza per la realizzazione di tali opere, che appaiono legate a problematiche di acque meteoriche più che di acque reflue. Gli sfioratori di progetto posti sui rami secondari risultano dotati di grigliatura, quindi non si giustifica la presenza di un ulteriore trattamento delle acque sfiorate. Il costo viene quantificato con una stima di euro 275.000, ciascuna;
6) non sussiste l'analisi delle aree impegnate: non è chiaro se le aree interessate dalle  opere, soprattutto per quanto riguarda le opere puntuali, siano tutte pubbliche e se il progetto sia compatibile con i vari strumenti urbanistici esistenti;
7) non sussiste una chiara individuazione di eventuali vincoli o fasce di rispetto, e l'analisi delle autorizzazioni necessarie per la realizzabilità delle opere;
8) non è contenuto l'elaborato con le prime indicazioni sui piani di sicurezza;
9) nello stato di progetto del Basso Lago l'individuazione dello scenario, quale migliore scelta progettuale, non appare supportata da valutazioni tecniche, economiche e gestionali sufficientemente dettagliate;
10) si è rilevato un errore nella stima del costo dei manufatti dello scenario 3 per cui occorre procedere ad una stima dei costi;
11) il documento dell'assessore ambiente energia e sviluppo della regione Lombardia del 30 marzo 2015 rileva «un irrinunciabile fabbisogno di interventi sulle reti, come ad esempio opere di ristrutturazione dei tratti ammalorati, l'eliminazione o lo spostamento di sfioratori, l'eliminazione di acque parassite e altro» e che «senza i suddetti interventi preliminari, la presenza di un nuovo collettamento della sponda lombarda non sarebbe risolutiva, perché non sarebbero superati gli esistenti problemi di impatto sulle acque con particolare riferimento all'intensità degli sversamenti di nutrienti ed inquinanti durante gli eventi piovosi» (risposta n. T1.2015.0016374 in risposta all'interrogazione ITR 2331 del consiglieri regionali G. Corbetta e G. Maccabiani);
a seguito di un esame dettagliato del «progetto preliminare» da parte di alcuni ingegneri idraulici, esperti in depurazione, sono state rilevate diverse criticità:
a) le 4 varianti progettuali prese in esame riguardano solo una parte ridotta del progetto, circoscritta alla zona Sud Veronese, mentre non sono state analizzate varianti riguardanti il progetto nella sua complessità;
b) il progetto non tiene in adeguata considerazione le incerte sorti giudiziarie del depuratore di Visano (BS) – indicato come fondamentale nel progetto – soprattutto a seguito dei recenti sviluppi del contenzioso tra la provincia di Brescia e il gruppo di imprese VSTR (vedasi da ultimo la sentenza della corte d'appello di Brescia che ha riassegnato il depuratore a VSTR);
c) le 4 varianti progettuali non sono state comunque sviluppate compiutamente nella considerazione dei costi economici diretti, indiretti e ambientali, ad esempio del disservizio al traffico veicolare sulla strada Gardesana;
d) non è stata valutata l'interferenza dell'opera con tutti i sotto-servizi ubicati sotto la Gardesana;
e) non è stata valutata l'incidenza dello smaltimento delle terre di scavo, volume dell'ordine di 50.000 mc che potrebbe presentare possibili contaminazioni da sversamento oli e carburanti derivanti dal traffico veicolare;
f) non è stata valutata la criticità operativa su lavori in zona soggetta a frane nel tratto da Malcesine fino alla Rocca di Garda;
g) non è stata affrontata la valutazione di impatto ambientale in un'opera che insiste in prossimità di diverse zone di interesse comunitario (SIC);
h) non sono stati considerati i rischi, per la viabilità e per l'ambiente, di una rottura di un tubo in pressione DN 500 sulla Gardesana sversante reflui fognari;
i) risultano mancanti: una corretta valutazione dei costi energetici derivanti dalla gestione dell'opera; un piano manutentivo del nuovo progetto con i relativi costi gestionali; una valutazione dei costi di dismissione dell'opera quando arriverà a fine vita; la validazione del progetto preliminare così come previsto dall'articolo 55 del decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010, che deve essere eseguita obbligatoriamente da un soggetto in possesso dell'ISO 9001:2008; una mappatura, anche preliminare, atta a individuare le portate delle varie tipologie di reflui (reflui civili, acque di prima pioggia, acque di dilavamento erroneamente collettate) imprescindibile per le scelte strategiche del progettuali e dimensionamento dell'opera –:
se siano a conoscenza della situazione descritta in premessa e quali iniziative, ciascuno per la propria competenza, intendano adottare per risolvere la complessa questione legata alla realizzazione del nuovo collettore del Garda, al fine di garantire la futura sostenibilità dell'intero ecosistema del lago, delle sue acque e di tutti i comuni rivieraschi. (5-06955)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

analisi economica

politica di sostegno

imposta ambientale