ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06541

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 493 del 30/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: POLIDORI CATIA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 30/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI STEFANO FABRIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 30/09/2015
Stato iter:
01/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 01/10/2015
Resoconto DI STEFANO FABRIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 01/10/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 01/10/2015
Resoconto DI STEFANO FABRIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 01/10/2015

SVOLTO IL 01/10/2015

CONCLUSO IL 01/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06541
presentato da
POLIDORI Catia
testo di
Mercoledì 30 settembre 2015, seduta n. 493

   POLIDORI e FABRIZIO DI STEFANO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 28 della legge 11 agosto 2014, n. 114, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa nonché l'articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, hanno disposto una serie di misure volte a riformare il sistema delle camere di commercio;
   l'articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n. 124, attraverso una delega conferita al Governo, prevede una riforma dell'organizzazione, delle funzioni, e del finanziamento delle camere di commercio. Nello specifico è stabilita una ridefinizione delle circoscrizioni territoriali con una riduzione del numero delle attuali camere di commercio da 105 a non più di 60 mediante un accorpamento di due o più enti. L'articolo 10 precisa, altresì, che la singola camera non dovrà subire alcun tipo di accorpamento qualora registri una soglia dimensionale minima di 75.000 imprese;
   alla luce della normativa sopra esposta, la Camera di commercio di Chieti ha intrapreso volontariamente un procedimento di accorpamento con la Camera di commercio di Pescara, considerato che la Camera di commercio di Chieti registra attualmente 53.544 imprese e, dunque, ha l'obbligo di procedere all'accorpamento con un'altra Camera di commercio;
   il procedimento di accorpamento in questione si è aperto con la delibera della giunta della mera di commercio di Chieti n. 127 del 4 novembre 2014;
   il 14 luglio 2015 alcuni consiglieri della Camera di commercio di Chieti hanno richiesto al Corte dei conti della regione Abruzzo di prendere visione di alcuni documenti contabili della Camera di commercio di Pescara;
   l'istanza è stata però rigettata il 22 luglio, in quanto la Corte ha stabilito che l'accesso della documentazione in questione «non è ricompreso nella sfera di applicazione della legge n. 241 del 1990», rimandando la competenza alla sua sede appropriata da rinvenirsi nel Ministero dell'economia e delle finanze — dipartimento della ragioneria dello Stato — IFG — servizio ispettivo di finanza pubblica — Settore II;
   il 29 luglio 2015 dieci consiglieri della Camera di commercio di Chieti hanno inviato al Ministero dello sviluppo economico una richiesta di sospensione in autotutela del procedimento di fusione, «avendo appreso nei giorni scorsi alcuni elementi che potrebbero inficiare le decisioni prese dagli organi della Camera di commercio I.A.A di Chieti in ordine al procedimento in atto di accorpamento in atto con la Camera di commercio I.A.A. di Pescara» fino a quando non vi sarà chiarezza e trasparenza a seguito dell'esame dei bilanci delle due camere di commercio;
   in data 10 agosto 2015, la giunta della Camera di commercio di Chieti ha affidato l'incarico di verificare i bilanci della Camera di commercio di Pescara e delle sue partecipate al segretario generale di Chieti, il quale, pur manifestando perplessità per le difficoltà di effettuare un'analisi completa basandola solo su dati pubblici e limitate informazioni e documenti, ha adempiuto al compito, rimettendo una relazione da cui si evincono una serie di aspetti e criticità che andrebbero certamente approfonditi prima di procedere alla fusione;
   in data 16 settembre 2015 il consiglio della Camera di commercio di Chieti ha rigettato la mozione che chiedeva la sospensione della delibera di fusione tra le Camere di commercio di Chieti e di Pescara, avanzata da alcuni consiglieri camerali: il voto ha spaccato esattamente a metà il consiglio camerale, con 13 voti a favore e 13 contrari;
   chi chiede la sospensione del procedimento di fusione evidenzia, in particolare, gravi criticità nella società partecipata Marina di Pescara S.r.l., il cui socio unico è la Camera di commercio di Pescara, per cui la fusione ad avviso degli interroganti rischierebbe di contraddire lo scopo stesso dell'accorpamento che, tra l'altro, è finalizzato alla razionalizzazione e alla riduzione dei costi;
   nel corso della medesima riunione del 16 settembre si è inoltre portato a conoscenza del consiglio camerale lo schema del decreto di fusione tra le due Camere di commercio, comunicato all'Ente alla vigilia della riunione del predetto consiglio, che il Ministero dello sviluppo economico ha predisposto dopo aver acquisito i pareri favorevoli delle istituzioni coinvolte –:
   se il Ministero dello sviluppo economico abbia proceduto, nell'ambito della predisposizione dello schema di decreto di fusione, ad accertare l'effettiva situazione economica e finanziaria della Camera di commercio di Pescara, date le criticità sollevate e riportate in premessa, e se come intenda intraprendere ogni utile iniziativa volta a salvaguardare i profili economici e patrimoniali nell'accorpamento delle Camere di commercio di Chieti e Pescara, in una logica di efficienza ed economicità, al fine di evitare ripercussioni negative in futuro. (5-06541)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-06541

  Relativamente all'accertamento dell'effettiva situazione economica e finanziaria della camera di commercio di Pescara, devo premettere quanto segue.
  Alcuni consiglieri della camera di commercio di Chieti, hanno rappresentato anche direttamente al MiSE tali ritenute criticità e chiesto di essere convocati in audizione al Ministero «per informare in merito al procedimento di accorpamento delle Camere di Commercio di Chieti e Pescara e sulla necessità di acquisire trasparenza nei bilanci della Camera di Commercio di Pescara, ed in modo particolare delle società di diretta emanazione, al fine di evitare gravi ripercussioni economiche sulla istituenda Camera di Commercio di Chieti e Pescara nonché sull'intero tessuto economico e sociale dei territori di riferimento...».
  In relazione a tale richiesta si è ritenuto che la partecipazione al procedimento amministrativo in esame è stata ampiamente garantita a tutti i consiglieri di entrambe le camere di commercio interessate nell'ambito del percorso che ha portato alla approvazione a maggioranza qualificata delle relative deliberazioni degli Enti camerali interessati. In tal modo anche i consiglieri di minoranza richiedenti hanno avuto occasione di produrre propri documenti sia al Ministero che alla Regione interessata.
  Peraltro, si ritiene che tali criticità, rappresentate prima nella richiesta di audizione ed ora nella interrogazione in esame, non abbiano un diretto rilievo sul procedimento di accorpamento e sulla legittimità ed opportunità della relativa decisione.
  Le perplessità sollevate, infatti, richiedono altre e diverse valutazioni in sede di vigilanza e devono, ove occorra, trovare legittima risoluzione nelle scelte attualmente ancora in capo alla camera di commercio di Pescara.
  Successivamente le stesse criticità rappresentate, potranno avere riflessi eventuali sulla valutazione dell'entità del patrimonio e dei rapporti attivi e passivi conferiti alla camera risultante dall'accorpamento, ma non sulla stessa decisione di accorpamento e potranno poi così costituire oggetto di nuove determinazioni da parte del nuovo ente derivante dall'accorpamento stesso.
  L'accorpamento fra camere, quali Enti pubblici, soprattutto dopo l'approvazione della delega legislativa che va in tal senso, è diventato, infatti, un processo comunque necessario e va valutato sulla base dell'interesse pubblico all'efficienza e sostenibilità finanziaria e non sulla base di eventuali contingenti problematiche o difficoltà di bilancio degli enti interessati.
  Infine, evidenzio che sulla base anche di tale valutazione procedurale, e soprattutto della confermata volontà di procedere a tale accorpamento espressa sia da parte del Presidente della Camera di commercio di Chieti sia, a suo tempo, da parte del Vicepresidente ed Assessore alle attività produttive della regione Abruzzo il Ministro dello sviluppo economico con decreto del 25 settembre scorso ha istituito la nuova camera di commercio di Chieti e Pescara a seguito dell'acquisizione dell'intesa in Conferenza Stato Regioni nella seduta del 24 settembre scorso.
  Naturalmente il procedimento di accorpamento avviato con il decreto sopra indicato non implica che le osservazioni e considerazioni rappresentate non potranno essere comunque oggetto di ulteriori valutazioni in sede di verifiche ed opportuni approfondimenti sui bilanci delle due predette camere di commercio da parte del MiSE e del Ministero dell'economia e delle finanze, competente ad effettuare verifiche ispettive in merito agli aspetti amministrativi contabili.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

camera di commercio

situazione economica

verifica dei conti