ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06785

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 511 del 27/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: LIUZZI MIRELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2015
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2015
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2015
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2015
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2015
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 27/10/2015
Stato iter:
28/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/10/2015
Resoconto LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 28/10/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 28/10/2015
Resoconto LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/10/2015

SVOLTO IL 28/10/2015

CONCLUSO IL 28/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06785
presentato da
LIUZZI Mirella
testo di
Martedì 27 ottobre 2015, seduta n. 511

   LIUZZI, DELL'ORCO, NICOLA BIANCHI, CARINELLI, DE LORENZIS, PAOLO NICOLÒ ROMANO e SPESSOTTO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il Consiglio dei ministri n. 52 del 3 marzo 2015 ha approvato la cosiddetta «Strategia italiana per la banda ultralarga» con l'obiettivo dichiarato «[...] di rimediare a questo gap infrastrutturale e di mercato, creando le condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili, con azioni quali: 1) agevolazioni tese ad abbassare le barriere di costo di implementazione, semplificando e riducendo gli oneri amministrativi; 2) – coordinamento nella gestione del sottosuolo attraverso l'istituzione di un Catasto del sotto e sopra suolo che garantisca il monitoraggio degli interventi e il miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti; 3) adeguamento agli altri Paesi europei dei limiti in materia di elettromagnetismo; 4) incentivi fiscali e credito a tassi agevolati nelle aree più redditizie per promuovere il “salto di qualità”; 5) incentivi pubblici per investire nelle aree marginali; 6) realizzazione diretta di infrastrutture pubbliche nelle aree a fallimento di mercato»;
   tale strategia propone lo stanziamento di fondi pubblici per circa 7 miliardi di euro cui si aggiungerebbero, secondo quanto affermato dal Governo, i fondi collegati del cosiddetto «Piano Juncker». Al momento risultano disponibili 4,3 miliardi di euro, di cui 2,1 provenienti da fondi strutturali europei già stanziati e 2,2 di fondi nazionali messi a disposizione con delibera Cipe del 6 agosto 2015. Mancano dunque all'appello 2,7 miliardi di euro, per arrivare ai 7 miliardi di fondi pubblici considerati necessari. Tali ulteriori somme dovrebbero derivare dal Fondo Sviluppo e Coesione ma da quanto si apprende da recenti resoconti giornalistici non vi è alcuna certezza circa la disponibilità dei fondi annunciati dal Governo;
   secondo quanto previsto nella delibera Cipe sopra richiamata la parte più consistente dei finanziamenti arriveranno a partire dal 2017 e si pensa di destinare risorse fino al 2022, oltre quindi il termine del 2020 originariamente previsto per lo sviluppo della strategia sia a livello europeo che nazionale;
   la richiamata delibera prevede, infatti, di ripartire le prime risorse messe a disposizione secondo le scadenze che seguono: 40 milioni di euro nel 2016, 350 milioni di euro nel 2017 e 2018, 400 milioni di euro nel 2019, 450 milioni di euro nel 2020 e 2021 e 160 milioni di euro nel 2022;
   allo stato attuale, bandi per lo sviluppo della banda larga e ultralarga destinati alle regioni meridionali e finanziati con i fondi derivanti dalla programmazione comunitaria 2007-2013 sono stati tutti aggiudicati a Telecom Italia S.p.A. Tale circostanza appare del tutto singolare e come tale idonea a rafforzare la posizione anche finanziaria di Telecom Italia e mette in luce le lacune, sotto un profilo concorrenziale, registrate nella formulazione dei suddetti bandi di gara;
   il 14 settembre 2015 il sottosegretario Antonello Giacomelli ha annunciato che entro la fine dell'anno in corso verranno pubblicati i primi bandi afferenti alle risorse finanziate con la suddetta delibera Cipe;
   in proposito il vice segretario della Presidenza del Consiglio Raffaele Tiscar, che ha coordinato i lavori della strategia ha annunciato che talune misure attuative della strategia saranno presenti nel disegno di legge di stabilità ma dai testi della stessa presentati nelle ultime settimane non emerge alcuna misura in tal senso;
   nel quadro descritto, il 19 ottobre 2015 sono stati pubblicati i risultati della consultazione pubblica indetta da Infratel per verificare i piani di investimento degli operatori in banda ultralarga in particolare nelle zone cosiddette a fallimento di mercato;
   le risultanze della consultazione confermano come, senza un deciso intervento pubblico l'Italia non avvicinerà nemmeno lontanamente gli obiettivi di copertura per la banda ultralarga previsti a livello europeo;
   dai dati raccolti emerge, infatti, che i piani degli operatori prevedono al 2018 la copertura con la banda ultralarga solo per il 29 per cento delle unità immobiliari;
   sul versante degli investimenti pubblici nelle infrastrutture da resoconti giornalistici si apprende che il Fondo strategico italiano (Cdp) e il fondo infrastrutturale F2i hanno intenzione di cambiare completamente strategia sulla rete in fibra di Metroweb essendo disponibili, una volta effettuati gli investimenti necessari, a trasferire la proprietà della suddetta rete nelle mani di Telecom Italia;
   stato attuale, dunque, anche in conseguenza dell'assenza di una strategia pubblica coordinata nonché di una società della rete pubblica che si occupi di realizzare l'infrastruttura, l'Italia si attesta al 25o posto su 28 Paesi europei per livello di penetrazione del digitale, secondo gli ultimi dati diffusi dalla Commissione europea nel cosiddetto Digital Scoreboard. La classifica europea considera diversi fattori rilevanti tra i quali i dati di estensione della banda larga e ultralarga rispetto alla quale il nostro Paese è agli ultimi posti in Europa;
   secondo taluni accreditati analisti, tra i quali la società britannica Analysis Mason in uno studio intitolato «International benchmarking report», commissionato da BT, l'Italia non riuscirà a raggiungere gli obiettivi prefissati nella strategia del Governo secondo i termini prestabiliti che, come ricordato sopra, hanno già registrato uno slittamento dal 2020 al 2022 –:
   alla luce di quanto sopra quali iniziative urgenti intenda adottare il Ministro interrogato per ridare centralità all'intervento pubblico in materia e per evitare che nella predisposizione dei prossimi bandi per la realizzazione della richiamata strategia si verifichino le distorsioni concorrenziali registrate nel passato nell'allocazione delle risorse disponibili. (5-06785)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 28 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-06785

  Gli obiettivi della strategia Banda Ultra Larga prevedono che il 100 per cento dei cittadini abbiano a disposizione una connessione Internet ad almeno 30Mbps e l'85 per cento della popolazione connessa ad almeno 100Mbps.).
  Il 19 ottobre scorso sono stati pubblicati sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico e su quello di Infratel i dati conclusivi della consultazione pubblica annuale aperta a tutti gli operatori che conferma la necessità da parte dello Stato di un forte intervento per raggiungere gli obiettivi del piano Banda Ultra Larga.
  La consultazione evidenzia infatti che al 2018 i soli interventi degli operatori privati consentiranno la copertura con connessioni in Banda Ultra Larga del 63 per cento delle Unità abitative e del 21 per cento circa delle unità abitative con connessioni ultraveloci(FTTB/H). In base quindi a tali dati il 36 per cento circa del territorio non disporrebbe di connessioni in Banda Ultra Larga in assenza di un intervento pubblico con un gap ancora più grande rispetto alle connessioni ultraveloci, confermando quindi la validità del piano del governo approvato in CdM il 3 Marzo 2015.
  Va sottolineato che, diversamente da quanto viene affermato nelle premesse dell'interrogazione qui in esame, la delibera CIPE 65/2015 del 6 agosto 2015 risulta del tutto in linea con gli obiettivi di finanziamento che la strategia Banda Ultra Larga si propone, sia in termini di entità dei finanziamenti pubblici – circa 7 miliardi di euro – sia in termini di obiettivi temporali – a partire già dal 2016 con un finanziamento consistente e fino al 2020.
  La delibera CIPE, infatti, ha previsto uno stanziamento di 2,2 miliardi di euro che consentiranno di avere a disposizione le risorse necessarie, congiuntamente alle risorse messe a disposizione dalle Regioni a valere sui Fondi FESR e FEASR della nuova programmazione 2014/2020, per raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale banda ultralarga nelle aree cosiddette «bianche» (i cluster C e D), a questi si aggiungono le risorse nazionali del PON imprese e competitività che ammontano a 230, milioni che saranno utilizzate per infrastrutturazione nelle aree industriali di cinque regioni del sud Italia.
  La stessa delibera CIPE conferma la necessità di fondi nazionali fino a 4,9 miliardi per raggiungere gli obiettivi del piano. Dei 4,9 Miliardi, 3,5 miliardi sono individuati nelle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, dei quali 2,2 miliardi assegnati al MISE per le aree bianche ed ulteriori 1,3 miliardi da assegnare con successiva delibera CIPE. La delibera ha inoltre previsto il seguente profilo temporale di impiego delle risorse che vede una prima rilevante tranche dei finanziamenti da utilizzare già nel 2016, pari a 300 milioni di euro – e non 40 milioni di euro come affermato nella premessa della presente interrogazione.

Profilo temporale di impiego delle risorse (milioni di euro) – Delibera CIPE 65/2015

  Viene confermata, pertanto, la finalizzazione dei finanziamenti per un totale di circa 7 miliardi per la strategia banda ultra-larga, con una ripartizione che inizia subito, nel 2016, e si conclude nel 2020.
  Si osserva anche che la procedura di consultazione a cui ho fatto riferimento nella parte iniziale di questo intervento presenta tutte le caratteristiche di trasparenza richieste dalla Commissione europea a cui è stato pre-notificaio l'intero piano, proprio al fine di garantire il massimo rispetto delle regole della concorrenza nazionali e comunitarie e porre tutti gli operatori di tlc sullo stesso piano.
  Attualmente il Ministero dello Sviluppo Economico sta effettuando una serie di incontri con le singole Regioni al fine di condividere gli obiettivi del piano Banda Ultra Larga, effettuare la ricognizione del fabbisogno finanziario, delle risorse regionali disponibili, delle priorità di intervento regionali. Alla fine di questo percorso, si arriverà alla firma di un accordo politico e dei successivi accordi di programma, previsti dalla delibera CIPE, per definire con le Regioni gli obiettivi, i piani operativi di intervento e le risorse necessarie per ogni Regione.
  Gli accordi con le Regioni consentiranno di far partire fin dal 2016 gli interventi nelle aree bianche dei Cluster C e D.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico, in attuazione della Legge dell'articolo 6 133/2014 (Sblocca Italia) sta lavorando alla costituzione del Catasto delle Infrastrutture del sotto e sopra suolo con le finalità di costruire un quadro conoscitivo di tutte le infrastrutture (di telecomunicazioni e non) già presenti sul territorio idonee ad ospitare la fibra ottica. Tale base dati, costruita con l'apporto delle informazioni degli operatori privati e dei soggetti pubblici titolari di infrastrutture idonee, sarà a disposizione di tutti gli operatori di telecomunicazioni oltre che delle Amministrazioni Pubbliche. Ciò consentirà di accelerare i tempi di infrastrutturazione ed ottimizzare e razionalizzare l'uso delle risorse pubbliche e private riutilizzando infrastrutture esistenti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gara d'appalto

assetto territoriale

finanziamento pubblico