ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06887

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 515 del 04/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: VALENTE SIMONE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 04/11/2015
Stato iter:
17/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/12/2015
Resoconto BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 17/12/2015
Resoconto VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/11/2015

DISCUSSIONE IL 17/12/2015

SVOLTO IL 17/12/2015

CONCLUSO IL 17/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06887
presentato da
VALENTE Simone
testo di
Mercoledì 4 novembre 2015, seduta n. 515

   SIMONE VALENTE, BATTELLI e MANTERO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il Civico Museo Archeologico e della Città di Savona, inaugurato nel 1990 in occasione della riapertura di una parte della fortezza del Priamar, oggi ospita al suo interno reperti archeologici prevalentemente provenienti dalle campagne di scavo condotte dal 1956 ad oggi sull'intero Priamar e in altre aree della città da parte dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri dietro specifica concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   nel corso degli anni il museo è stato ampliato grazie ad esposizioni che ripercorrono tutta la storia di Savona, raccogliendo testimonianze antiche dell'età del bronzo medio fino al collezionismo locale ottocentesco; si tratta di 1185 reperti: 1083 provenienti da scavi archeologici realizzati dall'Istituto internazionale di studi liguri, 50 di proprietà comunale, 21 di proprietà dell'Istituto di studi liguri, 31 di proprietà del Centro ligure per la storia della ceramica. L'intero apparato didattico nonché i contenuti scientifici sono stati elaborati dal personale del museo e dai ricercatori che hanno prestato gratuitamente il loro lavoro per realizzare una struttura di cui la città potesse fruire;
   in data 29 settembre 2015 veniva emesso dal comune di Savona un bando di gara per l'affidamento in concessione del servizio di gestione del Civico museo archeologico e della città di Savona della durata di due anni e rinnovabile per un ulteriore biennio; la scadenza di tale bando fissava al 30 ottobre la presentazione di domanda da parte dei soggetti interessati; il valore massimo stimato dell'appalto ammonta ad euro 206.506.00; sulla base dei dati storici il suddetto bando stima un incasso a favore del concessionario pari a euro 9.000, incasso derivante direttamente dalla bigliettazione e costituente integrazione del corrispettivo per il servizio di gestione del museo e delle attività connesse;
   in data 15 ottobre 2015 la presidente della commissione consiliare cultura del comune di Savona invitava in audizione i componenti della consulta comunale per il Priamar, organo tecnico del comune costituito da esperti designati dalle associazioni della consulta culturale savonese che da parecchi decenni conducono studi e ricerche, al fine di esaminare i contenuti di tale bando, ma la riunione si interrompeva con la motivazione che vi era il rischio di incorrere in turbativa d'asta;
   è bene precisare che in quella occasione d'incontro (e anche in altre sedi) la Consulta non ha fatto altro che ribadire quanto fosse opportuno sospendere e sostituire il bando in quanto considerato estremamente lacunoso e inadeguato;
   ed in effetti, anche l'organo che maggiormente a livello territoriale risulta deputato alla tutela e alla preservazione dei beni culturali non tarda a pronunziarsi: con lettera inviata in data 16 ottobre 2015 la Soprintendenza archeologica della Liguria avrebbe lamentato innanzitutto il mancato ricevimento del bando (in contrasto con quanto invece impone la normativa) e poi si sarebbe soffermata su tutta una serie di criticità insistenti sul bando; in primo luogo avrebbe chiarito la prerogativa (conferitale per legge) di verificare per i musei non statali la sussistenza, l'adeguatezza e la conformità delle garanzie necessarie riguardo alla sicurezza e alla conservazione nonché l'adeguamento alla normativa regionale per quanto riguarda la valorizzazione e la fruizione; in secondo luogo avrebbe manifestato dubbi sul rispetto delle normative che impongono obblighi di tutela e conservazione delle collezioni archeologiche statali che il nuovo gestore dovrebbe garantire su un patrimonio archeologico che rimane comunque di proprietà statale;
   infatti, ai sensi del decreto ministeriale 10 maggio 2001 (atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei), del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (cosiddetto codice dei beni culturali) e delle relative circolari della direzione generale per l'antichità (n. 10 del 27 luglio 2011 e n. 576 del 28 gennaio 2014), il concessionario è tenuto a possedere i requisiti di qualificazione culturale e professionale necessari per custodire i reperti anche di proprietà statale e per poter richiedere concessione di ricerche o scavi archeologici –:
   come mai la sovrintendenza archeologica della Liguria non sia stata chiamata preventivamente dal comune di Savona a esprimere una valutazione sul bando, pur essendone legittimata dalla normativa;
   se non ritenga opportuno far chiarezza sulla vicenda al fine di verificare e vigilare, per quanto di competenza, affinché siano rispettati tutti gli obblighi e i vincoli previsti dalle normative di settore nonché sia garantita la sussistenza dei requisiti di qualificazione culturale e professionale necessari per custodire i reperti di proprietà statale;
   in che modo intenda garantire, per quanto di competenza, la continuità di una esperienza e di una attività di ricerca rivelatasi vincente e che ha provveduto ad accrescere il valore del Museo. (5-06887)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 dicembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-06887

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con cui l'Onorevole Valente, unitamente ad altri colleghi, chiede se il Ministero non intenda intervenire in merito al bando emesso dal Comune di Savona per l'affidamento in concessione del servizio di gestione del Museo archeologico comunale.
  Vorrei preliminarmente rilevare che in numerosi casi gli Enti Locali gestiscono direttamente e mediante proprio personale, i propri Musei Civici; è tuttavia loro facoltà individuare soggetti esterni per la loro gestione.
  In questi mesi diversi Comuni liguri (non solo Savona, ma anche Finale Ligure e Sestri Levante) hanno proceduto all'emanazione di bandi per l'individuazione dei soggetti gestori dei loro Musei Civici Archeologici. La Soprintendenza Archeologia, che, come è noto, costituisce l'ufficio del Ministero dei beni culturali sul territorio, non è stata in alcun caso preventivamente interpellata, come da norma e buona prassi, ma è, comunque, intervenuta lamentando sistematicamente la mancata previa consultazione e segnalando agli Enti locali le eventuali criticità riscontrate nei rispettivi bandi.
  Nel caso di Savona a tali osservazioni (esplicitate con una nota del Soprintendente dello scorso 16 ottobre) ha fatto seguito una dettagliata relazione del responsabile Dirigente del Comune di Savona (trasmessa il successivo 21 ottobre 2015).
  Preso atto dell'urgenza nell'individuazione del soggetto gestore, la Soprintendenza ha ritenuto soddisfatte le proprie richieste e sostanzialmente sanate le criticità del bando. Il Comune ha peraltro inserito nella commissione giudicatrice il vicario del Soprintendente, specificamente esperto di gestione museale in quanto già Direttore del Museo Preistorico dei Balzi Rossi.
  Proprio la partecipazione alla commissione giudicatrice ha consentito alla Soprintendenza di valutare direttamente la qualificazione culturale e professionale dei candidati e di considerare pertanto il soggetto risultato vincitore adeguato allo svolgimento del compito in quanto in possesso dei necessari requisiti tecnico-scientifici.
  Nel puntuale adempimento dei propri compiti di tutela la Soprintendenza proseguirà a vigilare sulla correttezza della conservazione e della presentazione scientifica dei reperti di proprietà statale e più in generale sull'adeguatezza della gestione del Museo da parte di tale gestore rispetto alle vigenti normative.
  Mi soffermo ora brevemente in merito alla ricerca archeologica nell'ambito del sito del Priamar.
  L'attività di ricerca archeologica è riservata, in base alla normativa vigente contenuta nell'articolo 88 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, alla istituzionale competenza ministeriale e pertanto compete solo al Ministero dei beni culturali il rilascio (o la revoca) dell'autorizzazione ai concessionari per l'esecuzione delle ricerche.
  Il ruolo svolto storicamente dal benemerito Istituto Internazionale di Studi Liguri nelle ricerche sul Priamar di Savona, come anche su altri siti archeologici liguri, ha sempre rappresentato per la Soprintendenza piena garanzia di regolare esecuzione scientifica di dette ricerche. La stessa Soprintendenza ha garantito pertanto il proprio impegno, affinché tali indagini archeologiche possano proficuamente proseguire.
  Vorrei da ultimo rilevare, solo per diligenza e proprio in ragione della competenza istituzionale alla ricerca archeologica sopra richiamata, che i 1083 reperti archeologici citati come «provenienti da scavi realizzati dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri» sono comunque di proprietà dello Stato, cui spettano quindi le decisioni in materia di tutela dei beni medesimi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

subappalto

archeologia

concessione di servizi