ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06524

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 493 del 30/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 30/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06524
presentato da
TERZONI Patrizia
testo di
Mercoledì 30 settembre 2015, seduta n. 493

   TERZONI, CECCONI, AGOSTINELLI, DAGA, MANNINO, MICILLO, BUSTO, ZOLEZZI, DE ROSA e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   nei mesi di maggio e giugno del 2015 l'associazione Greenpeace mediante il lavoro di otto squadre di attivisti ha raggiunto aree montuose remote del pianeta dove ha raccolto campioni di neve e acqua;
   l'analisi di laboratorio di questi campioni ha evidenziato la presenza di PFC, composti polifluorati e perfluorati;
   queste sostanze sono composti organici di sintesi che non esistono in natura e sono scarsamente biodegradabili e quindi caratterizzati da una forte persistenza. Sono fortemente volatili e la dispersione nell'ambiente può avvenire sia durante le fasi di produzione, di stoccaggio e di trasporto sia quando il prodotto è finito. Anche la loro presenza nelle discariche possono provocare inquinamento delle falde acquifere e delle acque di superficie;
   il passo successivo è l'introduzione dei PFC nella catena alimentare e quindi nei tessuti degli esseri viventi compreso l'uomo. Sono infatti in grado di bioaccumularsi negli organismi viventi, e la loro concentrazione viene biomagnificata all'interno della catena alimentare. Oltre all'allarme destato dalle proprietà di persistenza dei PFC, questa loro capacità di bioaccumulo suscita preoccupazione in quanto, questi composti sono sospettati di esplicare tossicità su piante ed animali. PFOS e PFOA, infatti si sono dimostrati in grado di causare un'ampia gamma di effetti avversi, sia in studi di laboratorio, in vitro e in vivo, che in studi epidemiologici, e dunque il loro potenziale di bioaccumulo aumenterebbe la loro efficacia;
   alcuni di questi provocano nell'uomo disturbi sul sistema riproduttivo e su quello ormonale e favoriscono lo sviluppo di cellule tumorali;
   vengono molto usati nei processi industriali e uno degli impieghi più diffusi è quello per la produzione dei capi di abbigliamento e attrezzature outdoor ed in particolare, il PFOA è utilizzato per produrre politetrafluoroetilene (PTFE), o Teflon®, del quale sono note le proprietà antiaderenti e l'inerzia chimica, e il Gore-Tex®, materiale resistente, impermeabile traspirante e biocompatibile;
   dei diciassette composti chimici riscontrati in tutti i campioni di neve analizzati, ben quattro hanno mostrato le concentrazioni maggiori nei prelievi al lago di Pilato in provincia di Ascoli Piceno. Tra questi c’è il Pfos (perfluorottano sulfonato) già soggetto a restrizioni nell'ambito della convenzione di Stoccolma che prevede un insieme di regole, basate sul principio di precauzione, per porre fine alla produzione, all'uso, all'importazione e all'esportazione di gruppo di inquinanti organici persistenti considerati prioritari, per garantire la gestione e lo smaltimento di tali sostanze in condizioni di sicurezza e per eliminare o ridurre le emissioni derivanti dalla produzione non intenzionale di alcuni inquinanti organici persistenti;
   alcune ditte di abbigliamento sportivo hanno avviato delle politiche che rispettano gli impegni Detox lanciando intere collezioni prive di PFC e dimostrando che ci sono valide alternative, mentre altre continuano a utilizzare grandi quantità di questi prodotti –:
   se il Ministro interrogato non ritenga di dover aderire alla campagna di Greenpeace volta a informare i cittadini riguardo ai rischi sull'ambiente e sulla salute derivanti dalla contaminazione delle matrici ambientali a causa dell'uso di materiali contenenti PFC;
   se non ritenga di dover assumere iniziative anche in sede europea per rafforzare i principi e i contenuti della convenzione di Stoccolma con lo scopo di ridurre ed eliminare progressivamente la presenza di PFC nei prodotti commercializzati all'interno dell'Unione europea e per introdurre nelle etichette dei capi di abbigliamento l'informazione riguardo alla presenza di PFC;
   se non ritenga opportuno avviare una campagna di monitoraggio ed analisi di campioni di neve ed acqua in zone remote, come in premessa, così da poter avviare una seria analisi del grado di inquinamento da PFC. (5-06524)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento idrico

industria dell'abbigliamento

protezione dell'ambiente