ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06571

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 496 del 06/10/2015
Abbinamenti
Atto 5/06831 abbinato in data 13/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: BARBANTI SEBASTIANO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 06/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 06/10/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 06/10/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 06/10/2015
MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 06/10/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 06/10/2015
RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 06/10/2015
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 06/10/2015
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 06/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 06/10/2015
Stato iter:
13/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/01/2016
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 13/01/2016
Resoconto BARBANTI SEBASTIANO MISTO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/10/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/01/2016

DISCUSSIONE IL 13/01/2016

SVOLTO IL 13/01/2016

CONCLUSO IL 13/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06571
presentato da
BARBANTI Sebastiano
testo di
Martedì 6 ottobre 2015, seduta n. 496

   BARBANTI, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS, MUCCI, PRODANI, RIZZETTO, SEGONI e TURCO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   la nota situazione di disagio relativa al porto di Gioia Tauro potrebbe complicarsi ulteriormente poiché il gruppo Maersk tramite APM Terminals ha raggiunto un accordo con Perez y Cia per l'acquisizione della relativa quota di maggioranza nel gruppo marittimo di Barcellona TCB, con le rispettive attività di servizi container in Europa e America Latina. Grup Maritim TCB controlla 11 terminal per container con una capacità annuale di 4,3 milioni di TEU. TCB ha concessioni a Barcellona, Valencia, Castellon, Isole Canarie, Izmir (Turchia), Yucatan (Messico), Quetzal (Guatemala), Buenaventura (Colombia) e Paranagua (Brasile);
   la MSC del Gruppo Aponte ha manifestato un vivo interesse verso il terminal di Taranto, ormai fallito per l'addio dei coreani di Evergreen. Fonti di stampa hanno pubblicato la notizia dell'acquisto del 45 per cento del Trieste Marine Terminal, società del Gruppo «To Delta» che gestisce il terminal sul Molo VII;
   gli interessi dei maggiori operatori del porto di Gioia Tauro potrebbero deviare il proprio asse dall'importante porto calabrese ed, in effetti, la cessione delle quote azionarie del terminal Medcenter di Gioia Tauro da parte del Gruppo Maersk che ne deteneva il 33 per cento, confermano l'ipotesi;
   l'alleanza tra i due colossi dello shipping Maersk ed MSC, denominata 2M, al momento non ha prodotto alcun incremento di volumi su Gioia Tauro, anzi, gli stessi sono in netta discesa (il terminal rispetto allo scorso anno ha avuto una contrazione del 15 per cento in termini di contenitori movimentati ed il mese di agosto appena trascorso si attesta come uno dei più drammatici dall'inizio della crisi con appena 120.645 container movimentati, livelli così bassi non si toccavano ormai dall'inizio del 2012);
   i volumi di traffico su rotaia non hanno avuto l'incremento sperato, nonostante sia stato dimostrato proprio nei mesi scorsi, in occasione degli scioperi a Napoli, come l'infrastruttura ferroviaria sia in perfetta efficienza. Il traffico contenitori da Napoli è stato dirottato, infatti, su Gioia Tauro che nel 2008 lavorava 200 treni ogni mese;
   è chiaramente solo una scelta commerciale quella di non utilizzare lo snodo ferroviario già esistente nello scalo gioiese. Una scelta dettata puramente da interessi economici e privati dell'unico cliente-proprietario-concessionario che ormai è MSC del gruppo Aponte (che detiene al momento il 50 per cento delle azioni del terminal di Gioia Tauro avendo acquisito anche quota parte delle azioni di Maersk);
   sul tema delle concessioni occorre, comunque, effettuare una riflessione specifica verificando quale sia il reale livello di utilizzo delle banchine e degli spazi concessi a Medcenter Container Terminal spa la quale, a fronte di una concessione cinquantennale che scadrà il 2043, attualmente ne sfrutta poco più del 60 per cento ed ha attivato, di conseguenza, la cassa integrazione straordinaria per oltre 350 unità lavorative;
   l'attività di verifica dovrebbe essere svolta dal presidente dell'autorità portuale di Gioia Tauro secondo quanto previsto dall'articolo 8, lettera h), della legge n. 84 del 1994 e dagli articoli da 36 a 55 e 68 del codice della navigazione il quale, sentito il comitato portuale di cui all'articolo 9 della legge n. 84 del 1994, potrà esercitare tutte le verifiche previste dalle norme sopra citate e gli spazi non adeguatamente utilizzati potrebbero essere dunque revocati per essere messi a gara internazionale ed in questo modo attrarre eventuali nuovi terminalisti nel porto di Gioia Tauro. Tutto ciò, però, non è possibile da realizzare perché è stata – ad avviso degli interroganti inspiegabilmente – commissariata da oltre un anno e mezzo;
   lo stato di protratto commissariamento impedisce l'applicazione all'autorità portuale di Gioia Tauro delle norme in materia di risanamento dei conti e di competitività previste dalle più recenti norme;
   ad esempio nell'avvio della XVII legislatura, è intervenuto, in materia di autonomia finanziaria delle autorità portuali, l'articolo 22 del decreto-legge n. 69 del 2013;
   in materia, l'articolo 14 del decreto-legge n. 83 del 2012 ha previsto la destinazione su base annua, nel limite di 70 milioni di euro annui, dell'uno per cento del gettito dell'IVA relativa all'importazione di merci introdotte nel territorio nazionale per il tramite di ciascun porto rientrante nelle circoscrizioni delle autorità portuali;
   l'articolo 14 del decreto-legge n. 83 del 2012 è stato successivamente modificato dall'articolo 22 del decreto-legge n. 69 del 2013, prevedendo:
    a) l'innalzamento da 70 milioni di euro annui a 90 milioni di euro annui del limite entro il quale le autorità portuali possono trattenere la percentuale dell'uno per cento dell'IVA riscossa nei porti;
    b) la destinazione delle risorse anche agli investimenti necessari alla messa in sicurezza, alla manutenzione e alla riqualificazione strutturale degli ambiti portuali;
   l'articolo 22 ha inoltre consentito, stabilizzando e sviluppando la disciplina sperimentale introdotta anni 2010, 2011 e 2012 dall'articolo 5, comma 7-duodecies, del decreto-legge n. 194 del 2009, alle autorità portuali di diminuire, fino all'azzeramento, ovvero di aumentare, fino a un tetto massimo pari al doppio, le tasse di ancoraggio;
   successivamente, l'articolo 13 del decreto-legge n. 145 del 2013 (cosiddetto «decreto-legge destinazione Italia») ha consentito la destinazione della quota di IVA riscossa nei porti e trattenuta dalle autorità portuali anche a interventi cantierabili per la competitività dei porti italiani, interventi finanziati anche con risorse revocate dalla realizzazione di altre infrastrutture nonché erogate per interventi nelle aree portuali per i quali non si sia proceduto, entro due anni dall'erogazione del finanziamento, all'approvazione del bando di gara –:
   se i fatti esposti in premessa trovino conferma e, nell'eventualità positiva, quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato alla luce di quanto sopra descritto affinché si determinino le condizioni per il superamento della situazione di commissariamento in cui versa l'autorità portuale di Gioia Tauro in quanto appare vitale l'istituzione di una «cabina di regia» non-emergenziale per rilanciare nel complesso l'area del porto di Gioia Tauro;
   per quale motivo non sia stato ancora nominato il presidente dell'autorità portuale di Gioia Tauro dopo oltre un anno di commissariamento;
   quali siano le ragioni che impediscono una diversificazione delle attività del porto, revisionando il piano regolatore e rivedendo gli spazi in funzione del loro reale utilizzo;
   se non sia preferibile adottare un'iniziativa normativa strutturale a livello centrale per l'abbattimento delle tasse di ancoraggio nei porti di transhipment italiani in modo che si possa competere alla pari con i porti della sponda africana che sono i diretti concorrenti di Gioia Tauro;
   se sia possibile assumere iniziative per prevedere un abbattimento delle accise sui carburanti così come accade in molti terminal europei;
   se sia possibile assumere iniziative per prevedere che parte dell'iva e/o dei dazi doganali dei contenitori in transhipment a Gioia Tauro rimangano nelle casse della regione Calabria, dal momento che tali entrate vanno a finanziare solo le regioni di altri porti e che dal porto di Gioia Tauro transitano circa 3 milioni di teus/anno ed il 95 per cento fa solo transhipment (cioè da nave a nave) generando ricchezza (dazi+iva) soltanto nel porto di arrivo o di partenza (import o export);
   se sia possibile chiarire come mai MSC (come su detto socio di Contship) a Gioia Tauro provveda al pagamento di una tariffa a container che è la più bassa d'Europa e che non consente neanche il recupero dei costi al terminal e se sia possibile una revisione di tutte le concessioni del porto, con regione e autorità portuale, che una volta verificati i piani industriali mettano a gara internazionale gli spazi non utilizzati. (5-06571)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-06571

  Rispondo congiuntamente alle interrogazioni dell'onorevole Barbanti in quanto vertono su analogo argomento.
  In risposta ai quesiti sul commissariamento dei porto di Gioia Tauro, informo che dal 6 novembre 2015 l'incarico di Commissario straordinario dell'Autorità portuale di Gioia Tauro è rivestito dal C.V. (CP) Andrea Agostinelli, nominato con decreto ministeriale del 5 novembre 2015 per un periodo non superiore a sei mesi; in forza dello stesso decreto, il Commissario straordinario è coadiuvato dal Commissario straordinario aggiunto, nella persona del C.F. (CP) Davide Barbagiovanni Minciullo, già Commissario straordinario dell'Ente dal 4 maggio al 5 novembre 2015.
  Circa le paventate difficoltà derivanti dal commissariamento dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, evidenzio che il Commissario straordinario esercita pienamente le funzioni del Presidente, coadiuvato peraltro dal Commissario aggiunto. Come argomentato dal decreto di nomina, le suddette cariche sono rivestite da soggetti che offrono la massima garanzia di idoneità in quanto, rispettivamente, Comandante del porto di Reggio Calabria il primo, e Comandante del porto di Gioia Tauro ed ex Commissario il secondo.
  Per ciò che attiene alla diversificazione delle attività del porto, evidenzio che il Piano Regolatore del Porto di Gioia Tauro, adottato a seguito del parere del Comitato Portuale il 17 settembre 2010, individua più funzioni diversificando le attività nell'area portuale tenuto conto di quanto già presente allo stato di fatto e di quanto atteso per il naturale sviluppo economico generale del porto.
  In particolare, la tabella che allego agli atti riporta le specifiche attività strategiche e le caratteristiche fisiche del porto e del retroporto (vedi allegato).
  Dai dati riportati in tabella, si evidenza la polifunzionalità del porto che per sua natura ha la potenzialità di accogliere molteplici attività. Infatti, la disponibilità di grandi spazi a ridosso sia delle banchine portuali che nell'area retroportuale conferma l'unicità del porto di Gioia Tauro quale fulcro della logistica nazionale e internazionale. Si aggiunga che anche il Piano Strategico Nazionale della portualità e della Logistica, evidenzia l'opportunità che per il porto di Gioia Tauro si creino attività alternative e complementari al solo transhipment. Il Piano indica due strategie parallele: la Zona Economica Speciale (ZES) e il collegamento ferroviario lungo la direttrice tirrenica e quella adriatica per consolidare i possibili flussi di merci verso i bacini di consumo del Mezzogiorno e del Centro-Nord. Per quanto riguarda il traffico non containerizzato, attività specifiche possono essere sviluppate nei porti del sistema calabro che si affacciano sulla costa Ionica della Calabria, e che costituiscono basi ideali per i Ro-Ro lungo le direttrici dal Maghreb alla Turchia e alla Siria e ai Balcani.
  Quanto al quesito sulle possibile iniziative, anche normative, ricordo che il comma 367 della legge di stabilità 2016 è intervenuto in materia di tassa di ancoraggio e di accise introducendo, in via sperimentale per il triennio 2016-18, la possibilità di riduzione o l'esenzione della tassa di ancoraggio nei porti sedi di Autorità portuale ove si sia registrato, nell'anno precedente, un volume di traffico di contenitori movimentati in operazioni di trasbordo superiore all'80 per cento del volume complessivo dei contenitori movimentati nello stesso porto. L'eventuale riduzione o esenzione è applicabile alle navi porta-contenitori adibite a servizi regolari di linea impiegate in traffici internazionali ed è deliberata annualmente dalla competente Autorità portuale. Con decreto MIT, da adottarsi entro sessanta giorni dall'approvazione del rendiconto generale delle autorità portuali interessate, sarà assegnata alle predette autorità la quota a carico dello Stato di copertura degli oneri di esenzione richiamati, nel limite massimo complessivo di 3 milioni di euro annui. Lo stesso comma introduce una riduzione delle accise sui prodotti energetici nel limite di spesa di 1,8 milioni di euro. La riduzione è applicata nei predetti porti per le navi che fanno esclusivamente movimentazione dentro il porto e manovre strumentali al trasbordo merci all'interno dello stesso. Con decreto MEF-MIT saranno disciplinate le modalità di attuazione della riduzione delle accise in parola.
  Circa le eventuali iniziative da assumere sulla destinazione dell'iva e dei dazi doganali, queste saranno oggetto di attenta valutazione da parte del Governo, ferma restando l'opportunità che il porto di Gioia Tauro sviluppi altre attività oltre al transhipment.
  Da ultimo, l'Autorità portuale di Gioia Tauro ha evidenziato che «la tariffa a container» praticata dalla Mecenter Container Terminal S.p.A. (M.C.T.) nei confronti dei propri clienti costituisce un'estrinsecazione dell'autonomia aziendale di cui essa gode nello svolgimento delle operazioni portuali che, si ricorda, sono state privatizzate a seguito dell'emanazione della legge n. 84 del 1994. Di fatti, la M.C.T. conduce in regime di concessione demaniale marittima il terminal di transhipment di contenitori e carichi unitizzati presso il porto di Gioia Tauro secondo il perimetro normativo dettato dall'articolo 18 della citata legge n. 84 del 1994, il quale assimila tale strumento concessorio ad una concessione/contratto, nell'ambito della quale la pubblica amministrazione e l'operatore economico privato intervengono in posizione di equiordinazione; una volta verificato in sede istruttoria, da parte della Pubblica Amministrazione procedente, il possesso dei requisiti prescritti dalla vigente legislazione pubblicistica settoriale e stipulato l'atto concessorio, l'operatore terminalista esercita la propria attività di impresa in regime di diritto privato, ove non residua spazio alcuno per un intervento regolatorio pubblico (neppure in materia di tariffe da praticarsi all'utenza), essendo ciò contrario ai vigenti principi ordinamentali in materia di intrapresa economica privata in settori ordinari.
  Per quel che concerne il termine «revisione», si evidenzia che lo stesso costituisce un'espressione atecnica se correlata alla materia delle concessioni del demanio marittimo e portuale. Di revisione si può parlare solo nei termini di cui all'articolo 24 del Regolamento di esecuzione al Codice della navigazione applicabile, secondo costante giurisprudenza amministrativa, anche agli atti concessori stipulati ai sensi dell'articolo 18 (concessioni per terminal), e cioè nell'ambito di un procedimento ad istanza del concessionario medesimo il quale, in presenza di nuovi investimenti, di interventi infrastrutturali con oneri a proprio carico ovvero di mutate prospettive di traffici, ecc., chieda alla Pubblica Amministrazione una modifica del perimetro concessorio in termini di durata, di nuove opere ecc., a condizione che non siano intaccate le caratteristiche essenziali dell’opus.
  Se per «revisione» si intende invece un procedimento sanzionatorio inteso alla decadenza totale o parziale della vigente concessione per terminal a motivo di un ipotetico inadempimento del concessionario, per il quale la Regione non è titolare di alcuna competenza, si sottolinea che l'atto concessorio vigente (n. 1/96 del 29 maggio 1996) stipulato dall'allora competente Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, prescrive, all'articolo 2, l'obbligo per la società concessionaria di conseguire gli obiettivi di cui all'articolo 6, comma d), punti 1 e 2 dell'Accordo di Programma sottoscritto il 29 luglio 1994 tra il Ministero del bilancio e della programmazione economica, il già Ministero dei trasporti e della navigazione, la regione Calabria e Contship S.p.A. e cioè, sotto il profilo delle performance, una movimentazione a regime pari a circa un milione di TEUS e la creazione di non meno di 450 nuovi posti di lavoro; obiettivi, questi, conseguiti pacificamente dalla M.C.T.. Qualunque modifica di tali obblighi negoziali inseriti nell'atto concessorio, proprio a motivo della sua ricordata natura giuridica di concessione/contratto, deve essere convenuta negozialmente con la parte privata. Potrebbe tuttavia ipotizzarsi la richiesta della presentazione, da parte di M.C.T., di un nuovo «programma di attività» di cui al comma 6, lettera a) del citato articolo 18, che tenga conto dei rilevanti interventi infrastrutturali eseguiti negli anni di vigenza della concessione da parte dell'Autorità Portuale, che hanno comportato la fruibilità di nuovi spazi operativi a terra e di banchine in linea con le rinnovate esigenze operative dello shipping mondiale. Qualora presentato, il nuovo «programma di attività» dovrebbe successivamente formare oggetto di un nuovo Accordo di Programma tra le pubbliche amministrazioni centrali e locali e l'operatore economico privato, originariamente coinvolti nella sottoscrizione di quello datato 29 luglio 1994, i cui contenuti sarebbero successivamente trasfusi in un atto concessorio suppletivo che fissi i nuovi obblighi a carico della società concessionaria derivanti dal citato strumento di programmazione negoziata.

allegato
alla risposta alle interrogazioni 5-06571 e 5-06831 barbanti

ATTIVITÀ STRATEGICHE DEL PORTO DI GIOIA TAURO.

  1 – le funzioni commerciali terminalistiche – container e autoveicoli nuovi già presenti nel porto attraverso lo storico ruolo di terminal di trasbordo (transhipment);
  2 – la funzione commerciale terminalistica delle Autostrade del Mare, nei quadro generale della creazione di alternative al traffico commerciale su gomma Nord-Sud;
  3 – la funzione commerciale non terminalistica – logistica e interportuale con la realizzazione del nuovo Terminal intermodale (GATE);
  4 – la funzione industriale, o più propriamente produttiva con gli ampi spazi presenti nel retroporto di competenza di questo ente, già presente attraverso vari insediamenti di piccola dimensione.

CARATTERISTICHE FISICHE DEL PORTO E DEL RETROPORTO.

.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impianto portuale

rete ferroviaria

IVA