ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06484

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 489 del 24/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 24/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 24/09/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06484
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Giovedì 24 settembre 2015, seduta n. 489

   DE LORENZIS e PETRAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   da fonti stampa del Fatto Quotidiano dell'11 luglio 2015 dal titolo «Brindisi, lo studio: Centrale Enel di Cerano provoca fino a 44 morti l'anno» si apprende che tre ricercatori del Cnr di Lecce e Bologna, Cristina Mangia, Marco Cervino ed Emilio Gianicolo, hanno pubblicano sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health gli esiti di un lavoro sui decessi nella zona della centrale a carbone dell'Enel Federico II di Brindisi in località Cerano, rilevando che nella Puglia meridionale ogni dodici mesi fino a 44 decessi sarebbero da collegare all'inquinamento. Fino a un massimo di quattro morti ogni 100 mila abitanti si potrebbero evitare, se non ci fossero le emissioni inquinanti della centrale termoelettrica a carbone Federico II, tra le più grandi d'Europa;
   secondo la fonte stampa, il CNR avrebbe dichiarato che: «Se viene considerato anche il particolato secondario, aumenta l'area geografica interessata dalle ricadute e dunque la popolazione esposta all'inquinamento originato dalla centrale termoelettrica. Aumenta, conseguentemente, il numero dei decessi a questa attribuibile. Se si considera solo il particolato primario, che ha il suo massimo di concentrazione ad una distanza di circa sei chilometri dalla fonte. Se si esplorano anche gli effetti del particolato secondario, i cui picchi si registrano ad una distanza tra i dieci e i trenta chilometri, il numero delle morti oscilla da un minimo di 7 ad un massimo di 44»;
   nelle conclusioni del suddetto studio si apprende che «Emerge in modo inequivocabile come in presenza di emissioni provenienti da installazioni industriali che portano alla formazione di particolato secondario, questo debba essere considerato nelle valutazioni di impatto ambientale e sanitario. L'indagine condotta nel caso di studio specifico della centrale di Brindisi ha evidenziato, infatti, che ignorare il ruolo del particolato secondario conduce ad una sottostima notevole dell'impatto che la centrale ha sulla salute delle popolazioni»;
   attualmente presso la procura a Brindisi, è in corso un processo per la dispersione delle polveri di carbone e contestualmente si sta indagando sugli effetti dell'inquinamento industriale sui cittadini;
   sempre da fonti stampa del Fatto Quotidiano del 15 luglio 2015 dal titolo «Centrale Enel di Brindisi, il direttore dell'Arpa Assennato chiede la revoca del “bollino verde” (approvato dall'Arpa)» si apprende che secondo il direttore dell'ARPA Puglia, Giorgio Assennato, l'impianto Enel di Brindisi non avrebbe mai dovuto ricevere parere favorevole dell'Arpa per ottenere la certificazione Emas «per il pieno rispetto della legalità ambientale». Assennato aggiungerebbe che: «sarebbe bastato tenere in considerare la Dichiarazione ambientale del 2014 in cui è espressamente scritto che c’è un procedimento penale in corso. L'esistenza di quel processo, che vede imputati 13 dirigenti della centrale per “getto di cose pericolose” con riferimento allo spargimento sui terreni e nelle case circostanti l'impianto del carbone stoccato nel parco minerario, sarebbe stato sufficiente per negare l'Emas all'Enel»;
   la centrale a carbone Federico II di Brindisi ha invece ricevuto la certificazione il 24 marzo 2015 e al momento, nonostante la revoca in autotutela del parere dell'Arpa, sarebbe ancora in possesso della stessa come risulta dal sito dell'Ispra;
   con il protocollo DVA – DEC – 2012 – 0000253 comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – serie generale n. 149 del 28 giugno 2012, è stata rilasciata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, l'autorizzazione integrata ambientale per l'esercizio della centrale termoelettrica Federico II di Brindisi. Con il protocollo DVA-2015-0004908 del 23 febbraio 2015 si è avviato il procedimento di riesame dell'autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2012;
   il «principio di precauzione» è citato nell'articolo 191 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (UE) e detto principio è presente anche nel decreto legislativo 52 del 2006. Il suo scopo è garantire un alto livello di protezione dell'ambiente grazie a delle prese di posizione preventive in caso di rischio –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti espressi in premessa e quali iniziative urgenti intendano adottare al fine di salvaguardare la salute dei cittadini e l'ambiente in cui essi vivono nei territori coinvolti da tutte le emissioni inquinanti, e specificatamente dal particolato primario e dal particolato secondario, della centrale termoelettrica a carbone Federico II di Brindisi;
   quali siano le motivazioni per cui nel sito web dell'Ispra, la centrale a carbone Federico II di Brindisi goda ancora della certificazione Emas nonostante la revoca in autotutela del parere dell'Arpa Puglia;
   se il Ministro della salute intenda promuovere, per quanto di propria competenza, studi epidemiologici per attestare l'impatto sanitario prodotto dall'inquinamento industriale nelle provincia di Brindisi;
   se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per via della complessa e compromessa situazione ambientale in cui versa il sito di interesse nazionale di Brindisi, al fine di rispettare il «principio di precauzione» nell'interesse della popolazione coinvolta, intenda ritirare l'autorizzazione integrata ambientale alla centrale termoelettrica Federico II di Brindisi. (5-06484)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

stazione energetica

protezione dell'ambiente

inquinamento industriale