ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06532

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 493 del 30/09/2015
Abbinamenti
Atto 5/06531 abbinato in data 29/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: BECATTINI LORENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 30/09/2015
Stato iter:
29/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/10/2015
Resoconto D'ONGHIA ANGELA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 29/10/2015
Resoconto BECATTINI LORENZO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/09/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 29/10/2015

DISCUSSIONE IL 29/10/2015

SVOLTO IL 29/10/2015

CONCLUSO IL 29/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06532
presentato da
BECATTINI Lorenzo
testo di
Mercoledì 30 settembre 2015, seduta n. 493

   BECATTINI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   il castello di Sammezzano che si trova nel comune di Reggello in provincia di Firenze, più precisamente nella frazione di Leccio, è oggi uno dei luoghi più desiderati d'Italia dai visitatori;
   si tratta di un complesso unico, magico, che lascia un segno indimenticabile in coloro che hanno la possibilità di vederlo. Come fare un viaggio nel tempo, quando nasce l'Italia e Firenze ne diventa capitale, e nello spazio, con gli ambienti spagnoli, arabi, indiani che lì si trovano;
   la sua attuale conformazione si deve a un personaggio singolare, colto, vissuto nel 1800: il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona, fine orientalista, collezionista di libri antichi, architetto, poliglotta e anche politico. Fu infatti per due volte deputato nella Firenze capitale del nuovo Regno d'Italia, eletto prima nel collegio di Montevarchi e la seconda volta a Maglie al posto di Francesco Crispi;
   il castello si trova sulla sommità di una collina circondato da un parco di 190 ettari, progettato dal marchese che insieme alla figlia Marianna, insigne botanica, creò l'impianto più importante del centro Italia impiegando anche numerose sequoie americane, che tuttora si possono ammirare;
   è sempre stato di proprietà privata e per circa venti anni, dal 1970 al 1990, ha avuto una funzione ricettiva come albergo e ristorante; tuttora la destinazione urbanistica è turistico-alberghiera;
   di recente è stato impiegato come set cinematografico per importanti realizzazioni come «Il racconto dei racconti» di Garrone e per girare immagini del film sulla vita di Oriana Fallaci. Molto desiderato inoltre dagli stilisti per presentare le loro collezioni;
   oggi la proprietà fa capo ad una società inglese che lo rilevò da un fallimento, tuttavia il prossimo 20 ottobre si terrà un'asta giudiziaria per la vendita di questo castello;
   da alcuni anni un gruppo sempre più numeroso di volontari locali ha costituito una associazione che ha avuto il merito di richiamare l'attenzione della comunità nazionale e internazionale su Sammezzano, riscoprendo la figura del Marchese, organizzando visite guidate grazie alla disponibilità della proprietà, e anche cercando di fare quelle piccole manutenzioni per evitare il degrado –:
   se il Ministro sia a conoscenza di questa realtà e se il Governo intenda promuovere tutte le iniziative, in concorso con le autorità del territorio, per salvare questo bene unico, favorendo, ove non fosse possibile acquisirlo alla proprietà pubblica, quegli interventi di privati che potrebbero impegnarsi con generosità anzitutto per la messa in sicurezza e poi per dare a Sammezzano una nuova prospettiva, auspicando di mantenere quella sensibilità, previa apposita regolamentazione, per la fruibilità pubblica. (5-06532)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 29 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-06532

  Mi riferisco alle interrogazioni parlamentari, di contenuto analogo, con le quali l'onorevole Becattini e l'onorevole Iannuzzi, unitamente ad altri colleghi, chiedono di sapere quali iniziative il Ministero intenda adottare per il recupero e la fruibilità del Castello di Sammezzano.
  Come è noto, il castello di Sammezzano in località Leccio, comune di Reggello (FI), con l'annesso parco e le altre pertinenze edilizie, è una famosa opera eclettica in stile orientalistico, realizzata intorno al 1850, dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona, il quale fece di Sammezzano l’opus magnum del suo appassionato e prolungato impegno di «architetto» e committente.
  Il bene è stato assoggettato alle disposizioni di tutela culturale con successivi provvedimenti ministeriali.
  Un primo vincolo è stato apposto ai sensi della legge n. 364 del 1909, in materia di antichità e belle arti, notificato in data 24 giugno 1925 al signor Oriani Giulio, di professione Agente di Cambio, per il bene denominato «Villa di Sammezzano insieme col parco che le è annesso e le adiacenze ad essa pertinenti».
  Un secondo vincolo è stato apposto ai sensi della legge n. 778 del 1922, per la tutela delle bellezze naturali e degli immobili di particolare interesse storico, con provvedimento del 19 gennaio 1927, notificato in data 11 ottobre 1927 al signor Alessandro di San Giorgio, per il bene denominato «Parco della Villa di Sammezzano».
  Con successivo decreto ministeriale del 20 settembre 1972, notificato in data 24 novembre 1972 alla Sammezzano s.p.a, la «Villa di Sammezzano nel suo interno quanto nel suo esterno ed il parco annesso» venivano vincolati ai sensi della legge n. 1089 del 1939. Legge che è rimasta in vigore fino al 1999 ed è ora sostituita dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
  Ho fatto questa breve premessa per sottolineare che lo Stato ha inteso sottoporre il bene alle disposizioni di tutela culturale, ancorché esso fosse di proprietà privata, sin dal 1925 e la competente Soprintendenza esercita su di esso un'attiva vigilanza.
  Poiché tuttavia, come dianzi precisato, l'immobile è di proprietà privata, non esistono, nel Codice, disposizioni che ne impediscano la compravendita.
  La sua vendita va comunque, e proprio in ragione dei vincoli apposti su di esso, denunciata entro trenta giorni al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che può esercitare la prelazione sull'atto di vendita o trasferirne la facoltà alla Regione o ad altri enti pubblici territoriali interessati.
  L'acquisizione in via di prelazione avviene al medesimo prezzo stabilito nell'atto di alienazione o di conferimento che, nell'atto parlamentare dell'onorevole Iannuzzi, viene indicato in venti milioni di euro.
  L'attuale congiuntura economica non appare favorevole ad una spesa di tale ammontare da parte di una Amministrazione pubblica. E tuttavia siamo ancora in attesa di ricevere la denuncia di trasferimento ai sensi dell'articolo 59 del Codice e quindi è ancora presto per fare ipotesi.
  Vorrei comunque rassicurare gli onorevoli interroganti ma anche tutti i cittadini che hanno a cuore questo mirabile complesso monumentale che i competenti Uffici periferici, ed in particolare la Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Firenze, Pistoia e Prato, vigilano sul territorio proprio per impedire che il complesso vincolato subisca interventi non autorizzati e per imporre gli eventuali interventi necessari per assicurarne la conservazione.
  Per quanto riguarda la pubblica fruizione, vorrei precisare che il Castello, benché vincolato, è di proprietà privata e, come è agevole comprendere, il proprietario non è obbligato ad assicurarne la visita.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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