ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06487

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 490 del 25/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 25/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 25/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06487
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Venerdì 25 settembre 2015, seduta n. 490

   DE LORENZIS. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   in data 10 giugno 2005 la T.C.T spa concessionaria del molo polisettoriale del porto di Taranto ha concluso a propria cura i lavori, urgenti ed indifferibili, di ripristino dei fondali del canale di accesso, del bacino di evoluzione e della banchina fino a quota –15 metri, progetto approvato in Conferenza di servizi decisoria del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del 29 dicembre 2004 prot. n. 378/Qdv/D1);
   i fanghi rinvenienti dalle attività di escavo sono stati depositati in tre vasche di stoccaggio a terra in area ex Belleli, tra il primo Canale Ilva e Punta Rondinella, il cui esercizio era stato autorizzato dalla provincia di Taranto con delibera n. 222 del 29 giugno 2001 e delibera della giunta n. 134 del 29 aprile 2015;
   le vasche di stoccaggio sono poi state poste a sequestro da parte della Guardia di finanza per esercizio di discarica abusiva in quanto erano scaduti i termini del deposito temporaneo. Solo dopo il rilascio da parte della provincia di Taranto — prot. n. PTA/20120064867/P del 18 luglio 2012 — del nulla-osta al conferimento del rifiuto in siti di recupero autorizzati;
   le attività di trasferimento dei fanghi, avviate in data 11 settembre 2012, si sono interrotte nel mese di marzo del 2013 perché tutti gli impianti di recupero individuati hanno comunicato la loro indisponibilità ad accettare ulteriori quantitativi di materiale per cui allo stato attuale sono ancora depositati in tre vasche 66.400 metri cubi di fanghi di dragaggio classificato come «Fanghi di dragaggio non pericolosi» con codice CER 17.05.06;
   la disponibilità dell'impianto di stoccaggio, possibile solo dopo aver allontanato i fanghi tuttora depositati, condiziona l'avvio di alcuni lavori di «riqualificazione del molo polisettoriale di Taranto — ammodernamento della banchina di ormeggio», di competenza del commissario straordinario del porto di Taranto, già affidati con decreto n. 94 del 28 agosto 2014 all'ATI Consorzio stabile Grandi Lavori Scrl;
   il 18 dicembre 2014 l'Arpa Puglia si è espressa favorevolmente sul conferimento dei fanghi di dragaggio nell'impianto di stoccaggio nella cava SARIM a Ginosa (TA) e il 24 marzo 2015 è partita su proposta della T.C.T spa presso la provincia di Taranto la procedura di valutazione di impatto ambientale ai sensi dell'articolo 4 e 10 della L. R. n. 11 del 2001 e successive modificazioni e integrazioni, relativa al progetto di «Recupero dei fanghi di dragaggio depositati nelle vasche ex yard Belleli — (articolo 184-quater del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni, da realizzarsi nel comune di Taranto;
   da recenti fonti stampa della Gazzetta di Taranto del 7 settembre 2015 si apprende che il costo dello smaltimento dei fanghi sarebbe pari a 16 milioni di euro e che la T.C.T. spa, (formata dalle società Evergreen, Hutchinson) alla quale recentemente è stata ritirata la concessione del molo polisettoriale, si rifiuterebbe di sostenere tale cifra rendendosi disponibile solo a sostenere una spesa di due o tre milioni di euro;
   appare evidente a detta dell'interrogante che, non volendo sostenere tutti i costi di smaltimento, la TCT spa abbia tenuto un comportamento non corretto e che il ritardo nello smaltimento dei suddetti fanghi di dragaggio non permette l'avvio dei lavori di «riqualificazione del molo polisettoriale di Taranto — ammodernamento della banchina di ormeggio» –:
   se i Ministri siano a conoscenza dei fatti riportati in premessa e quali iniziative di competenza intendano adottare al fine di risolvere al più presto la problematica dello smaltimento dei fanghi di cui sopra;
   se possano garantire l'esclusione di fondi statali per le attività di smaltimento dei suddetti fanghi e, in caso contrario, quali siano i fondi e le risorse che verranno stanziati e impiegati e la relativa competenza;
   se possano riferire quando e dove saranno smaltiti i fanghi di dragaggio descritti in premessa e se sugli stessi siano previsti ulteriori caratterizzazioni prima dello stoccaggio in discarica. (5-06487)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fanghi di depurazione

stoccaggio

dragaggio