ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06500

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 491 del 28/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: DALLAI LUIGI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2015
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2015
DONATI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2015
DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2015
NARDI MARTINA PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2015
GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2015
DE MENECH ROGER PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2015
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2015
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 28/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06500
presentato da
DALLAI Luigi
testo di
Lunedì 28 settembre 2015, seduta n. 491

   DALLAI, MARIANI, BRAGA, DONATI, MARCO DI MAIO, NARDI, GADDA, DE MENECH, SANI e CENNI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   da anni le rilevanti criticità determinate dai danni causati all'agricoltura e alla zootecnia da alcune specie di fauna selvatica o inselvatichita (in particolare gli ungulati che causano circa il 90 per cento dei danni totali), hanno assunto dimensioni allarmanti, con gravi ripercussioni che incidono inevitabilmente, oltre che sui bilanci economici delle aziende agricole (in particolare delle imprese di medie e piccole dimensioni che vedono compromesso gran parte del reddito e di imprese che vantano produzioni di grande qualità ed eccellenza come il settore vitivinicolo) su vaste aree compromettendo l'equilibrata ed integrata coesistenza sostenibile tra attività umane e specie animali;
   la necessità di affrontare e risolvere il problema è stata, nel corso degli anni, sollecitata dalle associazioni agricole di categoria, dagli enti locali territoriali e dalla Conferenza delle regioni;
   il fenomeno dei danni provocati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche continua ad avere i connotati di una vera e propria emergenza, che sollecita l'avvio urgente di iniziative da parte delle istituzioni pubbliche, volte a prevedere un sistema adeguato di efficaci misure preventive e di contrasto;
   nel corso della XVI Legislatura è stata svolta una indagine conoscitiva sui danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche. L'attività conoscitiva aveva già fatto emergere la dimensione allarmante dei danni provocati all'agricoltura dalla fauna selvatica, evidenziandone l'impatto sull'attività economica delle imprese agricole. Tra le questioni emerse nel corso dell'indagine, risulta la carenza in ordine alla disponibilità di dati certi ed affidabili del fenomeno e la conseguente necessità che la raccolta e l'organizzazione di tali dati avvenga secondo protocolli condivisi ed uniformi;
   secondo le stime raccolte, le perdite economiche (sicuramente approssimative e non individuate attraverso un apposito censimento scientifico) causate dalla fauna selvatica alle colture e indicate da alcune associazioni di categoria ammontano a circa 100 milioni di euro annui;
   appare evidente che ogni strumento o azione efficace per contrastare adeguatamente tale fenomeno debba essere basato su azioni che fondino i propri presupposti su una conoscenza scientifica;
   dal punto di vista giuridico la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, così come disposto dalla legge n. 157 del 1992;
   sempre la legge n. 157 del 1992 attribuisce alle regioni la competenza in materia di normativa, di programmazione e gestione dell'attività venatoria (nel rispetto dei principi generali della legislazione quadro nazionale e delle norme internazionali recepite). Queste hanno per lo più normato ed attivato in materia le amministrazioni provinciali e gli Ambiti Territoriali a caccia, con il fine di svolgere attività di prevenzione e di prelievo della fauna presente in eccesso;
   l'articolo 7 della legge numero n. 157 del 1992, ha attribuito all'Infs (Istituto nazionale per la fauna selvatica) il ruolo di supporto scientifico e tecnico di ricerca e consulenza per lo Stato, le regioni e le province, per l'elaborazione delle norme in materia di attività venatoria. L'Istituto nazionale per la fauna selvatica, poi soppresso, aveva infatti il compito: di censire il patrimonio ambientale costituito dalla fauna selvatica, di studiarne lo stato, l'evoluzione ed i rapporti con le altre componenti ambientali, di elaborare progetti di intervento ricostitutivo o migliorativo sia delle comunità animali, sia degli ambienti al fine della riqualificazione faunistica del territorio nazionale; di effettuare e di coordinare l'attività di inanellamento a scopo scientifico sull'intero territorio italiano; di collaborare con gli organismi stranieri ed in particolare con quelli dei paesi della Comunità economica europea aventi analoghi compiti e finalità; di collaborare con le università e gli altri organismi di ricerca nazionali; di controllare e valutare gli interventi faunistici operati dalle regioni e dalle province autonome; di esprimere i pareri tecnico-scientifici richiesti dallo Stato, dalle regioni e dalle province autonome;
   l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), istituito con la legge n. 133 del 2008, svolge oggi le funzioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, che erano di competenza dell'ex Infs;
   da quanto risulta all'interrogante, gli ultimi dati ufficiali, elaborati dall'Ispra e relativi alla presenza di fauna selvatica e in particolare degli ungulati, risalgono al 2009 mentre le proposte di linee guida per contrastare l'impatto degli ungulati sulle culture agricole e forestali sono ferme al 2011. È quindi evidente che, in virtù della crescita esponenziale dei danni della fauna selvatica, registrato negli ultimi anni, queste indicazioni scientifiche non permettano oggi di elaborare azione efficaci per contrastare adeguatamente tale fenomeno e che sia necessario un immediato aggiornamento;
   tale aggiornamento di numeri e proposte appare ancora più urgente se consideriamo la non omogeneità delle leggi regionali attualmente in discussione nei differenti consigli. Documenti che potrebbero risultare anche controproducenti e non in linea con la citata legge n. 157 del 1992, perché non basati sui più recenti dati e criteri scientifici;
   la Camera dei deputati è già intervenuta recentemente su questo tema con l'approvazione della risoluzione n. 8-0003 in materia di iniziative per i danni causati all'agricoltura dalla fauna selvatica o inselvatichita: l'atto impegnava, tra l'altro, il Governo:
    a porre in essere attività di monitoraggio, studio e ricerca per gestire l'emergenza;
    ad affidare all'Ispra il compito di definire un protocollo operativo e una banca dati per la raccolta a livello nazionale dei dati sui danni recati dalla fauna selvatica alle attività agricole;
    a concordare con le regioni le modalità di gestione operativa da seguire;
   presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (istituito con decreto ministeriale n. 7445 del 4 aprile 2014) è attivo un «Tavolo di confronto» con il compito di esaminare le principali criticità della legge n. 157 del 1992. Nel corso delle riunioni sono state valutate, anche con l'ausilio tecnico-scientifico dell'Ispra, delle ipotesi di modifiche delle attuali norme, al fine di superare le rilevate criticità, con riferimento, in particolare, ai periodi e alle modalità di prelievo in selezione nonché alla gestione venatoria del cinghiale –:
   se i ministri interrogati non ritengano necessario dare mandato ad Ispra di redigere un censimento aggiornato della presenza, ad oggi della fauna selvatica e in particolare degli ungulati, sul territorio nazionale per poter elaborare linee guida efficaci, a supporto delle regioni, atte a consentire una diffusione equilibrata delle specie animali e prevenire e contrastare il fenomeno dei danni provocati alle attività agricole. (5-06500)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fauna

economia aziendale

censimento