ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06912

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 517 del 09/11/2015
Abbinamenti
Atto 5/06871 abbinato in data 19/11/2015
Atto 5/06894 abbinato in data 19/11/2015
Atto 5/06897 abbinato in data 19/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: DADONE FABIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/11/2015
Stato iter:
19/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2015
Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 19/11/2015
Resoconto CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/11/2015

ATTO MODIFICATO IL 10/11/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 19/11/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/11/2015

DISCUSSIONE IL 19/11/2015

SVOLTO IL 19/11/2015

CONCLUSO IL 19/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06912
presentato da
DADONE Fabiana
testo presentato
Lunedì 9 novembre 2015
modificato
Giovedì 19 novembre 2015, seduta n. 525

   DADONE, CHIMIENTI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
la multinazionale Michelin spa ha annunciato, il 3 novembre 2015 un piano strategico per il periodo 20162020 «volto a migliorare la competitività delle proprie attività». La decisione pare seguire un'analisi dei cambiamenti strutturali del mercato europeo dello pneumatico che risulta profondamente trasformato e dove «i costi di produzione e la reattività sono sempre più elementi chiave di competitività tra i diversi attori»;
il nuovo piano strategico dell'azienda prevede un investimento di 180 milioni di euro in Italia ed è focalizzato su 3 obiettivi:
a) migliorare la competitività e l'efficienza dell'attività produttiva;
b) razionalizzare l'attività dei prodotti semi-finiti;
c) migliorare il servizio al cliente attraverso una riorganizzazione dell'attività logistica;
con riferimento all'obiettivo della razionalizzazione dell'attività del citato piano la Michelin spa ha dichiarato che dal 2009 ad oggi, il sito industriale di Fossano (Cuneo) ha registrato una flessione dei volumi del 45 per cento che si traduce in una situazione di cronica non saturazione degli impianti. I due terzi dell'attuale produzione di cavi metallici standard di Fossano sono oggi acquistabili sul mercato a costi decisamente inferiori. La fornitura di questi semilavorati, in una logica di ottimizzazione dei costi di tutta la filiera di produzione degli pneumatici, richiede soluzioni economicamente sostenibili;
in data 3 novembre 2015, in contemporanea al progetto di ristrutturazione aziendale, la società «Michelin» spa ha annunciato la chiusura, entro la fine del 2016, dello stabilimento di Fossano (Cuneo) in cui lavorano attualmente 400 persone;
il processo di ristrutturazione citato non coinvolgerà solo lo stabilimento di Fossano, ma anche il magazzino di Torino, con la perdita di 120 posti di lavoro, quello di Tribano (Padova) che entro il 2017 verrà chiuso (28 posti di lavoro) e il sito produttivo di Alessandria in cui ci saranno 30 esuberi;
in totale, quindi, verranno licenziate 578 persone in tutta Italia, di cui 550 nel Piemonte e 400 nella sola provincia di Cuneo;
attualmente non è possibile fare una stima certa, ma la chiusura dello stabilimento di Fossano avrà ripercussioni notevoli anche sull'indotto, cioè su quelle aziende che forniscono servizi allo stabilimento stesso, le quali si troveranno senza commesse e rischieranno a loro volta di chiudere e licenziare lavoratori;
la politica aziendale della Michelin rischia di celare, sotto ad un piano di ristrutturazione, una delocalizzazione delle produzioni in aree geografiche, in cui il costo del lavoro è più basso rispetto a quello italiano;
la legge di stabilità 2014 (comma 60, articolo 1, legge n. 147 del 2013) prevede che i contributi pubblici in conto capitale eventualmente erogati a partire dall'anno 2014 decadano se l'impresa delocalizza in uno Stato non appartenente all'Unione europea entro tre anni dalla concessione degli stessi; la stessa legge prevede inoltre, che l'impresa dovrà restituire i contributi ricevuti;
in tema di lavoro si potrebbero adottare misure di maggior deterrenza e prevenzione dalla delocalizzazione, tra le quali: la richiesta di restituzione a quelle imprese che delocalizzano, oltre che dei contributi in conto, capitale anche di eventuali agevolazioni ottenute dallo Stato e dagli enti territoriali; obbligo per le imprese di dotarsi di un consiglio di sorveglianza, accanto al consiglio di amministrazione, costituito da rappresentanze sindacali unitarie ed enti locali con poteri di controllo in campo sociale ed ambientale, sul modello tedesco; le imprese con non meno di 400 dipendenti che intendano delocalizzare, si impegnano a trovare un acquirente e, qualora la ricerca si rivelasse infruttuosa, a comminare una cospicua multa per ogni posto di lavoro perso, fino ad un massimo del 2 per cento del fatturato, sul modello francese –:
quali iniziative intendano assumere i Ministri interrogati, in sede di tavolo di crisi già annunciato, al fine di impedire la chiusura dei suddetti stabilimenti della Michelin e garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali del sito di Fossano;
quale sia l'orientamento dei Ministri interrogati sulle misure esposte in premessa tese a tutelare maggiormente i lavoratori. (5-06912)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-06912

  Le interrogazioni vertono tutte sulle ricadute occupazionali conseguenti al nuovo piano industriale annunciato dalla società Michelin Italia, pertanto fornirò per esse una trattazione congiunta.
  Preliminarmente, faccio presente che la società Michelin Italia è stata interessata negli ultimi anni da una profonda ristrutturazione aziendale realizzata attraverso investimenti da parte della medesima società e il ricorso agli ammortizzatori sociali. In particolare con decreto del Ministero del lavoro del 12 novembre 2009 è stato autorizzato il trattamento di integrazione salariale per il periodo dal 1° luglio 2009 al 30 giugno 2011. Successivamente, in conseguenza della complessità dei processi produttivi e della continua evoluzione tecnologica del mercato che hanno reso molto difficoltosa la completa realizzazione del predetto programma di ristrutturazione, la società ha richiesto la proroga del trattamento di integrazione salariale per ulteriori due anni. La proroga è stata autorizzata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, prima con il decreto n. 64585 del 5 marzo 2012 per il periodo dal 1o luglio 2011 al 30 giugno 2012 e, poi, con il decreto n. 76542 del 31 ottobre 2013 per il periodo dal 1o luglio 2012 al 30 giugno 2013.
  Lo scorso 3 novembre, Michelin Italia, al fine di migliorare la competitività delle sedi del gruppo presenti in Europa, ha annunciato la presentazione di un nuovo piano strategico, per il periodo 2016-2020. Tale piano, che prevede un investimento in Italia di 180 milioni di euro, è focalizzato su tre principali obiettivi:
   1) migliorare la competitività e l'efficienza dell'attività produttiva;
   2) razionalizzare l'attività dei prodotti semi-finiti;
   3) migliorare il servizio al cliente attraverso una riorganizzazione dell'attività logistica.

  Tale piano, tuttavia, determinerà:
   l'interruzione dell'attività di ricopertura degli pneumatici svolta nel sito di Alessandria che coinvolge circa 80 dipendenti;
   la chiusura dello stabilimento di Fossano (CN) dove viene prodotto un rinforzo metallico per gli pneumatici che coinvolge circa 400 dipendenti:
    la chiusura dello stabilimento di Tribano (PD) che svolge attività di logistica e coinvolge, oltre a 28 dipendenti della società, circa 100 lavoratori dell'indotto;
   la soppressione del magazzino dello stabilimento di Torino dove sono impiegati 120 dipendenti, a fronte del rafforzamento di centri di smistamento più piccoli.

  Nel rilevare che, ad oggi, non è stato richiesto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali alcun incontro per l'esame della situazione occupazionale, faccio presente che il Ministero dello sviluppo economico – interessato della questione – ha assicurato la più ampia disponibilità ad aprire un tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte. A tale proposito sono stati avviati i necessari contatti con i rappresentati delle parti al fine di concordare le modalità del confronto che, come richiesto da società e organizzazioni sindacali, si svolgerà, in una prima fase, nelle opportune sedi sindacali e poi, ove richiesto, presso il Ministero dello sviluppo economico. Al riguardo, informo che nel corso del primo incontro, che si è svolto lo scorso 16 novembre presso l'Unione industriale di Torino, le parti sociali hanno avviato il confronto sul predetto piano industriale ed hanno concordato di rinviarne il prosieguo alle date del 24 novembre e del 2 dicembre.
  Da ultimo, posso assicurare la massima attenzione e la presenza costante del Ministero che rappresento, in occasione dell'eventuale tavolo di confronto ministeriale in ordine alla vicenda posta all'attenzione con gli odierni atti parlamentari, al fine di individuare le soluzioni più idonee per salvaguardare i livelli occupazionali della società in parola.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

politica dell'impresa

cessazione d'attivita'