ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06924

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 518 del 10/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10/11/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 09/12/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/11/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 09/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06924
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Martedì 10 novembre 2015, seduta n. 518

   DE LORENZIS. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   l'Interporto della Puglia (IRP) è una società privata alla quale è stata affidata la concessione per la costruzione e la gestione dell'interporto situato a Bari a seguito di una procedura d'appalto pubblico nazionale bandita con decreto ministeriale del 15 settembre 1995;
   da fonti stampa si apprende che il presidente dell'interporto della Puglia, l'imprenditore Davide Degennaro, è indagato per corruzione tra privati insieme a Vittorio Casale e all'ex direttore generale di Banca Marche Massimo Bianconi, nell'ambito di uno stralcio dell'inchiesta della procura di Ancona sul «buco» miliardario di Banca Marche. A Degennaro il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza ha sequestrato numerose quote azionarie, nell'ambito di un sequestro relativo a beni per complessivi 15 milioni di euro. Secondo l'accusa, due imprenditori, Degennaro e Vittorio Casale, immobiliarista bolognese, avrebbero corrotto l'ex direttore generale di Banca delle Marche, Massimo Bianconi, anch'egli indagato, per ottenere cospicui finanziamenti senza garanzia di rientro;
   sempre da fonti stampa della testata on line Linkiesta si scopre che «Per varare l'Interporto Regionale di Puglia ci sono voluti ben 15 anni. La società appartiene alla famiglia Degennaro e ha ricevuto in questi anni finanziamenti pubblici per milioni di euro nonostante il revisore dei conti, Kpmg, dica di non potersi esprimere sul bilancio»;
   con notifica del 10 luglio 2012, l'Italia ha notificato un sostegno pubblico a un progetto di investimento per un'infrastruttura intermodale presso l'Interporto regionale della Puglia;
   in una nota di risposta del 16 ottobre 2013 della Commissione europea avente ad oggetto «Aiuto di Stato SA.35124 (2012/N) – Italia-Aiuto all'investimento a favore dell'Interporto Regionale della Puglia», si legge che secondo un'analisi di fattibilità commissionata dalle autorità italiane, questo progetto di investimento garantirebbe una maggiore diversione modale dal trasporto su strada a quello su rotaia. Riguardo al trasporto merci su lunghe distanze, l'analisi indica un aumento stimato del traffico assorbito dalla ferrovia, rispetto alla strada, dall'attuale quota del 67 per cento (strada) contro il 33 per cento (ferrovia) a un futuro 51 per cento (strada) contro il 49 per cento (ferrovia) entro due anni dal completamento dei lavori per l'ampliamento dell'infrastruttura intermodale;
   il progetto prevede l'acquisizione delle aree adiacenti situate nello scalo Ferruccio. Con l'acquisizione di tali terreni, l'interporto sarà ampliato passando dall'attuale superficie complessiva di 470.000 metriquadri a una superficie di quasi 700.000 metriquadri. Il progetto comprende investimenti per le infrastrutture per un totale di 150 milioni di euro:
    a) lavori per la costruzione del terminal intermodale: reti, impianti e attrezzature – costo totale 3 milioni di euro;
    b) edifici destinati alla logistica, reti e impianti: costo totale 114 milioni di euro, di cui 86,7 milioni di euro per immobili e 27,3 milioni di euro per reti e impianti;
    c) acquisizione dei terreni: costo totale 11,7 milioni di euro (massimo);
    d) spese tecniche e generali: costo totale 21,3 milioni di euro;
   il costo complessivo del progetto di investimento è di 150 milioni di euro. Il finanziamento pubblico di 90 milioni di euro per questo progetto sarà fornito in parte dal fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) (52,5 milioni di euro) e in parte da fondi nazionali (37,5 milioni di euro, di cui 21,8 milioni di euro dallo Stato e dal fondo di rotazione di cui alla legge n. 183 del 1987 e 15,7 milioni di euro dalla regione Puglia. I restanti 60 milioni di euro saranno finanziati dall'IRP a condizioni di mercato, senza alcun tipo di sostegno statale;
   la base giuridica del finanziamento pubblico a carico del programma operativo FESR 2007-2013 – regione Puglia è costituita dalla decisione della Commissione C(2007) 5726 del 20 novembre 2007, come modificata dalla decisione della Commissione C(2012) 9313 del 6 dicembre 2012, dalla legge n. 183 del 1987 e dalla determinazione dirigenziale regionale n. 146 del 2009. Il finanziamento pubblico del progetto avviene in forma di sovvenzione diretta a carico del FESR, dello Stato italiano e della regione. L'aiuto sarà erogato annualmente fino alla fine dei lavori, la cui conclusione è prevista entro la fine del 2015;
   da fonti stampa de Linkiesta si apprende che è previsto il conferimento da parte di Fs Logistica e RFI (società del gruppo Ferrovie dello Stato) a Interporto di circa 190.000 metri quadrati dell'attuale scalo Ferruccio (Bari) adiacente all'area interportuale. Inoltre, si aggiunge che: «Su questa operazione, perno della sostanziosa contribuzione pubblica, regna però la più totale incertezza. Dal bilancio 2012 dell'Interporto, l'ultimo disponibile, si apprende che alla scadenza (28 marzo 2013) dell'accordo fra Fs Logistica e la stessa Interporto per l'esecuzione di quanto previsto (conferimento delle aree e ingresso di Fs Logistica nel capitale di Interporto), “è stata chiesta una proroga di sei mesi”. Non solo Interporto, ma neppure il gruppo Fs ha fornito chiarimenti sulla dismissione di un bene pubblico quale lo Scalo Ferruccio: non è chiaro, quindi, se a chiedere la proroga sia stata Interporto – magari per la difficoltà a reperire, data la precaria situazione finanziaria, i 10,8 milioni di euro necessari ad acquisire l'area – o Fs Logistica; quel che è certo è che ad oggi non risulta che Fs Logistica sia entrata nel capitale di Interporto e, stando ad alcune indiscrezioni, pare anzi che il summenzionato accordo sia stato rigettato»;
   sempre da fonti stampa, si apprende che Davide Degennaro, presidente dell'Interporto di Bari, figlio dell'ex senatore di Forza Italia Giuseppe Degennaro, è il fratello di Emanuele Degennaro, detto «Lello», rettore dell'università privata LUM di Casamassima e di Anna Degennaro, moglie di Massimo Cassano, senatore di Ncd, presidente onorario dell'associazione «Controvento», membro del Rotary di Bari-Casamassima, sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali del Governo Renzi. I Degennaro sono noti per una vocazione politica trasversale in quanto già nelle elezioni regionali pugliesi del 2010 si sono presentati alla competizione Gerardo De Gennaro, candidato del Pd a Bari, titolare della Dec, finito nel famoso scandalo delle «cozze pelose» del sindaco Michele Emiliano, inoltre anche Carmine De Gennaro si è candidato per la lista «I Pugliesi per Palese», Gianluca Degennaro si è invece candidato con Vendola e infine Cassano, sposato con Anna Degennaro, che alle medesime competizioni elettorali è stato eletto nelle file del Partito delle Libertà (PDL) con 18.540 preferenze per poi essere eletto nuovamente nel 2013 a senatore della Repubblica italiana. Inoltre, Cassano «risulterebbe assistente di Filosofia del diritto e Storia del diritto italiano nell'Ateneo del cognato dove insegna anche l'ex capo dei Servizi Segreti Niccolò Pollari. Lello, il rettore a tempo di record, è stato iscritto nel registro degli indagati nel 2011 per concorso in riciclaggio con l'aggravante “mafiosa” di circa 2 milioni di euro nell'inchiesta Domino 1. L'indagine va avanti, siamo arrivati a Domino 3, anzi secondo le ultime ricostruzioni di Repubblica, gli investigatori avrebbero messo gli occhi pure su una banca, l'istituto di credito Aurora, “nato almeno sulla carta il 5 ottobre del 2005”. Tra i soci c’è appunto “Emanuele Degennaro”. Ma tra “i costituenti ci sarebbe stato anche il cognato, ora senatore e sottosegretario, Massimo Cassano”»;
   da fonti stampa si apprende in merito ai Degennaro che: «si tratta di una vera e propria famiglia allargata del Meridione, gattopardi del tacco d'Italia, di cui è difficile riannodare fili e controfili, relazioni e commistioni, tra zii, fratelli e cugini, ma che vanta appunto proprietà di spessore che si fanno sentire nella vita locale ma pure a livello europeo, con conflitti di interesse di ogni tipo. E che è soprattutto nota per inchieste da parte della magistratura, dal riciclaggio alla truffa, come per le frequentazioni ambigue vicine alla criminalità organizzata» –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto espresso in premessa e se possa chiarire in base a quali criteri sia stato attribuito a Massimo Cassano l'incarico di sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali del Governo Renzi;
   quale sia la situazione attuale dell'Interporto Puglia, ovvero se si sia realizzato il conferimento delle aree e l'ingresso di Fs Logistica nel capitale di Interporto e quali siano i contributi pubblici acquisiti dall'Interporto Puglia dall'inizio della sua attività ad oggi e se si sia realizzato interamente quanto stabilito dal progetto espresso in premessa, cofinanziato dai fondi pubblici;
   se i Ministri interrogati possano chiarire quali sono le attività economiche della famiglia Degennaro che percepiscono finanziamenti statali e se, per quanto di competenza e in relazione a tali attività, intendano svolgere approfondimenti sugli eventuali rapporti, enunciati dalla stampa, della famiglia Degennaro con la criminalità organizzata. (5-06924)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

progetto d'investimento

FESR

infrastruttura economica