ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06737

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 507 del 21/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 21/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 21/10/2015
Stato iter:
29/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/10/2015
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 29/10/2015
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 29/10/2015
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/10/2015

SVOLTO IL 29/10/2015

CONCLUSO IL 29/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06737
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo di
Mercoledì 21 ottobre 2015, seduta n. 507

   PELLEGRINO, ZARATTI e COSTANTINO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 4 del decreto-legge n. 47 del 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 28 marzo 2014, n. 73, prevedeva l'emanazione, entro quattro mesi dalla sua entrata in vigore, di un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, d'intesa con la Conferenza unificata, per l'individuazione dei criteri per la formulazione di un programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà dei comuni e degli istituti autonomi per le case popolari;
   il suddetto decreto attuativo, che avrebbe dovuto essere emanato entro il luglio 2014, in realtà è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solamente il 21 maggio 2015, quasi un anno dopo quanto previsto dalla legge;
   anche a causa del forte ritardo nell'emanazione dei decreti attuativi, sono ben lontani dal partire gli interventi di recupero degli alloggi di edilizia popolare da rendere disponibili a una piccola parte delle 650 mila famiglie in graduatoria da anni per una casa;
   come ricorda un articolo de Il Fatto Quotidiano del 4 ottobre 2015, al programma di recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica, il «decreto Lupi» ha destinato 467,9 milioni di euro. Di questi 67,9 milioni dovrebbero finanziare piccoli interventi fino a 15 mila euro per rendere disponibili il prima possibile una parte dei 16 mila appartamenti al momento non utilizzati, mentre 400 milioni «spalmati» su 10 anni servirebbero a manutenzioni straordinarie più consistenti. Ma la somma sinora impiegata è pari a zero euro. Il decreto attuativo infatti è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo a maggio, più di un anno dopo l'approvazione del piano casa da parte del Consiglio dei ministri. E dava tempo fino al 18 settembre perché le singole regioni inviassero al Ministero la lista degli interventi programmati. Hanno risposto tutte, tranne la Campania che ha chiesto ancora più tempo. Ci auguriamo che al più presto riescano a partire i cantieri;
   finora si sta assistendo a un insuccesso del «decreto Lupi», a meno che non si voglia, come ricorda il suddetto articolo di stampa, considerare un successo i 204 contratti rinnovati in tutta Italia a chi senza colpa non è riuscito a pagare l'affitto, quando nel 2014 gli sfratti per morosità, colpevole e non, sono stati 69 mila. Le norme che avrebbero dovuto risolvere l'emergenza abitativa, a un anno e mezzo dall'approvazione da parte del Governo del decreto voluto dall'ex Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sono ancora inattivate. Restano in gran parte inutilizzati i fondi stanziati per aiutare le persone disagiate, che hanno perso il lavoro o si sono ammalate all'improvviso, e evitare loro lo sfratto;
   il piano casa ha rifinanziato il fondo nazionale per l'accesso alle abitazioni in locazione, portando a 100 milioni di euro la disponibilità sia per il 2014 che per il 2015. Il Governo ha successivamente deciso di riservare il 25 per cento della quota 2015, ovvero 25 milioni, alle famiglie disagiate sottoposte a procedure esecutive di sfratto per finita locazione. Con risultati però assai deludenti, come risulta dai dati dello stesso Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Su una disponibilità complessiva per il biennio 2014-2015 che con i finanziamenti degli enti locali arriva a oltre 324 milioni, al 30 giugno le risorse assegnate dalle regioni ai comuni sono state di appena 93,7 milioni di euro, di cui solo 88 milioni effettivamente trasferite. Va ancora peggio se l'analisi si limita alla riserva del 25 per cento, con trasferimenti ai comuni di appena 3,5 milioni su 25;
   il 2 luglio 2015, il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, rispondendo in Commissione ambiente della Camera a una interrogazione sull'emergenza abitativa faceva una serie di affermazioni di questo tenore: «esiste il problema di un utilizzo non soddisfacente delle risorse impegnate»; vi è la «necessità di dare risposte più incisive e immediate alle categorie sociali deboli sottoposte a procedure esecutive di rilascio»; «si tratta di studiare o rafforzare strumenti a livello locale che favoriscano il passaggio “da casa a casa” utilizzando le risorse già disponibili sia con il Fondo inquilini morosi incolpevoli che con la riserva del 25 per cento sulla disponibilità di 100 milioni del 2015 relativa al Fondo nazionale per l'accesso alle abitazioni in locazione»; «occorre indirizzare le risorse che si renderanno disponibili più verso una logica di “prevenzione” e affiancamento dei soggetti che possono divenire morosi incolpevoli piuttosto che intervenire a posteriori con tutte le difficoltà che possono insorgere nel ristabilire un corretto equilibrio nel rapporto tra inquilino e proprietario»;
   quanto suddetto conferma la necessità di rivedere la normativa vigente che attualmente non è in grado di dare risposte soddisfacenti all'emergenza abitativa;
   va peraltro ricordato che il Fondo di sostegno all'affitto è rifinanziato solo fino al 2015, e la cedolare secca ridotta per i contratti concordati è valida solo fino al 2017, il che vuol dire che senza le certezze del mantenimento della misura anche dopo il 2017, porterà progressivamente la proprietà a non utilizzare questo strumento –:
   quali iniziative concrete e realmente efficaci si intendano avviare con urgenza, già dal prossimo disegno di legge di stabilità, in grado di dare certezze ai cittadini in situazioni di maggiore disagio abitativo, anche alla luce delle forti ed evidenti criticità esposte in premessa circa l'attuazione delle norme di cui al decreto-legge n. 47 del 2014. (5-06737)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-06737

  Come è noto, con decreto interministeriale MIT-MEF del 16 marzo 2015 è stato approvato il Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di cui all'articolo 4 del decreto legge 47/2014. La dotazione finanziaria è di complessivi 467,69 milioni e il programma si articola in due linee: interventi di non rilevante entità finalizzati a rendere prontamente disponibili gli alloggi sfitti mediante lavorazioni di manutenzione e di efficientamento di non rilevante entità (importo inferiore a 15.000 euro) da assegnare prioritariamente alle categorie sociali di cui all'articolo 1, comma 1, della legge n. 9 del 2007; interventi di ripristino di alloggi di risulta e di manutenzione straordinaria, cumulativamente ammissibili a finanziamento nel limite di 50.000 euro per alloggia.
  Acquisiti da parte delle regioni gli elenchi degli interventi da ammettere a finanziamento, il MIT ha emanato il previsto decreto ministeriale di assegnazione delle risorse e di ammissione a finanziamento degli interventi individuati dalle regioni lo scorso 12 ottobre.
  I fondi disponibili in questa prima fase renderanno possibile intervenire su circa 4400 alloggi con interventi di lievi entità e su oltre 18.000 alloggi con interventi di ripristino di alloggi di risulta e di manutenzione straordinaria. Ciò posto, è intenzione del MIT rafforzare l'intervento sull'edilizia residenziale pubblica con il rifinanziamento del programma di recupero mediante il reperimento di nuove risorse.
  Circa gli strumenti di sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazioni, il MIT ha avviato un monitoraggio per misurare l'efficacia delle misure di sostegno poste in essere relativamente alle annualità 2014 e 2015.
  Relativamente al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni (dati acquisiti al 30 settembre) sulla disponibilità complessiva pari per il biennio 2014-2015 pari ad oltre 324 milioni di euro (di cui 200 milioni statali), le risorse statali trasferite dalle regioni ai comuni ammontano a oltre 96 milioni di euro (sul totale di 100) per l'annualità 2014 e a circa 43,8 milioni di euro per l'annualità 2015 (sul totale ripartito di 100).
  Per quanto concerne il Fondo inquilini morosi incolpevoli, il monitoraggio restituisce un quadro procedurale regionale molto articolato. Su un totale di 71,5 milioni disponibili (di cui 68,46 statali), le risorse trasferite ai comuni si attestano a circa 20 milioni. Il numero dei beneficiari a livello nazionale è 913. I contratti rinnovati ammontano a 210; i nuovi contratti sottoscritti a canone concordato sono 155; quelli rinegoziati con un canone inferiore risultano 49; i differimenti di esecuzione dei provvedimenti di rilascio sono 703.
  Anche alla luce del monitoraggio avviato dal MIT, emerge la necessità di procedere ad una revisione dei criteri per l'accesso ai contributi, soprattutto per il Fondo inquilini morosi incolpevoli, come richiesto dalle regioni e dall'ANCI.
  È quindi intenzione del MIT, già in occasione del riparto della disponibilità 2016, procedere ad una revisione dei criteri di accesso per l'assegnazione dei contributi in modo da rendere più efficace tale strumento di sostegno.
  Il MIT, consapevole del grave disagio derivante dagli sfratti e considerato che i dati ad oggi disponibili risultano non disaggregati con riferimento al fenomeno degli sfratti per morosità incolpevole, ha chiesto ai Prefetti dei comuni metropolitani quali iniziative sono state poste in essere o possono essere avviate affinché la mancata acquisizione delle informazioni non condizioni negativamente la portata sociale delle iniziative legislative assunte dal Governo nonché di verificare se per il tramite delle Prefetture possano essere attivati sistemi informativi che rendano disponibili i dati necessari in tempo reale, per un puntuale adempimento del disposto normativo relativo all'utilizzo dell'accantonamento disposto (25 milioni di euro).
  Il tema del disagio abitativo è ben noto al Governo che, nella legge di stabilità, ha previsto misure a sostegno del programma di recupero dell'edilizia residenziale pubblica, sulle quali ci sarà confronto in Parlamento.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

locazione

conservazione del posto di lavoro

protezione dell'ambiente