ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06248

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 475 del 04/08/2015
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 04/08/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 04/08/2015
Stato iter:
05/08/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 05/08/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 05/08/2015
Resoconto DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 05/08/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/08/2015

SVOLTO IL 05/08/2015

CONCLUSO IL 05/08/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06248
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Martedì 4 agosto 2015, seduta n. 475

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il decreto legislativo n. 85 del 2010, ha delineato un articolato processo di individuazione e successivo trasferimento dei beni del demanio e del patrimonio immobiliare dello Stato agli altri livelli di governo (enti territoriali e locali), la cui attuazione è stata affidata a specifici decreti del Presidente del Consiglio dei ministri;
   lo stesso decreto ha previsto diverse modalità di attribuzione dei beni demaniali, in relazione alle diverse tipologie di immobili e di amministrazioni che ne assicurano la gestione e la tutela, tra cui il trasferimento a richiesta dei beni del patrimonio disponibile dello Stato e dei beni già in uso e non più necessari alle finalità del Ministero della difesa;
   sono stati previsti, in particolare: 1) il trasferimento ope legis dei beni appartenenti al demanio marittimo e relative pertinenze alle regioni, che ne curano la gestione, con esclusione dei porti nazionali e internazionali e delle aree di interesse statale; 2) l'attribuzione ope legis dei beni appartenenti al demanio idrico e relative pertinenze e delle miniere ubicate su terraferma in favore di livelli territoriali di governo (regioni e province) già espressamente individuati dalla legge e che ne curano già la gestione; 3) il trasferimento a richiesta alle regioni degli aeroporti di interesse regionale e locale appartenenti al demanio aeronautico civile, diversi da quelli di interesse nazionale, da individuarsi con apposito decreto del Presidente della Repubblica;
   quanto poi al demanio storico-artistico, è invece operativa una procedura speciale prevista dall'articolo 5, comma 5, del suddetto decreto legislativo n. 85 del 2010, inizialmente transitoria e limitata a un anno dall'entrata in vigore del citato decreto legislativo, ma poi diventata stabile a seguito delle modifiche apportate dall'articolo 27 del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito dalla legge n. 214 del 2011 (cosiddetto decreto Salva Italia);
   in considerazione della complessità delle procedure attuative e della molteplicità dei soggetti coinvolti, i suddetti decreti del Presidente del Consiglio dei ministri che erano previsti inizialmente non sono stati emanati e, di fatto, fino a metà del 2013, a parte quelli relativi al cosiddetto federalismo culturale;
   solo dopo l'introduzione dell'articolo 56-bis del decreto-legge n. 69 del 2013, per il patrimonio disponibile ed i beni già in uso e non più necessari alle finalità del Ministero della difesa è stata avviata una nuova e semplificata procedura per il loro trasferimento in proprietà a titolo non oneroso a comuni, province, città metropolitane e regioni, escludendo i beni destinati ad usi istituzionali e statali oppure alla valorizzazione e alle dismissioni. Lo stesso articolo ha inoltre indicato l'arco temporale, dal primo settembre al 30 novembre 2013, termine perentorio entro il quale gli enti locali avrebbero potuto presentare le richieste di attribuzione, nonché un ulteriore termine ordinatorio di 60 giorni decorrenti dalla ricezione della richiesta di attribuzione, entro il quale l'Agenzia del demanio comunica all'ente interessato l'esito delle verifiche condotte circa la sussistenza o meno dei presupposti per l'accoglimento della richiesta di trasferimento;
   la normativa prevede poi un eventuale riesame del provvedimento di diniego e, laddove le richieste abbiano a oggetto immobili assegnati alle amministrazioni dello Stato, la verifica dell'effettiva sussistenza dell'esigenza istituzionale all'utilizzo dell'immobile. In caso di parere favorevole, svolte le necessarie attività tecnico-amministrative e acquisita la delibera con la quale l'ente conferma la volontà di entrare in possesso del bene, il procedimento si conclude con l'emissione da parte dell'Agenzia del demanio del provvedimento di trasferimento della proprietà dell'immobile a titolo non oneroso;
   le disposizioni prevedono altresì che il trasferimento debba avvenire a invarianza dei costi per lo Stato; ciò comporta, in caso di trasferimento di immobili locati per i quali lo Stato percepisce un'entrata, una riduzione delle risorse annualmente trasferite all'ente locale di importo pari al canone di locazione;
   con riferimento al «federalismo demaniale» al 20 ottobre 2014 lo stato di attuazione della procedura era la seguente: beni richiesti dagli enti nel periodo che va da settembre 2013 a novembre 2013 sono stati 9.367; di questi, è stato dato parere positivo per 5.520 beni (il 59 per cento); pertanto, alla stessa data i beni effettivamente trasferiti erano 864, mentre i beni non trasferibili, cioè che hanno avuto parere negativo, sono 3.561; a tali dati occorre aggiungere 286 pareri in via di definizione per pratiche particolarmente complesse, con una percentuale pari al 38 per cento di pareri negativi, che sono stati tutti motivati;
   riguardo ai 3.561 beni non trasferiti, 407 sono ancora in uso governativo, cioè sono utilizzati dallo Stato per servizio pubblico; 802 sono del demanio idrico, e pertanto non era previsto il relativo trasferimento; 357 sono del demanio marittimo, anch'esso non previsto; 285 del demanio storico-artistico, di cui all'articolo 45, comma 5, non previsto dal decreto-legge n. 69; 620 sono del demanio pubblico; 590 sono stati richiesti, ma non sono di proprietà statale; altri 500 riguardano regioni a statuto speciale, contenziosi in essere o inserimenti in programmi di dismissione e valorizzazione che devono essere completati;
   con riferimento, invece, al «federalismo culturale» la procedura prevede l'attribuzione dei beni inseriti in accordi di valorizzazione che sono stipulati dalle direzioni regionali del Ministero per i beni e le attività culturali, presso cui sono costituiti appositi tavoli tecnico-operativi ai quali partecipa anche l'Agenzia del demanio. Il percorso di attribuzione, individuato dalle linee-guida tecnico-procedurali emanate dal Ministero per i beni e le attività culturali nel maggio 2011, prevede la presentazione da parte dell'ente territoriale richiedente di un programma di valorizzazione volto al recupero, alla conservazione e alla fruizione pubblica degli immobili richiesti, con l'indicazione della sostenibilità economico-finanziaria dell'operazione e del piano di gestione dei beni. La procedura poi prosegue con la stipula dell'accordo di valorizzazione, ai sensi dell'articolo 112 del Testo unico dei beni culturali, con cui vengono definiti gli impegni degli enti territoriali all'attuazione del programma e si conclude con la stipula da parte dell'Agenzia del demanio e dell'ente territoriale dell'atto di trasferimento gratuito dei beni al 20 ottobre 2014 del federalismo demaniale;
   alla stessa data, cioè al 20 ottobre 2014, lo stato di attuazione della procedura relativa al «federalismo culturale» era la seguente: sono pervenute istanze per 622 immobili, per 211 di questi, l'istanza è stata risultata non accoglibile ovvero è cessato l'interesse da parte degli enti territoriali. Sono stati approvati i programmi di valorizzazione per 70 immobili, e sottoscritti accordi di valorizzazione per 42 immobili e atti di trasferimento per 28 immobili;
   qualora oggi tali dati fossero confermati, con particolare riferimento al «federalismo demaniale», la percentuale dei beni trasferiti risulterebbe, a fronte di oltre 5.500 richieste, ancora molto bassa, aggirandosi intorno al 16 per cento a dimostrazione che le amministrazioni interessate sono ancora incerte e poco stimolate ad affrontare il percorso di acquisizione dei beni demaniali –:
   quale risulti a tutt'oggi lo stato di attuazione del suddetto processo di trasferimento dei beni demaniali agli enti territoriali e locali, con particolare riferimento al numero di richieste pervenute ed al numero di richieste soddisfatte, dettagliate regione per regione. (5-06248)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 agosto 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-06248

  In merito al question time in esame, con il quale viene richiesto lo stato di attuazione del federalismo demaniale con particolare riferimento ai dati concernenti il numero di richieste pervenute dagli enti territoriali e il numero di richieste soddisfatte, sentita l'Agenzia del demanio, si rappresenta quanto segue.
  L'articolo 56-bis del decreto-legge 21 giugno 2013 n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, ha introdotto, al line di agevolare l'attuazione del decreto legislativo n. 85 del 2010, nuove procedure per il trasferimento a titolo non oneroso a Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni dei beni patrimoniali disponibili gestiti dall'Agenzia del Demanio e dei beni già in uso e non più necessari alle finalità del Ministero della Difesa.
  Al 17 luglio 2015 su 9367 richieste effettuate su tutto il territorio nazionale da parte degli enti territoriali, l'Agenzia del Demanio ha rilasciato 5601 pareri positivi al trasferimento.
  A fronte delle 5601 istanze accolte, sono stati emessi 2472 provvedimenti di trasferimento (pari al 44 per cento), in ragione del fatto che per le restanti l'Agenzia del Demanio è in attesa di ricevere, da parte degli Enti richiedenti, le delibere propedeutiche all'emissione del provvedimento di trasferimento.
  Le procedure in capo all'Agenzia del demanio previste dal «federalismo demaniale» sono in fase di avanzata attuazione ed i trasferimenti degli immobili agli Enti locali sono in corso ed i dati sono in continuo aggiornamento e periodicamente pubblicati sul sito internet dell'Agenzia del Demanio (www.agenziademanio.it).
  Quanto al dettaglio riguardante le varie regioni, si riporta di seguito un prospetto di sintesi.

  Relativamente al federalismo culturale (articolo 5, comma 5, del decreto legislativo n. 85 del 2010), il MIBACT e l'Agenzia del Demanio hanno ricevuto richieste di trasferimento per 642 beni di demanio storico-artistico di cui 430 accolte.
  Sono attivi 226 tavoli tecnici presso il MIBACT a cui partecipano gli enti territoriali interessati e l'Agenzia del Demanio per definire i programmi di valorizzazione con finalità culturali.
  Su un totale di 132 programmi di valorizzazione presentati dagli Enti locali, si è arrivati all'approvazione di 87 programmi e l’iter di trasferimento) si è concluso alla data del 17 luglio 2015 per 46 immobili, che sono stati devoluti definitivamente ai Comuni.

Richieste di trasferimento di beni:
ABRUZZO   9
BASILICATA   2
CALABRIA  17
CAMPANIA  62
EMILIA ROMAGNA  71
LAZIO  45
LIGURIA   68
LOMBARDIA   49
MARCHE   24
MOLISE   4
PIEMONTE   60
PUGLIA   54
TOSCANA   91
UMBRIA   5
VENETO   81
Totale immobili  642

  Federalismo culturale – Atti di trasferimento sottoscritti – Aggiornamento al 17 luglio 2015 Calabria:
   Palazzo dei Principi Lanza di Travia - San Nicola Arcella (CS);
   Fortino Poggio Pignatelli - Campo Calabro (RC).

  Campania:
   Ex Scuderie Villa Favorita - Ercolano (NA);
   Compendio ex Carcere di Terra Murata - Procida (NA);
   Palazzo D'Avalos - Procida (NA);
   Palazzo Baronale Comitale de Capua - Altavilla Irpina (AV);

  Emilia Romagna:
   Palazzo Contarelli - Correggio (RE);
   Torre Saracena - Igea Marina (RN);
   Palazzo Castelvecchio - Carpi (MO);
   Torrione degli Spagnoli - Carpi (MO);
   Palazzo Farnese - Piacenza (PC).

  Liguria:
   Polo Culturale - Porto Venere (SP);
   Castelletto Genovese - Porto Venere (SP);
   Batteria fortificata Umberto I - Porto Venere (SP);
   Palazzo della Rovere - Savona (SV);

  Lombardia:
   Ex Caserma Palestro - Mantova;
   Ex Caserma Sant'Agata - Bergamo;
   Casa del Cucò - Teglio (SO);
   Castello di Masegra - Sondrio;
   Ex Forte Pietole - Borgo Virgilio (MN);
   Ex Forte Ardietti - Ponti sul Mincio (MN);
   Ex Albergo Verbania - Luino (VA);
   Forte Venini di Olga - Valdisotto (SO);
   Ex Caserma Piras - Capiago Intimiano (CO);
   Rocca di Sparafucile - Mantova (MN);

  Marche:
   Ex Poligono Tiro a Segno - Montefalcone Appennino (FM);
   Chiesa ex Convento delle Clarisse - Montedinove (AP).

  Piemonte:
   Ex Caserma Cavalli - Torino;
   Ex Castello denominato «La Castiglia» - Saluzzo (CN);
   Castello Abbaziale - Sant'Ambrogio di Torino (TO);
   Caserma Bochard - Pinerolo (TO).

  Puglia:
   Faro di Punta Palascia - Otranto (LE);
   Castello Aragonese - Otranto (LE);
   Ex Magazzino Greggi - Maglie (LE);
   Palazzo della Marra - Barletta (BAT).

  Toscana:
   Casa del Bocaccio Certaldo (FI);
   Teatro La Pergola - Firenze;
   Ex Convento ed ex Carcere di San Domenico - San Gimignano (SI);
   Chiesa di San Lorenzo in Ponte - San Gimignano (SI);
   Convento di Santa Apollonia - Firenze (FI).

  Umbria:
   Ex Aeroporto Eleuteri - Castiglione del Lagio (PG);

  Veneto:
   Ex Casa del Fascio - Barbarano Vicentino (VI);
   Forte San Briccio - Lavagno (BR);
   Ex Forte «Santa Caterina» - Verona;
   Forte Monte Tesoro - Sant'Anna D'Alfaedo (VR);
   Villa Maria - Ex Villa Lebreton - Carbonera (TV).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

federalismo

amministrazione portuale

ente locale