ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06450

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 488 del 23/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: BOSSA LUISA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 09/06/2016


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 23/09/2015
Stato iter:
09/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/06/2016
Resoconto CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 09/06/2016
Resoconto PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/09/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL

DISCUSSIONE IL 09/06/2016

SVOLTO IL 09/06/2016

CONCLUSO IL 09/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06450
presentato da
BOSSA Luisa
testo di
Mercoledì 23 settembre 2015, seduta n. 488

   BOSSA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   presso il Teatro Grande dell'area archeologica di Pompei si svolge da due anni il Pompei Festival, un programma di opere e concerti di grande richiamo;
   tale rassegna ha come direttore artistico il maestro Alberto Veronesi e presenta ancora sul proprio sito web, come direttrice artistica del balletto, Carla Fracci; quest'ultima, però, nel corso dell'estate 2015, ha dichiarato ripetutamente ai mezzi di informazione che il suo giudizio sulla rassegna era molto negativo e che non esisteva più un suo coinvolgimento nel festival a causa di «troppi cambiamenti, comportamenti spiacevoli, troppe situazioni imbarazzanti»;
   sugli organi di stampa sono state riportate anche le ripetute proteste di alcuni coristi e orchestrali, che hanno accusato l'organizzazione di non aver provveduto ai pagamenti degli artisti selezionati e di aver apportato una serie di variazioni al programma iniziale, riducendolo da 36 a 7 le date;
   in particolare, i coristi del «Pompei Festival 2015» hanno dichiarato che la Fondazione Carnovale, cui era stato affidato il cartellone lirico e il maestro Alberto Veronesi, direttore artistico, avrebbero «sfruttato il brand Pompei, non mantenendo gli impegni e danneggiandone l'immagine nel mondo»;
   i coristi hanno dichiarato alla stampa locale che dovevano esibirsi nella serata della prima dell'opera in tre atti «L'ultimo giorno di Pompei» di Giovanni Pacini, programmata il 27 maggio nel Teatro Grande di Pompei e rinviata a causa di un nubifragio; da allora, gli stessi non sarebbero stati più contattati né pagati;
   il soprintendente Massimo Osanna, sempre sugli organi di stampa, mentre impazzava la polemica, ha pubblicamente preso le distanze dalla kermesse, dichiarando che «Pompei è slegata dal festival. Alberto Veronesi lo scorso anno ha fatto una richiesta per la concessione del Teatro Grande per la realizzazione di una rassegna. (...) Ha chiesto il teatro in concessione per novanta giorni; (...) per tale concessione è tenuto a pagare un canone di locazione che è uguale per tutti e (...) una royalty per ogni biglietto»;
   il Festival è stato, però, salutato da tutti, all'annuncio delle attività, come una straordinaria opportunità per «trasformare il Teatro Grande e il sito archeologico di Pompei nell'Arena di Verona del Sud»;
   negli ambienti culturali napoletani sono stati avanzati più volte dubbi sulla rassegna; in particolare, Franco Iacono, sul quotidiano Roma, ha scritto «i miei dubbi sulla operazione “Pompei Opera Festival”: 1) il non coinvolgimento del Teatro di San Carlo a favore del Bellini di Catania; 2) la qualità della Fondazione Carnovale, sconosciuta ai più, e la provenienza delle risorse da investire; 3) l'opportunità di un ulteriore stravolgimento del Teatro Grande con l'affidamento di un progetto di ampliamento fino a 20.000 posti; 4) la qualità artistica della messa in scena delle opere programmate, fino a 55 alzate di sipario; 5) le ragioni per cui un progetto analogo, presentato qualche mese prima per il Teatro Verdi di Salerno, e la direzione artistica di Daniel Oren, sia scomparso» –:
   se sia a conoscenza dei fatti sopra riportati e quale sia il suo orientamento al riguardo;
   se non ritenga, per quanto di competenza, che esista una corresponsabilità delle istituzioni per la cattiva riuscita di una iniziativa in un'area di così alto interesse culturale anche quando essa è organizzata in concessione da privati; quali siano i progetti per una più corretta valorizzazione del Teatro Grande dell'area archeologica di Pompei e se non ritenga di garantire una gestione diretta e più oculata di uno spazio culturale di tale rilevanza. (5-06450)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-06450

  L'On. Bossa, ricordando le polemiche che hanno investito lo svolgimento del «Pompei Festival 2015», con particolare riferimento alla mancata attuazione del programma preannunciato e alla mancata retribuzione degli artisti, chiede al Ministro «se sia a conoscenza dei fatti sopra riportati e quale sia il suo orientamento a riguardo; se non ritenga, per quanto di competenza, che esiste una corresponsabilità delle istituzioni per la cattiva riuscita di un'iniziativa in un'area di così alto interesse culturale, anche quando essa è organizzata in concessione a privati; quali siano i progetti per una più corretta valorizzazione del Teatro grande dell'area archeologica di Pompei e se non ritenga di garantire una gestione diretta e più oculata di uno spazio culturale di tale rilevanza».
Al riguardo, sulla base degli elementi forniti dalla competente Soprintendenza, posso rispondere nei termini seguenti.
  In merito ai fatti segnalati, occorre precisare che tra l'Amministrazione e l’«Associazione ONLUS Sviluppo Sinfonico Siciliano-Maestro Veronesi» era in essere un rapporto di concessione d'uso del Teatro Grande di Pompei, per l'annualità 2015. Tale associazione ha provveduto all'organizzazione di tutto il «Pompei Festival» per lo svolgimento degli eventi concernenti la stagione 2015.
  Nella concessione venivano, tra l'altro, disciplinate la modalità di attuazione e gestione nonché gli aspetti economico-organizzativi e tutto quant'altro ineriva alla corretta esecuzione degli eventi, secondo un calendario presentato dalla stessa associazione per il periodo 4 agosto - 22 settembre 2015.
  La concessione d'uso del Teatro è stata rilasciata sulla base di un programma di eventi presentato dall'associazione ricco e dettagliato, rilevatosi solo ex post, alla luce dei fatti concretamente realizzatisi e ricordati dall'Onorevole interrogante, inadeguato e contrario alle aspettative.
  Tanto che per l'annualità in corso, la Soprintendenza ha già provveduto a negare all'associazione qualsivoglia concessione, con riserva di agire nelle sedi opportune per il risarcimento di eventuali danni, anche all'immagine, derivanti da quanto avvenuto.
  In ogni caso è chiaro che il rapporto intercorso tra la Soprintendenza e l'Associazione era una mera concessione d'uso temporaneo di spazio per cui, a fronte di un pagamento di un canone di utilizzo, il concessionario ha acquisito «il diritto di gestione funzionale e di sfruttamento economico della struttura», della quale il medesimo risulta l'unico responsabile - beninteso nel presupposto della scrupolosa osservanza delle prescrizioni poste a tutela del bene stesso.
  Gli accadimenti esposti nell'interrogazione relativi a presunte irregolarità e al mancato pagamento degli artisti coinvolti negli eventi (relativamente al primo quesito), non potevano essere conosciuti dalla Soprintendenza (se non ex post al loro accadimento), la quale si è limitata a concedere l'uso temporaneo di uno spazio, dietro pagamento di un canone di concessione e previa presentazione di un dettagliato programma di eventi compatibile con il fine istituzionale del Sito.
  Orbene, relativamente alle problematiche rappresentate, questa Amministrazione non poteva entrare nel merito delle questioni di carattere squisitamente privatistico relative al rapporto tra l'organizzatore degli eventi e gli artisti, se non nei limiti del potere di scioglimento del rapporto in essere.
  Tanto esposto, intendo dare assicurazione all'Onorevole interrogante che il Ministero, nei suoi organi territoriali e in quelli centrali, intende continuare a perseguire con determinazione l'obiettivo della piena valorizzazione del sito di Pompei. In tale obiettivo si inserisce fermo restando il fondamentale principio, affermato dall'articolo 20 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, in virtù del quale «i beni culturali non possono essere ... adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione», anche la concessione del Teatro grande per iniziative capaci di coniugare il richiamo spettacolare e l'attrattività turistica con la qualità artistica, in un quadro di legalità e massima trasparenza. L'Amministrazione avrà dunque cura di vagliare scrupolosamente le iniziative che le saranno proposte alla luce di tali criteri, naturalmente nei limiti dei poteri – invero non ampi – ad essa riconosciuti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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