ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06851

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 514 del 03/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: BUSTO MIRKO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 03/11/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 03/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06851
presentato da
BUSTO Mirko
testo di
Martedì 3 novembre 2015, seduta n. 514

   BUSTO, DAGA, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, TERZONI e ZOLEZZI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il 27 ottobre 2015 Riccardo Casale, amministratore delegato della Sogin spa, la società responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, dopo soli due anni di attività, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico con una lettera indirizzata al Ministro dell'economia e delle finanze ed al Ministro dello sviluppo economico;
   nella lettera l'ex amministratore delegato della Sogin ha messo in evidenza una situazione allo sbando all'interno della governance della società, tra inerzia operativa, riduzione dei fondi e ritardi che hanno compromesso l'andamento delle attività e il raggiungimento degli obiettivi previsti;
   nello specifico, Casale parla di «gravi problemi» imputati all'inerzia dei vertici dell'azienda, affermando che «i verbali attendono da quasi quattro mesi di essere approvati, il consiglio non viene convocato da quattro mesi e le opere soggette a prescrizione Via non vengono deliberate con il rischio di illeciti penali, e ormai si è fuori tempo massimo per l'approvazione del piano quadriennale»;
   in particolare, nella lettera si legge che lo stato di inerzia dell'operatività della Sogin è determinato dalla presenza di un consiglio di amministrazione «sfiancato da interminabili e sterili polemiche instillate irresponsabilmente da chi lo presiede», in quanto si «attarda sempre più su questioni di micromanagement, mentre manca di visione e non è più in grado di deliberare con la necessaria serenità»;
   le dimissioni di Riccardo Casale appaiono come l'ultimo atto di un amministratore delegato che, in precedenti occasioni, aveva denunciato anche in Parlamento la difficile situazione venutasi a creare a causa della governance della Sogin;
   nello specifico, l'11 novembre 2014, l'allora amministratore delegato della Sogin, durante un'audizione presso la Commissione 10o del Senato riferì sul doppio ridimensionamento del piano industriale quadriennale dell'azienda approvato dal Governo. In particolare, secondo Casale, il primo ridimensionamento del dicembre 2013, attuato dalla precedente amministrazione, aveva comportato un taglio di circa 130 milioni di euro alle attività di decommissioning previste per quel periodo e che tale scelta non era stata, a suo avviso, approfondita a sufficienza da parte del consiglio di amministrazione;
   successivamente, nell'ottobre 2014, il consiglio di amministrazione approvò su proposta dell'amministratore delegato una seconda rimodulazione del piano quadriennale, riducendo le attività di decommissioning per il solo triennio 2015-2017 di ulteriori 120 milioni di euro. Ciò ha comportato per gli anni 2015 e 2016 la riduzione rispettivamente del 42 per cento (da 137 a 80 milioni) e del 37 per cento (da 161 a 102 milioni), rispetto a quanto prospettato solo 10 mesi prima;
   dalla relazione di Casale durante l'audizione informale al Senato si evince, quindi, che sommando i tagli del dicembre 2013 con quelli dell'ottobre 2014 la riduzione dell'attività di decommissioning sul quadriennio 2014-2017 ammonta a ben 250 milioni di euro. Dinanzi a tali evidenze Casale a riferito, nella sua qualità di responsabile della gestione, di aver preso atto dei gravi ritardi nell'avanzamento dei progetti solo dopo le ferie estive e che la causa dei ritardi registrati nell'autunno 2014 era da addebitare alla «mentalità da esercente di centrali nucleari» del personale Sogin;
   inoltre, Casale ha evidenziato come il piano revisionato e adottato nell'ottobre 2014 mostra che, in media sul quadriennio, il valore delle attività di decommissioning è pari a circa 100 milioni di euro, con un potenziale ritardo di 14 mesi nel completamento del decommissioning degli otto siti;
   considerando i costi di manutenzione e di mantenimento in sicurezza dei siti (oltre 70 milioni l'anno) e i costi generali di struttura (circa 45 milioni, sempre su base annua), il ritardo di 14 mesi comporta un costo aggiuntivo di circa 150 milioni di euro, che viene automaticamente scaricato sulla bolletta elettrica dei cittadini. Un tale costo che equivale al 10 per cento del risparmio sul a bolletta elettrica delle piccole e medie imprese che il Governo ha promosso con il «decreto competitività» per il 2015;
   Casale accusa direttamente il presidente Zollino, e in parte anche gli altri membri del consiglio di amministrazione, con il quale da tempo porta avanti una difficile convivenza che da qualche anno ha pregiudicato l'operatività e la funzionalità della società responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, affermando che l'attuale governance societaria è profondamente inadatta e dovrà essere ripensata per creare una nuova Sogin che possa portare a compimento gli obiettivi ad essa assegnati;
   dal mese di agosto 2015 i Ministeri competenti avrebbero dovuto concedere a Sogin il nulla osta per la pubblicazione della carta nazionale per le aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti nucleari e l'apertura della fase di consultazione con i territori interessati –:
   quali iniziative i Ministri interrogati abbiano intrapreso nel corso degli ultimi mesi per eliminare gli ostacoli che hanno determinato uno stallo nell'attività della Sogin e nella sua operatività, e se non ritengano opportuno, alla luce dei fatti descritti in premessa, assumere iniziative per definire una nuova governance che sia in grado di recuperare i ritardi, altrimenti onerosi per i consumatori, e di attuare gli obiettivi industriali nei tempi previsti;
   quali iniziative di competenza i Ministri intendano intraprendere per accertare le responsabilità di coloro che all'interno del consiglio di amministrazione della Sogin hanno messo in pericolo la funzione della stessa, considerato il delicato compito a cui la società è preposta per la tutela della salute dell'uomo e dell'ambiente. (5-06851)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

gestione dei rifiuti

scorie radioattive