ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06514

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 492 del 29/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 29/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 29/09/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 29/09/2015
BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 29/09/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 29/09/2015
MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 29/09/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 29/09/2015
RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 29/09/2015
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 29/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/09/2015
Stato iter:
30/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/09/2015
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
 
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 30/09/2015
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/09/2015

SVOLTO IL 30/09/2015

CONCLUSO IL 30/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06514
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Martedì 29 settembre 2015, seduta n. 492

   SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE, BARBANTI, BECHIS, MUCCI, PRODANI, RIZZETTO e TURCO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   l'iprite e il fosgene sono dei gas incolori ma dagli odori caratteristici, estremamente tossici e aggressivi, impiegati come armi chimiche nella Seconda Guerra Mondiale, catalogati dalle Nazioni Unite come armi di distruzione di massa, la cui produzione è stata messa al bando dalla Convenzione sulle Armi Chimiche del 1993;
   da fonti storiche si apprende che a Foggia, in via del Mare, proprio in corrispondenza del cartello «Foggia città denuclearizzata», all'interno della recinzione dei terreni dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (I.P.Z.S.-Cartiera), durante la seconda guerra mondiale, venne costruita una fabbrica chimica, nota come «la fabbrica della morte» i cui lavori furono ultimati nel 1941 per cui la produzione andò a regime soltanto nel 1943;
   dai dati ricavati dalla scarsa letteratura, si apprende che nello stabile si producevano in gran segreto circa trecento tonnellate mensili di prodotti chimici (fosgene – gas soffocante, iprite – gas vescicante, ossicloruro di carbonio, gas lacrimogeno e asfissiante, altri aggressivi chimici e nitrocellulosa) utilizzabili a fini bellici;
   in un documento storico rinvenuto negli anni ’90 compaiono indicazioni minuziose su come si dovesse procedere alla distruzione dello stabile chimico che venne distrutto il 26 settembre del 1943;
   i resti della fabbrica oggi abbandonata sorgono a ridosso di un centro abitato e sono circondati da campi agricoli, anche se i cartelli con i quali si è avvisata la popolazione del pericolo sono stati affissi solo nel 2008 secondo quanto espresso sul blog «sulatestagiannilannes. blogspot.it» realizzato dal giornalista Gianni Lannes che da tempo si occupa in maniera dettagliata della vicenda;
   da fonti storiche documentate si apprende che il Prefetto di Foggia nel 1948 tentò di adoperarsi per la bonifica del sito, utilizzando gli stessi operai che vi avevano lavorato, ma tale proposta non fu accolta dall'allora Ministero della Difesa non ritenendo idoneo l'utilizzo di semplici operai per bonificare il sito, data l'elevata pericolosità (sempre sul blog di Lannes si può leggere un documento che fu inviato al Prefetto del capoluogo di Capitanata in data 11 giugno 1948, a firma del Ministro della Difesa, nel quale viene espressamente dichiarato che «i lavori di bonifica e sgombero macerie e materiali degli ex impianti di produzione aggressivi chimici di Foggia non possono essere eseguiti che da personale specializzato, in quanto il personale stesso, durante il lavoro, deve essere munito di maschere antigas, guanti e indumenti protettivi, dato che esistono ancora sotto le macerie apparecchi contenenti quantità considerevoli di iprite e di fosgene»;
   la Costituzione Italiana, nell'articolo 32, descrive «la tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività» anche se, a distanza di oltre settanta anni, i resti della «fabbrica della morte» versano ancora in uno stato di totale abbandono e non sono ancora pervenute notizie sull'avvenuta bonifica del suolo ed il sottosuolo che furono contaminati con conseguente grave rischio di salute per tutta la collettività –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei gravi fatti sopra riportati e se, in caso ne abbia ricevuto notizia, possa fornire maggiori informazioni in merito ad attività di bonifica eseguite negli anni successivi. (5-06514)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 30 settembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-06514

  Sulla base delle notizie acquisite dalla Prefettura di Foggia, si rappresenta quanto segue.
  L'area di pertinenza dell'Istituto poligrafico e zecca dello Stato di Foggia, già centro chimico militare ex stabilimento dr. Saronio, in esecuzione di apposito decreto emesso dal GIP del tribunale di Foggia, in data 8 giugno 2009 è stata sottoposta a sequestro perché apparentemente adibita a deposito di rottami metallici e di inerti contenenti amianto in stato friabile.
  Successivi sopralluoghi effettuati da consulenti tecnici nominati dalla procura della Repubblica di Foggia hanno consentito di appurare non solo la presenza del centro chimico ma anche il presumibile «tombamento» di tutte le strutture dello stabilimento che produceva IPRITE e FOSGENE per le necessità belliche.
  Il 25 settembre scorso l'amministratore delegato dell'Istituto poligrafico e zecca dello Stato, nel comunicare alla prefettura citata l'intervenuto dissequestro del sito, ha evidenziato la necessità di procedere alla bonifica di tutta l'area dai materiali inquinanti precisando di aver interessato, a tal fine, il Ministero della difesa.
  L'Istituto poligrafico dello Stato, con la stessa nota, si è pure dichiarato disponibile a sostenere le spese necessarie alle attività propedeutiche alla bonifica, fermo restando il diritto di rivalsa nei confronti di responsabili dell'inquinamento.
  Stante la delicatezza della questione, la Prefettura di Foggia si appresta a indire una Conferenza di servizi cui prenderanno parte i principali soggetti istituzionali interessati, al fine di individuare il percorso che è necessario seguire per la bonifica del sito in questione, nonché le specifiche competenze al riguardo.
  Il Ministero dell'ambiente seguirà con la dovuta attenzione l'evolversi della vicenda e, qualora richiesto, non mancherà di fornire il contributo dell'ISPRA o delle proprie Direzioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

cartello

diritto alla salute