ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06637

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 501 del 13/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: COLONNESE VEGA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2015
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2015
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2015
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2015
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 13/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 13/10/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06637
presentato da
COLONNESE Vega
testo di
Martedì 13 ottobre 2015, seduta n. 501

   COLONNESE, SILVIA GIORDANO, BARONI, DI VITA, GRILLO, LOREFICE e MANTERO. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   la fecondazione assistita (chiamata tecnicamente PMA — procreazione medicalmente assistita) è la pratica medica atta a «favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dall'infertilità umana [...] qualora non vi siano altri metodi efficaci per rimuovere le cause di sterilità o di infertilità»;
   la pratica nel territorio italiano è consentita alle coppie maggiorenni sterili di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi. L'infertilità o la sterilità della coppia devono essere certificate dal medico;
   nel febbraio del 2004 il Parlamento italiano ha approvato la legge n. 40 del 2004 per regolamentare la fecondazione assistita;
   gli interventi di procreazione medicalmente assistita possono essere realizzati nelle strutture pubbliche e private autorizzate iscritte in un apposito registro;
   i livelli essenziali di assistenza (Lea) sono costituiti dall'insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che il servizio sanitario nazionale (Ssn) eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza;
   i livelli essenziali di assistenza sono stabiliti a discrezione delle regioni. Alcune regioni, inserendo le tecniche di procreazione medicalmente assistita nei livelli essenziali di assistenza, di fatto le rimborsano al cittadino, altre no. Questo ha dato luogo al fenomeno del «turismo» verso regioni, come la Lombardia, in cui presso strutture pubbliche e convenzionate i costi sono quasi interamente coperti dal servizio sanitario nazionale;
   questa situazione provoca di fatto una discriminazione: chi abita nella regione giusta non paga, tutti gli altri invece si. In Italia la procreazione medicalmente assistita non è di fatto più uguale per tutti. La conseguenza è che il Paese è spezzato in due: le regioni del Sud stanno togliendo il servizio di rimborso ai propri cittadini, altre continuano ad assicurarlo. La Puglia ma anche Calabria, Sicilia e Campania hanno deciso di escluderlo;
   continua quindi ad esserci una discriminazione anche economica tra le coppie. Al Sud l'offerta è quasi tutta privata, così si continua ad andare all'estero per la fecondazione eterologa; nelle altre regioni, per l'omologa, si formavano liste d'attesa lunghissime. Ora anche le regioni dove la procreazione medicalmente assistita è prevista nei livelli essenziali di assistenza non effettuano prestazioni gratuite per chi arriva da regioni che non rimborsano;
   chi arriva da una delle regioni che non effettua rimborsi deve pagare a prezzo pieno quello che fino a qualche giorno prima a un suo concittadino costava 500 euro di ticket;
   la situazione potrebbe cambiare se venisse approvata la riforma dei livelli essenziali di assistenza, pronta da mesi, che prevede l'eliminazione di alcune prestazioni sanitarie e l'aggiunta di nuove, tra le quali sia la fecondazione omologa che quella eterologa;
   il 28 gennaio 2015 il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, annuncia i nuovi livelli essenziali di assistenza sanitaria, che saranno finanziati attraverso il fondo sanitario nazionale con ulteriori 470 milioni di euro;
   tra le nuove prestazioni che saranno introdotte nei livelli essenziali di assistenza ci sono anche le tecniche di fecondazione a screening neonatale, e la procreazione medicalmente assistita: a guidare la riforma è la cancellazione di prestazioni ritenute ormai superate e che vengono sostituite con l'inserimento di nuove, tra cui la procreazione medicalmente assistita, sia omologa che eterologa. Ci sono regioni italiane che praticamente non erano in grado di assicurare ai cittadini nemmeno la prima. Adesso dovranno avere dei centri pubblici in questo campo;
   l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza è atteso ormai da molti anni;
   come correttamente rileva la relazione tecnica allo schema di decreto, una delle ragioni più stringenti per la rapida approvazione del provvedimento è data dal fatto che «la obsolescenza del quadro definitorio del vecchio DPCM del 2001 sta provocando in molte realtà regionali, sotto la spinta delle urgenze assistenziali, un “fai da te” da parte delle singole regioni che sta frantumando la unitarietà del sistema nazionale e dà luogo a scelte locali non controllate sotto il profilo dell'appropriatezza e dell'efficienza erogativa e della compatibilità con la programmazione economico finanziaria nazionale»;
   tanto è quanto si sta verificando nell'ambito dei trattamenti di fecondazione assistita di tipo eterologo, da quando la Corte costituzionale, con la nota sentenza n. 162 del 2014, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme che ne vietavano la prestazione;
   finché il decreto non verrà emanato, però, tali prestazioni rimarranno fuori dai livelli essenziali di assistenza, con la conseguenza che continuerà a mancare in materia un unico quadro di riferimento nazionale. A tal proposito, deve ricordarsi che il regime di rimborsabilità della fecondazione eterologa è stato oggetto di due accordi maturati in seno alla Conferenza delle regioni e delle province autonome. Con il documento del 4 settembre 2014, in particolare, le regioni hanno fissato direttive tecniche comuni per la prestazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita eterologa, affermando, in punto di rimborsabilità delle stesse, che «omologa ed eterologa, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale, risultano entrambe modalità di PMA riconosciute LEA» e che, tuttavia, «ai fini del riconoscimento economico», è necessario il loro inserimento «nel DPCM di adeguamento dei LEA, così come definito nel Patto per la Salute 2014-2016»;
   con il Documento del 25 settembre 2014, la Conferenza delle regioni e delle province autonome, ha «ribadito il principio di considerare la PMA (sia l'omologa che eterologa) un LEA, e in attesa del loro inserimento nel DPCM sui livelli essenziali di assistenza», ha definito «per questa fase transitoria una tariffa unica convenzionale che quantifichi i costi per queste attività anche al fine di regolare le eventuali compensazioni relative alla mobilità interregionale». Sono state dunque condivise tariffe convenzionali comuni, rimettendo però a ciascuna regione la questione della compartecipazione alla spesa, pur nella condivisione del principio che essa avrebbe riguardato «la somma dei ticket per le prestazioni previste ed effettuate per questa tecnica di fecondazione nel rispetto dell'attuale normativa in materia di specialistica ambulatoriale»;
   nonostante tali indicazioni comuni, il mancato inserimento della fecondazione assistita nei livello essenziali di assistenza, determina notevoli differenze territoriali nell'accesso alle prestazioni;
   da quanto fin qui rilevato discende che nelle more di approvazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza le coppie che richiedono di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita eterologa subiscono pesanti discriminazioni nel regime di rimborsabilità delle prestazioni a seconda del loro luogo di residenza –:
   se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
   come intenda superare l’«ingiustificato, diverso trattamento delle coppie affette dalla più grave patologia, in base alla capacità economica delle stesse» che, come stigmatizzato dalla Corte nella sentenza n. 162 del 2014, «assurge intollerabilmente a requisito dell'esercizio di un diritto fondamentale», diritto che viene negato alle coppie affette da sterilità o infertilità assolute perché prive delle risorse economiche per accedere alle prestazioni, o in quanto residenti nelle regioni che non le finanziano;
   in quali tempi sia previsto l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza che permetterebbe il rapido superamento delle criticità descritte. (5-06637)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

procreazione artificiale