ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06657

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 502 del 14/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 14/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2015
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 14/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/10/2015
Stato iter:
15/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 15/10/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2015
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 15/10/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/10/2015

SVOLTO IL 15/10/2015

CONCLUSO IL 15/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06657
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 14 ottobre 2015, seduta n. 502

   PAGLIA, COSTANTINO e SCOTTO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   come riportato diffusamente dalla stampa nazionale, nell'ambito dell'inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Firenze sulle attività economiche toscane dell'imprenditore edile trapanese Andrea Bulgarella, sospettato di complicità con il superboss latitante Matteo Messina Denaro, risulterebbero indagati, per presunti favoritismi compiuti con riferimento ad un finanziamento da 60 milioni di euro richiesto dallo stesso Bulgarella, anche il Vicepresidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona, il suo assistente Roberto Mercuri, e due dirigenti di Unicredit; per i banchieri l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, appropriazione indebita ed impiego di beni provenienti da attività illecita;
   più precisamente, i carabinieri dei Ros avrebbero già perquisito gli uffici del Palenzona nell'ambito di una più ampia operazione antimafia riguardante una presunta rete di fiancheggiatori che avrebbero collegamenti più o meno diretti con la latitanza del boss siciliano; il decreto di perquisizione parla di «gravi indizi», alludendo ad alcune operazioni finanziarie sospette legate a possibili infiltrazioni mafiose nel tessuto economico toscano;
   secondo gli inquirenti, il costruttore Bulgarella, accusato di aver investito in Toscana i capitali di «Cosa nostra» anche tessendo una fitta ragnatela di legami con gli istituti di credito, per risolvere i suoi guai, avrebbe preferito rivolgersi all'Unicredit trovando in Palenzona ed altri manager del colosso bancario, coloro che gli avrebbero favorito grazie ad un rapporto privilegiato e nonostante la sua oramai critica esposizione debitoria, altri finanziamenti;
   infatti nel decreto di perquisizione testualmente si legge che: «dal 21 giugno 2014 è stata rilevata una numerosa serie di comunicazioni intercorse inizialmente fra Bulgarella e il socio Federico Tumbiolo, finalizzate, con l'intermediazione di Giuseppe Sereni, all'allacciamento di rapporti con uno dei vertici di Unicredit spa, individuato in Fabrizio Palenzona e nel suo faccendiere Roberto Mercuri, allo scopo di superare la valutazione sostanzialmente negativa sull'affidabilità finanziaria del gruppo imprenditoriale tosco/siciliano, manifestata, almeno in un primo tempo, da alcuni dirigenti dell'istituto quali Edoardo Verardi, Sebastiano Musso, Fernando Brandi e Stefano Laurina, in quanto di impedimento all'approvazione di una complessa manovra di ristrutturazione del debito (circa 65 milioni di euro) maturato dal Gruppo Bulgarella nei confronti di Unicredit spa»; gli inquirenti, inoltre, citano anche una «conversazione intercettata il 22 aprile scorso, ore 19.58, i cui Tiziano Piemontesi alle perplessità mosse da Verardi circa l'improvvisa accelerazione data alla pratica, ritiene che “l'urgenza sia stata indotta da Palenzona che ha sollecitato Fossati”»;
   dunque, il successo economico del Bulgarella, il cui nome nel frattempo sarebbe anche entrato nella centrale di rischi di Bankitalia, sarebbe dipeso non soltanto dagli accertati legami con ambienti di «Cosa nostra» trapanese, ma anche dai molteplici rapporti che da tempo intratterrebbe con alti dirigenti di banca, funzionari ed amministratori pubblici, oltre che con il mondo della politica, della stampa e con soggetti gravitanti in contesti massonici. Ed è proprio grazie alla compiacenza di alti vertici di banche, in primis Unicredit, che il costruttore sarebbe riuscito ad ottenere indebitamente svariati finanziamenti, agevolazioni e benefici vari, resi possibili in palese violazione della normativa bancaria con operazioni anomale e non trasparenti, al solo scopo di vedersi accolto un piano di rientro e di ridimensionamento dell'esposizione debitoria del suo gruppo, a fronte di un abbattimento degli interessi di mora per un ammontare di 5 milioni di euro, oltre al finanziamento di ulteriori 17,5 milioni di euro;
   tutta questa vicenda lascia intendere che il Bulgarella da anni avrebbe confidato una stretta rete di connivenze con il sistema bancario;
   data la dimensione dei finanziamenti ed i personaggi coinvolti, a giudizio dell'interrogante esistono falle sulle quali intervenire tanto nei sistemi di vigilanza esterna di Bankitalia, quanto in quelli di audit interno della più grande banca italiana –:
   quali iniziative di competenza, anche normative, intenda adottare per porre rimedio alle criticità evidenziate dalla vicenda descritta in premessa, anche in considerazione della permanenza in ruoli apicali dei personaggi coinvolti. (5-06657)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-06657

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'On. Giovanni Paglia ed altri, nel richiamare le notizie diffuse dalla stampa sul presunto coinvolgimento del Vice Presidente di Unicredit, nell'ambito delle indagini in corso presso la Procura di Firenze, chiedono se non si ritenga di intervenire sia nei sistemi di vigilanza esterna della Banca d'Italia, che in quelli di audit interno.
  In proposito, la Banca d'Italia ha fatto presente che la questione è alla propria attenzione. Infatti, nell'ambito delle specifiche competenze all'interno del Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU), l'Istituto verifica il rispetto delle previsioni regolamentari, anche in tema di organizzazione e controlli interni delle banche, avvalendosi del complesso dei dati e delle informazioni in suo possesso. Nel quadro conoscitivo disponibile rientrano anche le informazioni che il medesimo riceve dagli intermediari, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di onorabilità circa il coinvolgimento degli esponenti aziendali in procedimenti penali.
  La Banca d'Italia non ha mancato di assicurare la propria collaborazione agli organi inquirenti nell'ambito delle indagini in corso.
  Sulla questione il Ministero della Giustizia ha comunicato che, il procedimento penale, nell'ambito del quale è stato emesso il decreto di perquisizione menzionato nell'interrogazione, si trova nella fase delle indagini preliminari.
  Pertanto, il rispetto del segreto investigativo, conseguente alla fase processuale in corso, non consente la divulgazione di ulteriori specificazioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia

banca

protezione dell'ambiente