ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06247

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 475 del 04/08/2015
Firmatari
Primo firmatario: PESCO DANIELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/08/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 04/08/2015
Stato iter:
05/08/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 05/08/2015
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 05/08/2015
Resoconto DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 05/08/2015
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/08/2015

SVOLTO IL 05/08/2015

CONCLUSO IL 05/08/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06247
presentato da
PESCO Daniele
testo di
Martedì 4 agosto 2015, seduta n. 475

   PESCO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   in un articolo pubblicato sul quotidiano Italia Oggi del 13 giugno 2015, dal titolo «Entrate ed ex Territorio sugli stipendi pari non sono», a firma Franco Adriano, si legge testualmente: «Nel cuore dell'amministrazione pubblica, a parità di contratto e di posizione, ci sono dei dipendenti statali che incassano migliaia di euro di differenza ed alcuni sono a priori esclusi da nuovi incarichi. Ciò è dovuto al fatto che i contratti integrativi dell'Agenzia delle Entrate e del Territorio, sottoscritti rispettivamente nel 2006 e nel 2007, pur essendo sostanzialmente sovrapponibili, hanno avuto differenti applicazioni, in particolare per quanto riguarda gli articoli 17 e 18 che in entrambi i contratti disciplinano l'attribuzione e la retribuzione delle indennità degli incarichi organizzativi e professionali. Questione di tempi di applicazione. Infatti, mentre l'Agenzia delle Entrate ha tempestivamente dato seguito a quanto stabilito, l'Agenzia del Territorio non è stata altrettanto sollecita. Finché, nel 2011, è intervenuto il provvedimento di fusione tra le due agenzie, da parte del governo di emergenza guidato da Mario Monti, che ha rimesso tutto in discussione. E la conseguenza è stata che pur lavorando gomito a gomito i dipendenti delle ex Entrate percepiscono da anni (almeno dal 2009) la retribuzione legata agli incarichi organizzativi e (sempre nella stessa area intermedia) la figura di responsabile di unità operative collegate ad “elevate competenze tecnico specialistiche” oppure ancora incarichi specialistici presso le direzioni provinciali o regionali. Per quanto riguarda invece l'Agenzia delle Entrate venivano a essere remunerati gli incarichi di “capo team” degli uffici locali o dei centri di assistenza multicanale; il coordinatore di attività di intelligence; il coordinatore front office (responsabile di sala); il coordinatore dell'unità di direzione; il capo reparto negli uffici centrali e regionali e, infine, gli esperti in attività che richiedono specializzazione professionale particolarmente qualificata. Una retribuzione annuale extra, rigorosamente collegata alla finzione ricoperta, che va da un minimo di 2500 euro ad un massimo di 8-9 mila euro. Per la parte superiore a 2500 euro la copertura della retribuzione di questa quota stipendiale doveva essere coperta con oneri direttamente a carico dell'Agenzia di riferimento: fattispecie che non vale per tutti i dipendenti dell'Agenzia delle Entrate e del Territorio ma soltanto per quelli che già prima della fusione lavoravano all'agenzia delle Entrate. Questa vicenda che origina dalla determinazione del Governo Monti di fondere le due agenzie al fine di razionalizzare e determinare risparmi, riporta alla luce i problemi che sorsero al momento della decisione. In particolare l'ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco fu particolarmente critico e in una serie di interviste evidenziò che “Il catasto non ha niente a che fare con le Entrate” ma che piuttosto le Entrate avevano bisogno “di accertatori di alto livello svincolandoli dalla figura di dirigenti”. Sulla vicenda si fondarono anche le principali sigle sindacali. La Dirstat, per esempio, paventò il rischio che l'attività di estimo sugli immobili non restasse autonoma e svincolata da qualsiasi logica fiscale. Il fatto, poi, che per la mancata applicazione del contratto integrativo gli ingegneri e i circa 9 mila dipendenti dell'ex agenzia del Territorio sono sempre stati posti agli ordini degli esperti fiscali delle Entrate (e mai viceversa) non ha certo aiutato a creare un buon clima al di là dell'aspetto economico che in futuro potrà pesare sulle casse pubbliche»;
   in un altro articolo dal titolo «Dogane-monopoli quante criticità» del 29 giugno 2015, pubblicato sul Quotidiano del Sud, ripreso anche da «L'inchiesta», sia apprende che analoga situazione si sarebbe verificata tra il personale dell'Agenzia delle dogane e quello dell'ex Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, a seguito della fusione disposta con decreto ministeriale 6 novembre 2012: «In tale ambito il primo punto di rottura è il malcontento che serpeggia nel personale ex Monopoli di Stato il cui trattamento economico è inferiore rispetto a quello goduto dal Personale delle Dogane. Si profila quindi il sorgere di un contenzioso dall'esito scontato che costerebbe alle casse erariali molto più di quanto si è pensato si poter risparmiare (stima prevista 10 milioni di euro all'anno). A tanto si aggiungono pesanti criticità gestionali: al momento le aree Dogane e Monopoli restano separate (come è per Entrate e Territorio) in attesa di una riorganizzazione complessiva, e quindi non solo è inesistente il risparmio di spesa, ma vi è addirittura un aumento di costi. ... La decisione di accorpare i Monopoli di Stato alle Dogane è stata una idea balzana anche perché non si è tenuto conto che l'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato adotta sistemi contabili privatistici, mentre le Dogane operano nell'ambito delle norme di Contabilità Pubblica, gli uni e l'altra tecnicamente tra di loro incompatibili. Appaiono quindi inefficaci i provvedimenti tampone fin qui adottati, anzi si appalesano vulnerabili, e quindi pericolosi ai fini dell'accertamento e della riscossione delle entrate, oltre che forieri di dannoso dispendio di risorse umane, strumentali e finanziarie da impiegare per la riorganizzazione sul piano logistico informatico e funzionale che appare complicato in relazione al diverso funzionamento della struttura incorporante rispetto alla incorporata. Si pensi al contenzioso con le imprese fornitrici di beni e servizi, ben noto essendo il lungo e tortuoso iter per il recupero dei crediti vantati nei confronti della P.A.»;
   in pratica, le fonti di stampa segnalate denunciano diversità di trattamento nell'affidamento degli incarichi nonché disparità retributive, a parità di funzioni, tra dipendenti dell'Agenzia delle Entrate e dell'Agenzia del Territorio nonché tra Agenzia delle Dogane ed ex Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato (oggi accorpate) –:
   se confermi i fatti descritti in premessa e, in caso affermativo, quali misure intenda intraprendere per porvi rimedio. (5-06247)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 agosto 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-06247

  Con il question time in esame, l'Onorevole interrogante segnala di aver appreso da un articolo pubblicato sul quotidiano «Italia Oggi» del 13 giugno 2015, dal titolo «Entrate ed ex Territorio sugli stipendi pari non sono», a firma Franco Adriano, che sussisterebbe una disparità di trattamento nell'affidamento di incarichi organizzativi nonché disparità retributive, a parità di funzioni, tra i dipendenti dell'Agenzia delle Entrate e quelli provenienti dall'ex Agenzia del Territorio (a seguito dell'incorporazione avvenuta per effetto dell'articolo 23-quater, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95).
  Questi ultimi, come riportato nell'articolo, non potrebbero beneficiare della retribuzione legata agli incarichi organizzativi e professionali (prevista sia dagli articoli 17 e 18 CCNI ex Agenzia del territorio, sia dagli articoli 17 e 18 CCNI Agenzia Entrate) laddove i dipendenti dell'Agenzia delle Entrate, sin dal 2000, hanno invece la possibilità di accedere alle posizioni organizzative e agli incarichi di responsabilità.
  In base a quanto riportato in un altro articolo dal titolo «Dogane-Monopoli» quante criticità pubblicato sul Quotidiano del Sud, l'Onorevole segnala che analoga situazione si sarebbe verificata tra il personale dell'Agenzia, delle dogane e quello dell'ex Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato a seguito della fusione disposta con decreto ministeriale 6 novembre 2012.
  Al riguardo, sentiti gli Uffici competenti dell'Amministrazione finanziaria, si rappresenta quanto segue.
  L'Agenzia delle Entrale, sin dal 2008, ha istituito posizioni organizzative e professionali (ex articolo 17 CCNI), e incarichi di responsabilità (ex articolo 18 CCNI), che costituiscono ormai parte essenziale della propria struttura operativa: a tal fine sono stati sottoscritti con le Organizzazioni sindacali nazionali gli accordi sindacali relativi al loro finanziamento. Da ultimo, per il finanziamento dei suddetti incarichi direttivi – in parte gravanti sul Fondo per lo sviluppo delle risorse umane e per la produttività (FPSRLP) di cui all'articolo 84 CCNQ Agenzie fiscali e in parte a carico del bilancio dell'Agenzia – trova applicazione l'accordo sottoscritto il 22 dicembre 2010.
  La retribuzione prevista per essi va da un minimo di 1.500 euro (per gli incarichi ex articolo 18) a un massimo di 7.500 euro annui lordi (per gli incarichi ex articolo 17). La valutazione annuale positiva dell'incarico svolto comporta una maggiorazione della retribuzione di posizione articolata in tre fasce del 5 per cento del 10 per cento e del 20 per cento della retribuzione di posizione, corrispondenti rispettivamente alla valutazione di «adeguato», «più che adeguato» ed «eccellente». I dirigenti responsabili possono variare, nell'ambito del proprio budget e nel rispetto del limite minimo di euro 1.500 e massimo di euro 9.000, la retribuzione di posizione dei responsabili delle unità organizzative operanti nelle rispettive strutture entro un margine del 20 per cento), al fine di tenere adeguatamente conto di fattori di contesto, quali lo specifico grado di complessità della posizione, specie in relazione alla consistenza delle risorse gestite, o la presenza, in misura più o meno accentuata, di difficoltà organizzative e funzionali, anche connesse a circostanze ambientali e geografiche.
  L'Agenzia del Territorio, prima dell'incorporazione da parte dell'Agenzia delle Entrate per effetto dell'articolo 23-quater del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, non ha mai sottoscritto accordi attuativi dei succitati articoli 17 e 18 CCNI dell'Agenzia del Territorio (che in parte ricalcano, salvo le specificità del caso, quelli del CCNI dell'Agenzia delle Entrate).
  Al riguardo, va tuttavia precisato che lo svolgimento da parte del personale di incarichi peculiari riconducibili a posizioni organizzative o incarichi di responsabilità ha trovato, comunque, riconoscimento nell'ambito degli accordi sindacali sottoscritti, anche successivamente alla citata incorporazione, in relazione all'utilizzo del FPSRUP (Fondo per lo sviluppo delle risorse umane e per la produttività).
  I suddetti accordi hanno infatti previsto il pagamento di emolumenti specifici per lo svolgimento di determinati incarichi e mansioni. Si veda da ultimo l'accordo sul Fondo menzionato, relativo al 2012, che prevede emolumenti per i responsabili di reparto non dirigenziale e responsabili di unità organizzativa formalmente incaricati per il coordinamento di almeno 5 risorse equivalenti, i conservatori delegati dei servizi di pubblicità immobiliare e loro sostituti, i responsabili di segreteria del Direttore dell'Agenzia, di Direzione Centrale o Direzione Regionale, nella misura massima di euro 11.5 giornalieri per giornata di effettiva presenza, graduabili in relazione alla dimensione delle risorse gestite.
  Ai Conservatori e, in caso di assenza o impedimento degli stessi, al gerente formalmente nominato per la sostituzione, e invece attribuita un'indennità, da corrispondersi per ogni giornata di effettivo esercizio della l'unzione, da euro 15 a euro 11.5 a seconda della dimensione degli uffici di appartenenza.
  A seguito dell'incorporazione dell'Agenzia del Territorio nella Agenzia delle Entrate è stato, inoltre, proposto un progetto organico per la definizione delle nuove posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità di cui agli articolo 17 e 18 del CCNI dell'Agenzia delle Entrate, che possa tener conto della specifica realtà degli uffici dell'ex Territorio. Il progetto, già sottoposto alle Organizzazioni sindacali aventi titolo, non è però sfociato in un accordo sul finanziamento di dette posizioni organizzative, dal momento che fino ad oggi le sigle sindacali si sono opposte all'utilizzo, anche parziale, delle risorse di cui al Fondo per lo sviluppo delle risorse umane e per la produttività (FPSRUP).
  Allo stato e quindi vigente il solo accordo stipulato dall'Agenzia delle Entrate prima dell'Accorpamento circa il finanziamento delle posizioni organizzative ivi previste.
  Si precisa, inoltre, che l'integrazione tra Agenzia delle Entrate e Agenzia del Territorio è già avvenuta per le strutture di coordinamento regionali e centrali (Direzioni centrali e Direzioni regionali). In queste strutture tutti i dipendenti, indipendentemente dalla provenienza, sono ammessi a partecipare agli interpelli banditi per la copertura delle posizioni organizzative vacanti, trattandosi di interpelli aperti a tutti. L'integrazione degli uffici operativi avverrà, invece, entro la fine del 2015.
  In attesa della definizione di un accordo sul finanziamento delle nuove posizioni organizzative previste nel progetto organico per la definizione delle nuove posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità di cui agli articoli 17 e 18 del CCNI, lo svolgimento di incarichi direttivi da parte del personale degli uffici dell'ex Territorio potrà comunque continuare a trovare riconoscimento e remunerazione nell'ambito degli accordi sindacali sull'utilizzo del citato Fondo per lo sviluppo delle risorse umane e per la produttività.
  Per quanto riguarda la supposta disparità di trattamento retributivo, a parità di funzioni, a svantaggio del personale dell'ex Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato incorporato l'Agenzia delle dogane e dei monopoli precisa quanto segue.
  L'articolo 23-quater, comma 5, del decreto-legge 95 del 2012 prevede che a decorrere dal 1o dicembre 2012, il personale di ruolo in servizio presso l'Ente incorporato «e inquadrato nei ruoli delle Agenzie incorporanti. I dipendenti trasferiti mantengono l'inquadramento previdenziale di provenienza ed il trattamento economico fondamentale e accessorio, limitatamente alle voci fisse e continuative, corrisposto al momento dell'inquadramento; nel caso in cui tale trattamento risulti più elevato rispetto a quello previsto per il personale dell'amministrazione incorporante, è attribuito per la differenza un assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti».
  Per il personale non dirigenziale sono state quindi previste, nell'unico ruolo, sezioni separate. Il personale proveniente dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, inquadrato in apposita sezione del ruolo, ha mantenuto l'inquadramento previdenziale di provenienza e il trattamento economico in godimento (decreto Ministero dell'economia e delle finanze 8 novembre 2012 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, serie generale, n. 277 del 27 novembre 2012).
  In coerenza con la ratio del decreto citato, il personale ha continuato a svolgere le attività riferibili alle strutture di originaria appartenenza.
  Pertanto, ad oggi, non si sono determinate commistioni di funzioni tra personale appartenente ad aree diverse.
  In origine il divario medio tra i trattamenti retributivi del personale appartenente all'area monopoli e il personale dell'area dogane ammontava a circa 4000 euro annui pro-capite. L'equiparazione delle retribuzioni, necessaria per conseguire la completa osmosi del personale tra le aree, avrebbe avuto, quindi, un costo complessivo di circa euro 10 milioni. Tuttavia, a fine 2014, con specifico accordo sindacale di Agenzia, sono state stabilizzate e integrate nell'indennità di amministrazione percepita dal personale dell'area monopoli parte delle risorse del fondo delle aree funzionali distribuite con la contrattazione integrativa. La suddetta operazione, senza alcun aggravio di spesa pubblica, ha più che dimezzato il costo eventuale di una parificazione portandolo a circa euro 4.5 milioni.
  Inoltre, in uno degli articoli citati dall'interrogante si afferma che «l'AAMS adotta sistemi contabili privatistici, mentre le Dogane operano nell'ambito delle norme di Contabilità Pubblica».
  L'Agenzia delle dogane e dei Monopoli rileva in proposito che gli effetti contabili dell'operazione di incorporazione sul bilancio dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli si sono prodotti già il 1o gennaio 2013; da tale data tutte le rilevazioni contabili relative all'attività dell'ex Amministrazione Autonoma confluiscono nel sistema contabile dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli.
  Pertanto, dal 1o gennaio 2013, l'ex Amministrazione Autonoma non ha più un proprio bilancio redatto secondo criteri pubblicistici, ma tutte le attività gestionali a esso riferite confluiscono nel bilancio d'esercizio dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, redatto secondo i criteri civilistici. Ne consegue che, a seguito dell'operazione di incorporazione, l'attività operativa dell'ex Amministrazione Autonoma è stata ricondotta all'interno del sistema di programmazione, controllo e verifica dei risultati proprio dell'Agenzia.
  In merito al presunto aumento dei costi, deve osservarsi invece che, a seguito dell'incorporazione, alcune voci di spesa dell'ex Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato sono state oggetto di immediati interventi di razionalizzazione e riduzione della spesa.
  In particolare, i costi relativi alle «Spese per lo sviluppo e la promozione dei giochi e delle attività di comunicazione» che nel consuntivo del bilancio 2012 AAMS, allegato al Rendiconto generale dello Stato, ammontano a circa 42.2 milioni di euro, sono stati interamente abbattuti: tale linea di condotta ha trovato conforto nello schema di decreto legislativo sui giochi, per la parte riguardante la pubblicità.
  Sono stati inoltre realizzati interventi volti alla razionalizzazione dei controlli effettuati al fine di evitare illeciti e fenomeni di evasione fiscale legati all'utilizzo di apparecchi di gioco. Tali interventi hanno comportato risparmi di spesa pari a circa 2.8 milioni di euro annui.
  Ulteriori risparmi di spesa sono derivati dalla razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi (pari a circa 800 mila euro) e dalla razionalizzazione degli immobili in uso derivante dall'accorpamento funzionale di alcuni uffici (circa 4 milione di euro a regime).
  Ha formato oggetto di azioni di razionalizzazione anche l'attività di controllo in materia di gioco, svolta dalle apposite commissioni deputate a certificare la regolarità dei risultati. Su questo versante l'Amministrazione, a partire dall'anno in corso, conseguirà un risparmio superiore a 400 mila euro, a parità di servizi resi.
  In sintesi, le scelte che l'Agenzia delle dogane e dei monopoli ha potuto operare dal momento dell'incorporazione hanno consentito di superare molte criticità operative e hanno sicuramente consentito, da un lato, notevoli risparmi di spesa (in parte connessi alla legge di incorporazione ma non solo) e, dall'altro, hanno attenuato il divario nel trattamento economico del personale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

autonomia amministrativa

ente pubblico

monopolio