ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06867

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 515 del 04/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 04/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 04/11/2015
Stato iter:
28/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/01/2016
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 28/01/2016
Resoconto DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/11/2015

DISCUSSIONE IL 28/01/2016

SVOLTO IL 28/01/2016

CONCLUSO IL 28/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06867
presentato da
DE ROSA Massimo Felice
testo di
Mercoledì 4 novembre 2015, seduta n. 515

   DE ROSA, MANNINO, MICILLO, BUSTO, ZOLEZZI, TERZONI e DAGA. – Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. – Per sapere – premesso che:

  l'area agricola di Morimondo, poco distante dall'abbazia cistercense, una delle porzioni più pregiate della valle del Ticino, è interessata, da diversi giorni, dalla dispersione di idrocarburi;

  presumendo la motivazione del furto di carburante, sono state forate delle condutture di idrocarburi dell'ENI, lo sversamento di idrocarburi sta interessando anche la falda dell'acqua, preannunciando un disastro ambientale;

  l'area interessata è di oltre 100 metri quadrati di ruscelli e laghetti naturali, rovinati da nafta dispersa dalle tubazioni, estensione destinata a crescere;

  è interessata anche la riserva naturale, vicino alla famosa Abbazia di Morimondo a circa 2 chilometri, nel parco del Ticino, zona SIC (sito di interesse comunitario);

  Morimondo è all'interno di una periferia che sembra essere diventata terra di nessuno: nei mesi scorsi è scattata una simile emergenza nella periferia oltre Baggio e Muggiano per lo sversamento di gasolio nei fontanili irrigui, quando il marchingegno («realizzato da gente esperta», secondo gli inquirenti), costruito per estrarre gasolio dall'oleodotto, che dalla raffineria di San Nazaro dei Burgundi nel Pavese arriva a Rho, è saltato laddove il Mezzabarba entra nel cosiddetto «Testaquadra», attraversa i campi, fino al parco Centenario a Trezzano e giù fino a Lacchiarella;

  una zona grigia dove persino i tecnici dell'ENI, intervenuti per tamponare d'urgenza una falla nell'oleodotto, a causa della quale il gasolio, da giorni, sversava nel fontanile Mezzabarba, hanno potuto muoversi solo scortati dalle forze di polizia;

  le 180 pertiche di terra (120 mila metri quadrati) oltre la tangenziale ovest, tra la via Cusago, a nord, e Trezzano sul Naviglio, a sud, sono coltivate da secoli. Gran parte di questa terra è di proprietà del comune di Milano ed è confluita in un fondo affidato, ancora al tempo della giunta Moratti, a Bnl Paribas per la vendita. Il bando (800 mila euro, cioè 6 euro al metro quadrato) è andato deserto;

  ENI avrebbe intercettato «rubinetti» abusivi nei campi ai margini di Cisliano, Bareggio, Rho, Gambolò ed avrebbe già esposto ai sindaci il piano di intervento: carotaggio, bonifica con rimozione del terreno dalle rogge e forse dai campi fino a due metri di profondità. Lavori che, però, potrebbero risultare intempestivi –:

  se e come si sia intervenuto per verificare il danno ambientale, verificatosi nell'area di Morimondo, a causa dello sversamento di idrocarburi dall'oleodotto dell'ENI;

  quale sia la reale entità del danno e quali siano i rischi di contaminazione per falde e terreni;

  se l'ENI stessa provvederà ad indennizzare i cittadini e le aziende interessate;

  se l'ENI abbia degli impianti di controllo o misure di sicurezza sui propri oleodotti, utili a prevenire furti e sversamenti e, in caso positivo, a cosa sia dovuto il tardivo intervento per limitare lo sversamento, rivelatosi più grave di quanto annunciato. (5-06867)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-06867

  Con riferimento all'argomento di cui in oggetto, sulla base delle informazioni acquisite dalla regione Lombardia, Arpa, dalla Prefettura di Milano e dal Ministero dello sviluppo economico, si rappresenta quanto segue.
  Il 4 ottobre 2015, a seguito di un calo di portata dell'oleodotto nella tratta RHO-Cascina, nel comune di Morimondo, ENI decideva di fermare i trasferimenti ed attivare il dispositivo di emergenza oleodotti, attivando una ispezione immediata della linea. La squadra di tecnici che effettuava la verifica il 5 ottobre 2015 rinveniva un punto di effrazione nell'area Cascina «Cerina di Sopra». Le squadre di pronto intervento, secondo quanto previsto dal dispositivo emergenza Oleodotti, si attivavano per mettere in atto gli interventi di messa in sicurezza d'emergenza per il ripristino del corretto funzionamento dell'oleodotto (depressorizzazione oleodotto, realizzazione scavo per mettere alla luce la tubazione interessata e rimozione del terreno contaminato, riparazione, saldatura e fasciatura dell'oleodotto, prove di pressatura oleodotto). Le prove di pressature effettuate il 6 ottobre 2015 sono state ripetute anche il 17 ottobre.
  A seguito di apposita segnalazione da parte del proprietario di un appezzamento di bosco, ENI interveniva nell'area delle risorgive della Roggia Rabica, a circa 300 metri dal luogo di effrazione. Conseguentemente, ENI provvedeva ad effettuare un sopralluogo e venivano posizionate oleoassorbenti nell'area delle risorgive provvedendo ad individuare i punti di ruscellamento o le zone di ristagno delle acque di falda, una volta fuoriuscite dalle risorgive. Dalla data dell'11 ottobre 2015 sono in corso attività di messa in sicurezza per l'individuazione e la mappatura dei punti di ruscellamento e/o delle zone di ristagno delle acque di falda una fuoriuscita dalle risorgive. Nel periodo dal 13 al 2 novembre 2015 sono stati realizzati altri 7 sondaggi/piezometri per la verifica dello stato qualitativo dei terreni e delle acque di falda che l'installazione di un sistema di messa in sicurezza (pump & stock) attivato nel mese di novembre. A partire dal 23 dicembre 2015, al fine di intercettare il prodotto ancora impegnato nel terreno e fonte di possibili ulteriori rilasci, sono stati realizzati saggi e/o piccole trincee alla profondità indicativa di 0,8 m.
  Al riguardo, come previsto dalla normativa vigente in materia, si fa presente che ENI ha provveduto ad inviare a tutte le amministrazioni interessate la Relazione tecnica di avanzamento dell'attività di prevenzione, messa in sicurezza e indagini preliminari, nonché il piano di caratterizzazione. Allo stato, Eni è in attesa della convocazione della Conferenza dei servizi per l'approvazione del piano di caratterizzazione, pertanto, solo dopo si potrà procedere all'esecuzione delle attività previste nel piano e stabilire la reale entità del danno.
  Ad oggi, tenuto conto delle informazioni acquisite e delle prime verifiche effettuate dall'Arpa, si ritiene che sussistono rischi di contaminazione sia per la falda freatica superficiale che per i terreni insaturi ubicati in prossimità dell'area di effrazione. In particolare, per quanto concerne i terreni ed acque sotterranei, sulla base dei certificati di laboratorio ARPA, si evince il superamento dei parametri idrocarburi totali, benzene e toluene nel piezometro PZ8 prelevato in contraddittorio in data 5 novembre 2015. Anche in questo caso si evince il superamento del «valore soglia». Per quanto riguarda le acque superficiali, vista la consistente presenza di iridescenza sul pelo libero dell'acqua Arpa richiedeva alla ditta di posizionare una serie di barriere assorbenti anche sulla roggia, a valle della confluenza di tutte le risorgive. Tale intervento ha subito un primo effetto positivo, poiché in data 28 ottobre 2015 non si riscontravano più fenomeni di iridescenza sul pelo libero dell'acqua. Si fa presente, altresì, che Eni si farà carico dei costi delle attività di messa in sicurezza d'emergenza e bonifica che si renderanno necessarie.
  Ad ogni modo, il Ministero dell'ambiente seguirà con grande attenzione l'evolversi della vicenda e, qualora, all'esito della procedura di bonifica di competenza regionale, residuerà un danno ambientale, interverrà per l'esercizio dell'azione risarcitoria. Infine, si fa presente che anche alla luce dei monitoraggi futuri e delle risultanze scientifiche, potranno essere valutate le conseguenze generate dagli illeciti nei confronti degli habitat e delle specie presenti nelle aree interessate, situata al confine est del SIC IT2080002 «Basso corso e sponde del Ticino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento da idrocarburi

rischio sanitario

inquinamento prodotto dalle navi