Legislatura: 17Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Primo firmatario: PALMIERI ANTONIO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 11/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma LATRONICO COSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/11/2015
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 11/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 12/11/2015 Resoconto LATRONICO COSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE RISPOSTA GOVERNO 12/11/2015 Resoconto BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO) REPLICA 12/11/2015 Resoconto LATRONICO COSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
DISCUSSIONE IL 12/11/2015
SVOLTO IL 12/11/2015
CONCLUSO IL 12/11/2015
PALMIERI e LATRONICO. —
Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
. — Per sapere – premesso che:
il Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, contempla l'obbligo anche per i privati, possessori o detentori di beni culturali, di garantirne la conservazione;
all'articolo 32 la norma arriva a prevedere la possibilità di imposizione, da parte del Ministero competente, di interventi necessari per assicurare la conservazione dei beni culturali;
il combinato disposto delle disposizioni di cui all'articolo 31, comma 2 e agli articoli 35 e 37 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, prevede lo stanziamento di contributi statali, su autorizzazione delle competenti soprintendenze, per atti di restauro ed altri interventi conservativi su beni culturali ad iniziativa del proprietario, possessore o detentore;
risulta all'interrogante che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo debba ancora versare rimborsi per un ammontare di circa 100 milioni di euro, ai proprietari, possessori e detentori di immobili di valore storico-artistico per lavori di restauro autorizzati e già collaudati;
molti proprietari di immobili storico-artistici si trovano già in grave difficoltà economica per l'aumento del prelievo fiscale sugli immobili in questione;
l'apporto dei privati nelle attività di conservazione e valorizzazione dei beni culturali è essenziale, in un Paese come l'Italia, definito a livello internazionale un museo a cielo aperto per la diffusione e la concentrazione di beni e siti culturali;
l'Unione europea ha avviato nei confronti dell'Italia una procedura di infrazione per violazione della direttiva 2011/7/UE sui tempi di pagamento della pubblica amministrazione;
gli sgravi fiscali, i finanziamenti, le eventuali sovvenzioni che vengono concesse ai privati dallo Stato per interventi di valorizzazione di beni culturali vengono qualificati come aiuti di Stato compatibili con il diritto europeo in ragione della «eccezione di culturalità» –:
quali iniziative il Governo intenda adottare per sbloccare le risorse al fine di sanare il pregiudizio arrecato ai proprietari di immobili di interesse storico-artistico e per accelerare il pagamento dei contributi previsti dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. (5-06952)
Ringrazio gli onorevoli interroganti per la ricostruzione del quadro normativo e amministrativo relativo all'importante tema dei contributi statali ai privati per i lavori di conservazione degli immobili tutelati di loro proprietà. Siamo tutti d'accordo sul fatto che queste dimore storiche e questi immobili di interesse storico e artistico costituiscono una parte essenziale del tessuto del nostro patrimonio culturale diffuso sul territorio e rappresentano una delle caratteristiche qualitative più importanti dei paesaggi storici dell'Italia. L'impegno dello Stato per sostenere lo sforzo della proprietà privata, già gravata dai limiti del vincolo, nel far fronte alle spese, spesso ingenti, di corretta manutenzione e di restauro di questi beni è dunque sacrosanto e necessario.
I rigori della revisione della spesa, nel 2012, purtroppo hanno «bloccato» questo meccanismo, ma ciò anche in considerazione del fatto che si erano andati accumulando, negli anni, notevoli ritardi nei pagamenti dei contributi già maturati anche perché il sistema all'epoca vigente non consentiva una razionale programmazione degli interventi e una loro modulazione sulla base delle risorse effettivamente disponibili.
Appaiono pertanto del tutto condivisibili le esigenze rappresentate nell'interrogazione, volte, ad incrementare, per quanto possibile, le risorse destinate e far fronte al debito nei confronti dei privati proprietari che hanno eseguito degli interventi conservativi volontari sui propri beni culturali e hanno maturato un credito al relativo contributo, come previsto dalla legge.
Si conviene circa l'opportunità, altresì, di rivedere le disposizioni della legge n. 135 del 2012, che hanno per ora bloccato il finanziamento dei contributi previsti dagli articoli 31 e seguenti del Codice di settore.
Posso sin d'ora aggiungere che, muovendo nella direzione auspicata, la legge di assestamento del bilancio per l'anno 2015, prevede un capitolo di nuova istituzione denominato «Capitolo 744 – Somme destinate all'estinzione dei debiti pregressi nei confronti dei proprietari, possessori o detentori di beni culturali ai sensi degli articoli 31, 35 e 36 del codice beni culturali e del paesaggio, per i contributi concessi fino al 15 agosto 2012» – con uno stanziamento di competenza per l'anno 2015 pari a 10 milioni di euro.
Anzi, per la precisione vorrei comunicare che proprio con decreto del 29 ottobre scorso, il Ministro Franceschini ha approvato la programmazione degli interventi finanziari del Ministero a favore dei proprietari di beni culturali, per un importo di euro 10.136.445,00.
Mi rendo conto che si tratta di una misura solo parziale e ancora inadeguata. Ma rappresenta un'importante inversione di tendenza: il Governo intende riprendere il doveroso sostegno della proprietà privata nell'onere di manutenzione e conservazione del patrimonio culturale privato. Aggiungo che il Ministero non potrebbe che vedere con favore eventuali interventi parlamentari che – sempre nel doveroso rispetto delle compatibilità della finanza pubblica – concorressero ad incrementare il capitolo sopra ricordato.
Occorrerà, in conclusione, operare sinergicamente, Governo e Parlamento, nella direzione di riformare la disciplina vigente al fine, da un lato, di costruire un sistema sostenibile di contribuzioni dello Stato alle spese di manutenzione dei privati, nel quadro di una programmazione razionale, e dall'altro lato, nella direzione di ricercare canali di finanziamento aggiuntivi e di ripiano del debito pregresso.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):politica culturale
bene culturale
violazione del diritto comunitario