ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06539

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 493 del 30/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: TRIPIEDI DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/09/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/09/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 09/10/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/09/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 09/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06539
presentato da
TRIPIEDI Davide
testo di
Mercoledì 30 settembre 2015, seduta n. 493

   TRIPIEDI, COMINARDI, CIPRINI, CHIMIENTI, LOMBARDI, DALL'OSSO, LOREFICE, ALBERTI, GRILLO e CANCELLERI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   in data 24 settembre 2015, sul quotidiano «Avvenire», veniva pubblicata la notizia riguardante il lavoro minorile in Italia;
   allo stato attuale, le stime indicano che 280 mila minori sotto i 16 anni, invece che proseguire i regolari studi, lavorano. Di questi, 260 mila risultano essere italiani e circa il 24 per cento del totale, risiede nel nord Italia;
   tra le più comuni attività da loro svolte, vi è la ristorazione (18,7 per cento del totale), il commercio (14,7 per cento), l'agricoltura (13,6 per cento) è l'edilizia (1,5 per cento). La maggior parte di detti minori, non riceve alcun compenso, dato che il 33 per cento del totale svolge lavori nel domicilio di appartenenza e comunque nell'attività di famiglia per il 40 per cento;
   secondo i dati I.N.A.I.L. del 2013, escludendo gli infortuni di ragazzi costretti a lavorare non in regola, circa 6.200 minori sono rimasti vittime di incidenti sul lavoro;
   l'osservatorio nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza (Paidoss), ha intervistato mille tra madri e padri riguardo la loro percezione del lavoro minorile. Il 54 per cento dei genitori ritiene che la crisi giustifichi la precoce interruzione degli studi, mentre un altro 46 per cento pensa che nel lavoro minorile non vi sia nulla di male. Solo il 34 per cento degli intervistati si opporrebbe alla precoce uscita da scuola dei propri figli;
   Giuseppe Mele, presidente di Paidoss, nell'articolo in questione fa notare che è sbagliato pensare che entrare nel mondo del lavoro così giovani sia un vantaggio per i giovani stessi in prospettiva futura, ma che, anzi, un bambino costretto a lavorare precocemente incontrerà il doppio delle difficoltà nel trovare un dignitoso impiego da adulto;
   il presidente Anmil, Franco Bettoni, ricorda che il rischio di incidenti sul lavoro, per i ragazzi, è considerevole, con conseguenze che possono compromettere il resto della vita;
   il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, sottolinea l'importante ruolo dei pediatri che possono ricoprire una funzione significativa, occupandosi della salute in senso ampio;
   numerose risultano essere le norme della Costituzione italiana, dell'ordinamento italiano e quelle internazionali riconosciute nel nostro Paese, volte alla tutela dei minori in ambito lavorativo. Tra le tante, nella Costituzione italiana vanno menzionati: l'articolo 3, secondo comma, che attribuisce allo Stato il compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e, quindi, anche del minore; l'articolo 10 che impone di conformare l'ordinamento alle norme internazionalmente riconosciute, comprese, quindi, quelle a tutela dei diritti dei minori come, ad esempio, la Convenzione sui diritti dell'infanzia del 1989 (necessario, a tal proposito, ricordare che le più importanti innovazioni in materia di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, si sono avute proprio attraverso l'adozione di convenzioni internazionali); l'articolo 30 che stabilisce che il compito di mantenere, istruire ed educare i figli incombe prioritariamente sui genitori e sullo Stato in caso di incapacità dei primi; l'articolo 31 che attribuisce allo Stato il compito specifico di tutelare l'infanzia e la gioventù favorendo la nascita delle istituzioni necessarie a questo fine; l'articolo 37 che stabilisce, in particolare, che le condizioni di lavoro devono assicurare ai minori una adeguata protezione e che ciò deve essere garantito per mezzo di norme di legge;
   a giudizio degli interroganti, la cifra provata di 280 mila lavoratori sotto i 16 anni dimostra, a tutti gli effetti, una palese incapacità del Governo nel fronteggiare il problema del lavoro minorile e rappresenta, altresì, il frutto di una inefficace politica rivolta alla tutela dei minori stessi e del loro diritto ad una vita migliore –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto sopraindicato e quali iniziative, anche di tipo normativo, intenda attuare al fine di contrastare in maniera concreta l'annoso problema del lavoro minorile nel nostro Paese. (5-06539)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro minorile

diritti del bambino

lavoro nero