ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06638

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 501 del 13/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: MATARRESE SALVATORE
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 13/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CATALANO IVAN SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 13/10/2015
PIEPOLI GAETANO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 13/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/10/2015
Stato iter:
14/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/10/2015
Resoconto CATALANO IVAN SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 14/10/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 14/10/2015
Resoconto CATALANO IVAN SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/10/2015

SVOLTO IL 14/10/2015

CONCLUSO IL 14/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06638
presentato da
MATARRESE Salvatore
testo di
Martedì 13 ottobre 2015, seduta n. 501

   MATARRESE, CATALANO e PIEPOLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   presso il comune di Busto Arsizio è attivo l'inceneritore ACCAM, oggetto durante lo scorso anno di studi da parte di un tavolo tecnico, in attinenza alle strategie individuate dal piano regionale;
   il decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133 (Sblocca Italia), convertito dalla legge n. 164 del 2014, ha previsto all'articolo 35, comma 1, che «il Presidente del Consiglio dei ministri (...) individua a livello nazionale la capacità complessiva di trattamento di rifiuti urbani e assimilati degli impianti di incenerimento in esercizio o autorizzati a livello nazionale, con l'indicazione espressa della capacità di ciascun impianto, e gli impianti di incenerimento con recupero energetico di rifiuti urbani e assimilati da realizzare per coprire il fabbisogno residuo, determinato (...) tenendo conto, della pianificazione regionale»;
   in riferimento a tale articolo e in relazione alla vicenda ACCAM, il Governo ha accolto, dopo riformulazione, l'Ordine del giorno 9/02629-AR/006, con il quale si è impegnato a «valutare l'opportunità di tenere conto dell'esito della valutazione tra gli attori istituzionali regionali e locali circa il futuro dell'impianto, al fine dell'applicazione della norma»;
   sembra che il nuovo Consiglio di amministrazione di ACCAM, insediatosi a seguito dell'assemblea dei soci del 29 giugno 2015, abbia delineato un piano d'azione mirante a una graduale e progressiva riduzione delle quantità di rifiuti termovalorizzati, al successivo smantellamento dell'impianto a caldo, alla bonifica del sito, alla realizzazione di un impianto a freddo e alla trattativa per l'impianto relativo alla frazione organica del rifiuto solido urbano (forsu) di Amga, in fase di progettazione;
   secondo quanto si evince dalla notizia pubblicata in data 27 luglio 2015 su Varese News, l'impianto avrebbe cambiato categoria, passando dalla categoria D10 (smaltimento per incenerimento) a quella R1 (impianto recupero energetico) e la trasformazione aprirebbe, in prospettiva, le porte all'arrivo di maggiori quantità di rifiuti, anche extraregionali, nell'impianto;
   in data 29 luglio 2015, l'assessore regionale all'ambiente Claudia Maria Terzi ha comunicato che «il riconoscimento della qualifica R1 (impianto recupero energetico) è un dato meramente tecnico ad oggi privo di risvolti autorizzativi immediati: l'impianto risulta ancora, in forza dell'Autorizzazione integrata ambientale (AIA) vigente, autorizzato solo all'operazione D10, ossia smaltimento per incenerimento. Di esso si terrà invece conto in sede di procedimento di riesame, già avviato (...) e in applicazione dell'ormai famoso articolo 35 del cosiddetto “Sblocca Italia” che obbliga anche la Lombardia a utilizzare i propri impianti al massimo delle capacità»;
   numerosi comuni soci avrebbero congiuntamente dichiarato, come pubblicato su LegnanoNews il 2 agosto 2015, che «apprendere dalla stampa che i vertici di una società hanno, con le loro decisioni tecniche, assecondato una procedura di classificazione senza minimamente informare i soci di ciò che stavano attuando, è assolutamente inaccettabile» –:
   come il Governo, a seguito della classificazione come R1 dell'impianto, intenda, tenere conto dell'impegno di cui all'Ordine del giorno 9/02629-AR/006 e, quindi, per quanto di competenza, della scelta degli enti locali nel senso dello smantellamento dell'impianto di termovalorizzazione.
(5-06638)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 14 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-06638

  Con riferimento all'iniziativa del nuovo Consiglio di Amministrazione di ACCAM spa, gestore dell'impianto di incenerimento di rifiuti nel comune di Busto Arsizio, volta ad «una graduale e progressiva riduzione delle quantità di rifiuti termovalorizzati, al successivo smantellamento dell'impianto a caldo, bonifica del sito, realizzazione di un impianto a freddo e trattativa per l'impianto Forsu di Amga, in fase di progettazione», come delineato nel piano d'azione, si rappresenta quanto segue.
  Presso il Ministero dell'ambiente nulla risulta circa il riconoscimento dell'operazione di recupero R1 a fronte dell'operazione di smaltimento D10 per l'impianto di incenerimento in argomento.
  In merito occorre precisare che le competenze in tema di procedimenti autorizzatori in materia di gestione dei rifiuti, comprese le attività di decommissioning di impianti di gestione rifiuti e il riconoscimento di operazioni di recupero a fronte di quelle di smaltimento, ai sensi dell'articolo 196 del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, sono posti in capo alle amministrazioni regionali.
  Per quanto concerne lo stato attuativo dell'articolo 35, comma 1, del decreto-legge n. 133 del 2014, si rappresenta che lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, approntato dalla competente Direzione Generale nel febbraio 2015, è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza Stato-Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, acquisendo da quest'ultima un «parere favorevole subordinato all'accoglimento delle osservazioni ed emendamenti».
  Pertanto, al fine di dare seguito alle richieste formulate dalle regioni e dalle province autonome, compresa la regione Lombardia, nel corso dell'ultima riunione della Conferenza in sede tecnica del 9 settembre 2015, volte ad ottenere la rettifica di alcuni dati riportati nello schema di DPCM, la competente Direzione Generale, con nota del 15 settembre 2015, ha invitato tutte le amministrazioni regionali e le province autonome a trasmettere gli elementi e dati tecnici utili per l'aggiornamento del provvedimento.
  Tenuto conto degli elementi forniti al riguardo dalla regione Lombardia, l'impianto di incenerimento di Busto Arsizio risulta essere stato individuato, nello schema finale di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri come impianto operativo esistente ai fini dell'articolo 35, comma 1, del decreto-legge citato, per una potenzialità, dedicata al trattamento dei rifiuti urbani e assimilati, pari a circa 93.000 tonnellate annue a fronte di un trattamento effettivo nel 2014 pari a circa 90.000 tonnellate.
  Tale attività ricognitiva volta ad aggiornare lo stato di funzionamento degli impianti di incenerimento e dei relativi dati sulle capacità di trattamento dedicate alla gestione dei rifiuti urbani e assimilati risulta del tutto coerente con il richiamato impegno del Governo (ordine del giorno 9/02629-AR/00).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incenerimento dei rifiuti

edificio per uso industriale

protezione dell'ambiente