ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06930

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 11/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06930
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Mercoledì 11 novembre 2015, seduta n. 519

   CIPRINI, CHIMIENTI, COMINARDI, DALL'OSSO, LOMBARDI e TRIPIEDI. – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. – Per sapere – premesso che:
   il 7 novembre 2015 si è svolto lo sciopero proclamato da Filcams, Fisascat e Uiltucs degli addetti alla Grande distribuzione organizzata (cosiddetta Gdo) per i rinnovi dei contratti collettivi nazionali di Federdistribuzione, della Distribuzione cooperativa e di Confesercenti;
   gli addetti delle aziende della grande distribuzione organizzata che fanno riferimento a Federdistribuzione sono circa 223.500, quelli della grande distribuzione organizzata, food e non food 450.000 e il contratto collettivo afferente al settore è ormai scaduto da 22 mesi;
   dopo due anni dall'avvio del negoziato, secondo la Filcams Cgil, le trattative si sono interrotte «a causa delle rigidità da parte di Federdistribuzione che si è rifiutata di prendere in considerazione la piattaforma rivendicativa dei sindacati e ha avanzato proposte con l'unico obiettivo di recuperare la produttività abbassando il costo del lavoro» (da www.rassegna.it del 5 novembre 2015);
   i sindacati confederali stigmatizzano la scarsa disponibilità di tutte e tre le associazioni datoriali che «continuano a chiedere meno diritti e meno salari, per l'esattezza un arretramento dei diritti normativi e una diminuzione del costo del lavoro: Federdistribuzione, attraverso la cancellazione degli scatti di anzianità, la diminuzione dei permessi retribuiti, l'aumento della flessibilità dell'orario, norme di riduzione dei livelli retributivi e indisponibilità a riconoscere l'aumento salariale con le stesse modalità del ccnl; Confcommercio, con altre richieste tese a destrutturare il contratto; la Cooperazione, attraverso il peggioramento delle condizioni normative ed economiche dei nuovi assunti, la diminuzione del costo dell'ora lavorata, la riduzione delle maggiorazioni per il lavoro straordinario, domenicale e festivo, supplementare e notturno, il peggioramento del trattamento economico della malattia, interventi peggiorativi per le cooperative minori, deroghe al ccnl per il Sud, ribadendo la pregiudiziale del recupero del differenziale di costo tra il contratto della cooperazione e quello del commercio privato; Confesercenti, attraverso un ulteriore peggioramento complessivo delle tutele economiche e normative, con le richieste di deroghe al ceni su base dimensionale» (da www.rassegna.it del 4 novembre 2015);
   dall'altra parte Federdistribuzione, per bocca del presidente Giovanni Cobolli Gigli, ha fatto sapere che «paradossalmente noi potremmo arrivare anche a 90 euro di aumento per il periodo 2016-2018, però solo se trovassimo l'accoglimento da parte dei sindacati delle nostre istanze». E cioè la produttività «con una maggiore presenza al lavoro nelle aziende». La sostenibilità «con misure che consentano recuperi senza incidere direttamente sulla busta paga, ma sugli accantonamenti del tfr, per esempio». La flessibilità «per il lavoro a tempo determinato che oggi è consentito nella misura del 25 per cento... Poi anche per l'uso del part time durante il sabato e la domenica per poter utilizzare meglio il lavoro dei colleghi» (da Il Sole24ore del 6 novembre 2015);
   persino con le cooperative, nate su basi mutualistiche e solidaristiche, i sindacati non sono riusciti a trovare l'accordo per il rinnovo del contratto degli addetti alla grande distribuzione;
   il settore degli addetti alla grande distribuzione organizzata occupa numerosissimi dipendenti, lavoratori spesso part time, moltissime donne, con stipendi che si aggirano intorno ai 1.000-1.100 euro ma più spesso anche meno, già con orari lunghi e difficoltà di conciliazione dei tempi di vita privata, di famiglia e di lavoro a causa dei cambi turno, ritmi di lavoro molto elevati, difficili da sostenere anche fisicamente e legati alla produttività, prestazioni di lavoro anche nella domenica;
   a parere degli interroganti, forte è il rischio che l'abbandono del trattamento normativo ed economico previsto per il contratto del settore del commercio ovvero l'estensione delle regole previste per altri settori produca un vistoso e grave arretramento delle tutele e dei diritti nonché delle condizioni economiche, di vita e di lavoro degli addetti alla grande distribuzione organizzata creando così anche discriminazioni a parità di lavoro e mansione tra dipendenti del settore del commercio e lavoratori addetti alla grande distribuzione;
   si rende necessario un intervento del Governo per riavviare un negoziato che non abbia come unico obiettivo quello di ricercare la competitività colpendo i diritti dei lavoratori e risparmiando sul costo del lavoro e che eviti l'effetto di generare un peggioramento complessivo delle tutele economiche e normative con un abbassamento del salario e dei diritti dei lavoratori –:
   quali iniziative intenda attuare il Governo – anche aprendo un tavolo di confronto con le parti interessate – finalizzate a favorire e promuovere un accordo che tenga conto dei diritti dei lavoratori, che assicuri agli stessi una retribuzione adeguata e dignitosa per sé e la propria famiglia in conformità all'articolo 36 della Carta costituzionale e regole di organizzazione del lavoro che siano rispettose dei tempi di vita e di famiglia, così scongiurando l'effetto di un peggioramento complessivo del salario e delle tutele economiche e normative dei lavoratori interessati ridando centralità al valore del lavoro e non alla ricerca esasperata della competitività. (5-06930)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

grande magazzino

diritto del lavoro

settore economico