ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06933

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 11/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06933
presentato da
PILI Mauro
testo di
Mercoledì 11 novembre 2015, seduta n. 519

   PILI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   il gravissimo fenomeno dei sequestri di persona che nel passato ha duramente colpito diverse regioni italiane tra le quali principalmente la Sardegna ha provocato gravissime conseguenze alle vittime di tale fenomeno;
   in molti casi tali fenomeni hanno generato e generano ancor oggi effetti devastanti sulle famiglie e sulle stesse vittime dei sequestri, anche di natura economica;
   in analogia alle misure di prevenzione previste per il fenomeno mafioso è indispensabile attivarsi, anche attraverso norme ad hoc, per prevedere la confisca dei beni illecitamente accumulati e la loro devoluzione ad un fondo unico destinato alle vittime dei sequestri e a scopi sociali;
   è indispensabile perseguire, attraverso l'estensione delle norme vigenti, al sequestro e confisca dei beni dei malavitosi, realizzati con i capitali provenienti da delitto, con la loro devoluzione a favore di un fondo unico nazionale per le vittime dei sequestri e della comunità per scopi di carattere sociale;
   tale esigenza porrebbe fine a gravissime ingiustizie e discriminazioni tra le vittime di questi fenomeni delinquenziali;
   è eloquente il drammatico racconto del sequestrato Giuseppe Vinci che ancor oggi è costretto a pagare il riscatto del suo sequestro: «Ci bloccarono i beni e i conti di famiglia per impedire ai miei cari di pagare i rapitori, ma la cosa più grave è che poi l'erario ha preteso le tasse sui soldi utilizzati per il mio riscatto, causando così il fallimento delle nostre aziende»;
   Giuseppe Vinci aveva 31 anni quando, il 9 dicembre 1994, mentre rientrava a casa in auto, fu bloccato nello svincolo della 131 per Macomer e Borore;
   un incubo durato sino al 15 ottobre 1995, quando fu rilasciato in Ogliastra dopo pagamento di 4 miliardi e 250 milioni di lire;
   il racconto di Vinci è eloquente: «la mia famiglia si era trovata di fronte a una richiesta assurda di 10 miliardi di lire, che erano più di 10 milioni di euro di oggi. Tantissimi soldi che naturalmente non avevamo. Ma a complicare le cose c'era soprattutto il fatto che dal 1991 era in vigore la legge sul blocco dei beni»;
   furono versati ai banditi 4 miliardi e 250 milioni di lire, che arrivarono da Milano dentro alcune valigie;
   dopo che rilasciarono il sequestrato la magistratura sbloccò i beni e la famiglia Vinci andò subito in banca ritirando la stessa cifra in assegni, doveva restituire il denaro a chi glielo aveva prestato;
   fondi sui quali poi il fisco ha chiesto di pagare le tasse come se fossero un bene voluttuario;
   l'erario su quei 4 miliardi chiese un miliardo e 750 milioni di lire;
   la famiglia Vinci non aveva quella disponibilità, c'erano i debiti strutturali dell'azienda e quei 4 miliardi e 250 milioni da restituire;
   a quel punto la famiglia vittima del sequestro è costretta a versare non soltanto le tasse sul riscatto, ma anche gli interessi alle banche;
   l'azienda, che dava lavoro a 250 dipendenti, è fallita;
   quel sequestro costringerà quella famiglia a pagare debiti sino al 2023 per aver preteso di far tornare libero il proprio congiunto –:
   se il Governo ritenga di dover proporre iniziative normative utili a gestire i beni sequestrati o confiscati ai responsabili di sequestri di persona al fine di istituire un fondo unico per il sostegno alle vittime di tale fenomeno assimilabile al fenomeno mafioso;
   se il Governo ritenga di assumere iniziative per prendere, attraverso l'istituzione di un fondo finanziato dai beni sequestrati o confiscati ai soggetti ritenuti colpevoli di sequestri di persona, forme di indennizzo e sostegno a quelle famiglie che sono state vittime di sequestri di persona e alle stesse imprese di proprietà delle famiglie colpite da tali fenomeni. (5-06933)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

vittima

sequestro di persona

aiuto sociale