ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06953

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Abbinamenti
Atto 5/06951 abbinato in data 12/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: VALENTE SIMONE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 11/11/2015
Stato iter:
12/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/11/2015
Resoconto BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 12/11/2015
Resoconto BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 12/11/2015
Resoconto BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/11/2015

DISCUSSIONE IL 12/11/2015

SVOLTO IL 12/11/2015

CONCLUSO IL 12/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06953
presentato da
VALENTE Simone
testo di
Mercoledì 11 novembre 2015, seduta n. 519

   SIMONE VALENTE, BRESCIA, DI BENEDETTO, VACCA, D'UVA, MARZANA e LUIGI GALLO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   da notizie di stampa riportate in data 10 novembre 2015 sul quotidiano La Stampa, versione online, si apprende che l'opera di Amedeo Modigliani conosciuta come «Nu Couché», oppure «Nudo Rosso» o «Nudo Sdraiato» (1917), uno dei capolavori assoluti del pittore livornese, è stata venduta a un collezionista cinese per la cifra di 170,4 milioni di dollari (corrispondenti a 158,4 milioni di euro) in data 9 novembre 2015, in occasione della evening sale dal titolo «The Artist's Muse» organizzata dalla casa d'aste Christie's a New York;
   il «Nu Couché» di Modigliani risultava essere parte della collezione Gianni Mattioli, ereditata alla morte del collezionista milanese dalla figlia Laura Mattioli, la quale avrebbe deciso di affidarla per la vendita alla casa d'aste Christie's;
   secondo quanto disposto dai commi 1 e 2 dell'articolo 2 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, concernente il «Codice dei beni culturali e del paesaggio», «il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici» e si considerano beni culturali «le cose immobili e mobili che, ai sensi degli articoli 10 e 11, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà»;
   inoltre, previa denuncia di trasferimento di proprietà o di detenzione di beni culturali al Ministero, l'articolo 60 del succitato decreto legislativo stabilisce in materia di «Acquisto in via di prelazione» che «il Ministero o, nel caso previsto dall'articolo 62, comma 3, la regione o l'altro ente pubblico territoriale interessato, hanno facoltà di acquistare in via di prelazione i beni culturali alienati a titolo oneroso al medesimo prezzo stabilito nell'atto di alienazione»;
   il «Nu Couché» di Modigliani, realizzato nel 1917 dall'artista livornese per Léopold Zborowski, rappresenterebbe un bene culturale di grande valore se si considera la presenza di elementi di carattere antropologico e se si riconosce la testimonianza fornita dall'opera circa gli usi e i costumi della società europea del primo ventennio del XX secolo, così come dimostrò il suo ritiro, insieme ad altri nudi di Modigliani dalla mostra organizzata nel 1917 nella galleria Weill di Parigi, presumibilmente a causa del grado di seduzione espresso dalla posizione languida della figura femminile ritratta;
   da uno scambio telematico con la reggente della Pinacoteca di Brera (Soprintendenza BAeP Milano) si apprende che prima di approdare alla casa d'aste Christie's, il dipinto in questione è stato portato via dall'Italia in data imprecisata, ma comunque prima dello scadere dei cinquanta anni previsti dall'allora vigente legge 1° giugno 1939, n. 1089, riguardante la «Tutela delle cose di interesse artistico e storico»;
   dalla succitata corrispondenza si evince, inoltre, che dopo una temporanea importazione in Italia nel gennaio 1967, l'opera è stata definitivamente esportata in data 16 gennaio 1987;
   la scheda informativa relativa al «Nu Couché» di Modigliani contenuta nella pagina web del sito www.christies.com riporta che, a partire dal 1987, il dipinto è stato custodito in Svizzera dai proprietari che lo hanno affidato alla casa d'aste per la vendita;
   la vendita all'asta del «Nu Couché» a un collezionista privato cinese costituisce, a giudizio degli interroganti, una gravissima perdita per il patrimonio artistico e culturale italiano. Lo stesso prezzo base di 100 milioni di dollari con cui è stato presentato all'asta attestava l'immensità del valore intrinseco del dipinto;
   pur essendo stato custodito al di fuori del territorio nazionale fino alla vendita all'asta in data 9 novembre 2015, poiché decaduto il legame territoriale che vincola un bene culturale alla nazione in cui è conservato, sarebbe stato opportuno, secondo gli interroganti, da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, valutare la possibilità di esercitare, eventualmente, il diritto di prelazione su un'opera realizzata da Modigliani, o quantomeno di chiarire le dinamiche che hanno portato all'esportazione di un dipinto così importante al di fuori del nostro Paese –:
   quali iniziative abbia adottato, nel rispetto delle proprie competenze, al fine di impedire che il «Nu Couché» del Modigliani fosse battuto all'asta Christie's di New York per poi andar perduto per sempre in una collezione privata in Cina.
(5-06953)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 novembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-06953

  Rispondo congiuntamente – data la sostanziale identità di oggetto – all'interrogazione degli onorevoli Valente ed altri, e all'interrogazione degli onorevoli Coscia ed altri, con le quali, in particolare, i primi interroganti chiedono quali iniziative il Ministero abbia adottato, nel rispetto delle proprie competenze, al fine di impedire che il quadro «Nu Couché» fosse venduto all'asta a New York per «andar perduto per sempre in una collezione privata in Cina», e i secondi perché non sia stato esercitato il diritto di prelazione per l'acquisto del dipinto.
  Al riguardo, do conto di quanto emerge dagli atti dell'Amministrazione.
  Circa il quadro, realizzato nell'inverno tra il ’17 ed il ’18, il competente Ufficio esportazione segnala che a partire dal 1967 – dunque in data precedente i 50 anni dalla realizzazione, termine che rappresenta il presupposto di legge per la vincolabilità di un'opera – esso risulta aver partecipato a una mostra itinerante negli Stati Uniti, curata da Franco Russoli (già Soprintendente di Milano e autore del progetto della «Grande Brera») ed intitolata «Master of Modern Italian Art from the collection of Gianni Mattioli» (il grande collezionista di arte moderna). Mostra che ha coinvolto importantissimi Musei, come The Phillips Collection, Washington DC. Dallas Museum of Fine Arts, San Francisco Museum of Art, Detroit Institute of Arts, William Rockhill Nelson Gallery of Art, Kansas City, Missouri, Museum of Fine Arts, Boston, Massachusetts.
  Negli anni precedenti il quadro era già uscito dal territorio nazionale per mostre. È possibile che esso fosse già presente alla mostra «Arte italiano contemporaneo desde 1910». tenutasi presso Museo de Arte Moderno, Mexico City, 1966.
  È poi rientrato in temporanea importazione dopo il 1967 ed è rimasto in Italia per circa 20 anni, sempre – riferisce l'Ufficio – con puntuale rinnovo da parte dei proprietari della licenza di temporanea importazione. Tale circostanza ha impedito l'apposizione di un vincolo di interesse storico artistico, ai sensi della normativa di settore e ne ha consentito la definitiva esportazione il 16 gennaio 1987.
  Vorrei cogliere l'occasione per chiarire brevemente la funzione del certificato di temporanea importazione.
  Tale certificato (di validità quinquennale, rinnovabile) ha lo scopo di consentire la temporanea presenza in Italia di opere d'arte riconosciute non appartenenti al patrimonio culturale nazionale e la loro successiva uscita, precludendo la possibilità per l'Amministrazione di apporre su di esse il vincolo, che ne impedirebbe l'esportazione.
  Il competente Ufficio esportazione, al quale viene presentato un bene culturale in ingresso in Italia, rilascia tale certificato sulla base documentazione idonea a identificare il bene e a comprovarne la «provenienza legittima» da un altro Paese. Per «provenienza legittima» si intende che il bene non sia illegalmente uscito dal territorio nazionale in precedenza, o che sia legittimamente proveniente da uno Stato estero, anche se eseguito da artista italiano.
  In definitiva, l'Ufficio segnala che l'uscita dal territorio italiano dell'opera di Modigliani è avvenuta nel rispetto della legge, e poiché essa è rientrata in Italia sempre in regime di importazione temporanea, non era possibile vincolarla ai sensi della normativa allora e ancora oggi in vigore, normativa che – vorrei richiamarlo – determina un preciso e delicatissimo punto di equilibrio fra due valori entrambi di rango costituzionale, quali la tutela del patrimonio culturale nazionale e il diritto di proprietà privata.
  Con riferimento all'interrogazione dell'onorevole Coscia, vorrei rammentare inoltre che, nel medesimo periodo e negli anni immediatamente successivi, il Ministero procedeva al vincolo della collezione di Gianni Mattioli, che comprende un'altra opera di Modigliani, diversi Boccioni, Balla, Morandi, Carrà, Sironi, Rosai, Soffici, Russolo e Severini, in quanto per tali opere sussistevano i presupposti di legge.
  L'impossibilità di apporre il vincolo sul dipinto di Modigliani – concludo – ha precluso la possibilità di esercitare, sulla vendita dello stesso, il diritto di prelazione di cui all'articolo 60 del Codice dei beni culturali. Pertanto l'unico strumento di cui il Ministero avrebbe potuto avvalersi per far rientrare il dipinto in Italia sarebbe stato la partecipazione all'asta, conclusa – riferiscono le cronache – con l'aggiudicazione per 170 milioni di dollari.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

bene culturale

opera d'arte

importazione comunitaria