ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06726

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 507 del 21/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/10/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06726
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Mercoledì 21 ottobre 2015, seduta n. 507

   CIPRINI, TRIPIEDI, CHIMIENTI, COMINARDI, DALL'OSSO e LOMBARDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   Il Sole 24 ore del 17 agosto 2015 ha pubblicato un articolo riguardante l'andamento dei buoni lavoro, detti anche voucher, utilizzati per il pagamento delle prestazioni accessorie, già disciplinate – in passato – dagli articoli 70-73 del decreto legislativo n. 276 del 2003: «Non si ferma l'exploit dei voucher per i mini-lavori occasionali. Complici la crisi e l'allargamento del raggio di azione, i «buoni» – introdotti nel 2008 per le attività stagionali e come veicolo di emersione del «nero» – hanno varcato a giugno la soglia di 200 milioni di vendite, l'equivalente di 2 miliardi di euro. Dalla sperimentazione in agricoltura hanno preso progressivamente quota anche in altri settori, a partire da commercio e turismo»;
   il quotidiano economico riporta una serie di dati molto significativi: «Secondo l'ultimo monitoraggio dell'Inps, nel primo semestre del 2015 sono stati venduti quasi 50 milioni di tagliandi del valore nominale di 10 euro, con un aumento del 74,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014, con punte del 95,2 per cento e del 85,3 per cento rispettivamente nelle isole e nel Meridione. Sono proprio tre regioni del Mezzogiorno a guidare la classifica degli aumenti: Puglia (+98,3 per cento), Sicilia (+96,6 per cento) e Sardegna (+94,2 per cento). Anche se la maggior parte delle vendite resta concentrata al Nord (65 per cento), nel Sud e nelle isole è circolato quest'anno quasi un quinto del totale dei voucher, un balzo in avanti rispetto a qualche anno fa, quando le regioni di quest'area non raggiungevano nemmeno il 10 per cento»;
   è probabile un ulteriore aumento del ricorso all'utilizzo dei voucher poiché il Governo con il recente intervento normativo – ad opera del decreto legislativo n. 81 del 2015 entrato in vigore il 25 giugno 2015 di attuazione della legge delega, cosiddetto Jobs Act – ha previsto all'articolo 48 l'aumento del tetto massimo dei compensi pagati con i voucher alla stessa persona portandolo dai 5 mila euro previsti in precedenza ai 7 mila euro netti l'anno. Fermo restando tale limite complessivo (7 mila euro netti), nei confronti di committenti imprenditori e/o professionisti, le stesse attività possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi fino a 2 mila euro e se rese da soggetti che stanno percependo prestazioni integrative di salario o di sostegno al reddito (cassa integrazione, indennità di disoccupazione, «Naspi» e altro) esse possono dar vita a compensi fino a 3 mila euro per anno civile, in tutti i settori produttivi, compresi gli enti locali;
   le analisi quantitative riportate dal quotidiano evidenziano che «Nel 2014 più di un milione di persone sono state pagate con i voucher: una su quattro nel commercio (dove da 2008 è stato venduto il 18 per cento dei buoni), seguito a breve di stanza dal turismo (21 per cento di «lavoratori» e 12 per cento di tagliandi), che registra anche il maggior aumento (+97,4 per cento di addetti)»;
   altro elemento di analisi interessante ha riguardato il cambiamento della platea dei destinatari di tali voucher: «Tra il 2008 e il 2014, però, non è solo mutato il numero dei voucher ma è anche mutato il profilo dei «prestatori» via voucher, per età e per genere. Nel 2008 quattro su cinque erano maschi, età media 61 anni, quasi certamente pensionati. Appena più giovani le donne (56,5 anni). Nel 2014 l'età media si è abbattuta e nel mercato dei voucher sono entrati i giovani e soprattutto le donne. L'anno scorso le lavoratrici, hanno sorpassato gli uomini arrivando a quasi il 52 per cento del totale» (fonte: ItaliaOggi del 18 agosto 2015);
   restringendo l'obiettivo sugli under 35, il centro studi Datagiovani ha evidenziato che questi rappresentano ormai più della metà degli occasionali (54,1 per cento);
   il valore netto del voucher di 10 euro nominali, cioè l'importo netto intascato dal lavoratore, è pari a 7,50 euro; mentre 1,30 euro vanno alla gestione separata Inps, 0,70 euro all'Inail e altri 0,50 euro all'Inps per il servizio di riscossione;
   il boom nell'utilizzo dei voucher – lungi da rappresentare una «conquista» ovvero indice di una vera ripresa dell'occupazione – rappresenta comunque una forma «spinta» di lavoro precario, che non dà alcun diritto e tutele minime; se è pur vero che utilizzato correttamente e secondo le intenzioni originarie del legislatore, permette l'emersione del lavoro irregolare, è altrettanto vero che i vincoli sull'uso dei voucher sono minimi e facilmente aggirabili: 1) è stata allargata la platea dei destinatari: possono essere pensionati, giovani, studenti in vacanza, cassintegrati e disoccupati, lavoratori part time, extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno e dipendenti e possono essere addetti a qualunque lavoro: dal settore agricolo al settore del commercio e del turismo, dal volantinaggio fino ai servizi per la persona e domestici, alle manifestazioni sportive, al giardinaggio e alle pulizie; 2) il lavoratore del voucher è slegato dal contratto nazionale del proprio settore di attività, l'importo del compenso è fisso sempre in 7,50 euro indipendentemente dal tipo di attività prestata, non si hanno diritti: non si matura il trattamento di fine rapporto, non si maturano ferie, non si ha diritto alle indennità di malattia e di maternità né agli assegni familiari; 3) per il lavoratore impiegato con voucher non è prevista alcuna formazione ad esempio sulle norme di sicurezza e di igiene; 4) i controlli sulla corretta applicazione del voucher sono di difficile attuazione: l'ispettore del lavoro non può verificare l'orario di inizio e di fine del lavoro, limitandosi ad appurare che sono stati pagati i contributi;
   infine, anche la Cgil ha denunciato: «Il boom dei voucher è anche un boom di mancati introiti per il fisco e per l'Inps. E rappresenta l'ultima frontiera per trasformare il lavoro occasionale, che è quello che dovrebbe essere pagato con i voucher, in un lavoro del tutto simile a quello a tempo pieno, solo pagato molto meno e con zero garanzie» (da www.gazzettadimantova.gelocalit del 29 agosto 2015);
   di recente, il presidente nazionale dell'Inps, Tito Boeri, è stato molto esplicito: «I voucher sono la nuova frontiera del precariato: il loro incremento può significare problemi futuri ed è bene guardare questo fenomeno con grande attenzione. Non sono uno strumento che si aggiunge agli altri, per alcuni i voucher sono l'unica prestazione lavorativa»;
   si rende necessario un intervento del Governo volto a sanzionare e reprimere l'uso improprio dei voucher e a innalzare la tutela del dipendente destinatario dei voucher al pari degli altri lavoratori che svolgono medesime mansioni –:
   quali iniziative correttive – anche di tipo normativo – intenda adottare il Governo per ovviare alle criticità segnalate in premessa, anche fornendo agli organi preposti ai controlli in materia di lavoro adeguati strumenti per accertare, sanzionare e reprimere l'uso improprio dei voucher, potenziando i controlli e così favorendo la lotta al lavoro nero e all'evasione fiscale, al fine di offrire finalmente un vero rapporto di lavoro, con le necessarie tutele, ai lavoratori precari di cui in premessa;
   se il Governo intenda avviare una indagine o un monitoraggio allo scopo di verificare se lavoratori precedentemente titolari di contratti di lavoro siano stati poi destinatari di voucher e la genuinità del ricorso all'utilizzo del voucher da parte del committente e fornire dati sul tipo di prestazione e numero dei lavoratori impiegati con i voucher;
   quanti lavoratori impiegati con voucher siano stati oggetto di controllo da parte dell'ispettorato del lavoro, quante e quali siano le violazioni rilevate e quali siano i dati in possesso degli enti preposti relativamente agli infortuni sul lavoro subiti dai lavoratori impiegati tramite voucher. (5-06726)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

settore economico

lavoro nero

diritto del lavoro