ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06244

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 475 del 04/08/2015
Firmatari
Primo firmatario: SOTTANELLI GIULIO CESARE
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 04/08/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 04/08/2015
Stato iter:
05/08/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 05/08/2015
Resoconto SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 05/08/2015
Resoconto DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 05/08/2015
Resoconto SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/08/2015

SVOLTO IL 05/08/2015

CONCLUSO IL 05/08/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06244
presentato da
SOTTANELLI Giulio Cesare
testo di
Martedì 4 agosto 2015, seduta n. 475

   SOTTANELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   con decreto il 15 maggio 2015 il Ministero dell'economia e delle finanze ha approvato la revisione congiunturale speciale degli studi di settore per il periodo d'imposta 2014 relativi alle attività economiche nel settore delle manifatture, dei servizi, delle attività professionali e del commercio, al fine di tener conto degli effetti della crisi economica e dei mercati;
   i ricavi e i compensi, risultanti dall'applicazione degli studi di settore in vigore per il periodo di imposta 2014, sono determinati sulla base della nota tecnica e metodologica di cui all’«Allegato 1» al decreto ministeriale del 15 maggio 2015;
   nella nota tecnica e metodologica si legge che «sono state apportate opportune modifiche all'analisi di normalità economica e sono stati introdotti specifici correttivi, da applicare ai risultati derivanti dall'applicazione degli studi di settore, che tengono conto di alcune grandezze e variabili economiche e delle relative relazioni, modificate a seguito della crisi economica verificatasi nel corso del 2014»;
   dall'analisi dell'efficienza produttiva nella nota tecnica e metodologica si riscontra che «per l'anno 2014 le attività economiche soggette agli studi di settore sono state caratterizzate da una riduzione dell'efficienza produttiva, rispetto al triennio precedente, a seguito della riduzione dei ricavi/compensi e del minor grado di utilizzo dei fattori produttivi impiegati (il lavoro e il capitale), collegati alla situazione di crisi economica»;
   ai risultati derivanti dall'applicazione degli studi di settore sono applicati correttivi congiunturali di settore, correttivi congiunturali territoriali e correttivi congiunturali individuali per i soggetti che presentano, nel periodo di imposta 2014, ricavi/compensi ai fini della congruità inferiori al ricavo/compenso puntuale di riferimento derivante dall'applicazione dell'analisi di congruità e di normalità economica;
   nonostante la persistente situazione di crisi economica evidenziata anche nella nota tecnica e metodologica numerosi professionisti del settore fiscale hanno evidenziato una fortissima riduzione dei correttivi congiunturali di settore applicati per il 2014, che risultano molto minori rispetto a quelli applicati nel 2013 e determinano per molte categorie, a fronte degli stessi ricavi/compensi, il passaggio da una situazione di congruità ad una di non congruità, con il conseguente accertamento da parte dell'Agenzia delle entrate;
   uno dei casi segnalati dai professionisti di settore è ad esempio quello di un agente di commercio del comparto dell'edilizia il quale, a parità di percentuale provvigionale applicata per contratto, è passato dal 2013 al 2014 da una situazione di congruità ad una di non congruità con un maggior ricavo richiesto di oltre 16.000 euro (a fronte di un ricavo/compenso puntuale di 75.864 nel 2013 gli sono stati applicati correttivi totali per 38.687, mentre nel 2014 a fronte di un ricavo/compenso di 71.036 gli sono stati applicati correttivi totali per soli 4.104). La stessa situazione è stata segnalata anche per un'attività di commercio al dettaglio di abbigliamento alla quale, a fronte di un ricavo/compenso puntuale di 1.268.098 nel 2013 sono stati applicati correttivi totali per 68.224, mentre nel 2014 a fronte di un ricavo/compenso di 1.188.198 sono stati applicati correttivi totali per soli 9.150;
   tale metodologia di applicazione dei correttivi per il 2014 risulta pertanto non coerente se confrontata con quella del 2013 e sta comportando numerosi casi di accertamento da parte dell'Agenzia delle entrate su attività già gravemente provate dalla crisi come quelle dei comparti dell'edilizia, del commercio e della manifattura, che si troveranno, nonostante il quasi identico volume di ricavi, a dover sopperire a tale presunta situazione di non congruità –:
   se, alla luce di quanto sopra esposto, il Governo non ritenga opportuno intervenire e rivedere il meccanismo di applicazione dei correttivi congiunturali di settore, territoriali e individuali per il 2014 e i conseguenti relativi accertamenti e quali iniziative intenda intraprendere per evitare che l'applicazione di tali correttivi così come modificati non pregiudichi l'andamento di tante attività economiche già fortemente segnate dalla grave e persistente congiuntura economica ancora in corso. (5-06244)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 agosto 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-06244

  Con il question time in esame, l'Onorevole interrogante rileva che, nonostante nella nota tecnica e metodologica che costituisce parte integrante dei modelli relativi agli studi di settore, si faccia riferimento alla persistente situazione di crisi economica, numerosi professionisti hanno evidenziato una fortissima riduzione dei correttivi congiunturali di settore applicati per il 2014 rispetto a quelli applicati per il periodo d'imposta 2013. In particolare, per alcune categorie di contribuenti segnalate dall'interrogante, a fronte degli stessi ricavi o compensi, si è verificato il passaggio da una situazione di congruità ad una situazione di non congruità con conseguente aumento di casi di accertamento da parte dell'Agenzia delle entrate su attività già gravemente provate dalla crisi.
  Ciò premesso, l'Onorevole interrogante chiede al Governo se non ritenga opportuno intervenire e rivedere il meccanismo di applicazione dei correttivi congiunturali di settore, territoriali ed individuali per il 2014 ed i conseguenti relativi accertamenti e quali iniziative intenda intraprendere per evitare che, l'applicazione di tali correttivi così come modificati, non pregiudichi l'andamento di tante attività economiche già fortemente segnate dalla grave e persistente congiuntura economica ancora in corso.
  Al riguardo, sentita l'Agenzia delle entrate, si rappresenta quanto segue.
  Preliminarmente si rileva che. in assenza di dati dichiarativi dei soggetti segnalati dall'Onorevole interrogante, non è possibile fornire una valutazione in merito ad eventuali incapacità dei correttivi «crisi» di cogliere compiutamente per tali soggetti gli effetti della particolare congiuntura economica del 2014.
  In ordine alla nuova, metodologia con la quale sono stati elaborati i correttivi previsti dalla revisione congiunturale speciale degli studi di settore per il periodo d'imposta 2014, approvata con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 15 maggio 2015, l'Agenzia delle entrate evidenzia che la stessa fa uso dei modelli lineari misti per stimare, la componente random, l'effetto della crisi economica sui ricavi/compensi.
  I vantaggi nell'utilizzo dei modelli lineari misti sono:
   l'adozione di un unico modello econometrico per la determinazione dei correttivi congiunturali settoriali, individuali e territoriali;
   la possibilità di analizzare e scartare i soggetti anomali (outlier);
   la maggiore robustezza sul piano statistico.

  L'ulteriore novità riguardante le analisi predisposte per la revisione congiunturale speciale degli studi di settore per il periodo d'imposta 2014 è costituita da un apposito studio sull'analisi dell'efficienza produttiva.
  La misura dell'intervento correttivo previsto per la normalità economica e del correttivo congiunturale individuale è stata calcolata sulla base della «Variazione dell'efficienza produttiva del singolo contribuente» (differenza tra il valore dell'efficienza produttiva relativa al 2014 e il più elevato valore di efficienza produttiva relativamente agli anni 2011, 2012 e 2013).
  Rispetto al passato, tale metodologia consente di non penalizzare le imprese che investono e assumono e di incentivare la dichiarazione veritiera di alcune variabili quali il «Valore dei beni strumentali» e il «numero di addetti» che assumono una significativa importanza nella corretta applicazione degli studi di settore.
  Al riguardo si segnala che, con riferimento al periodo d'imposta 2013, sono state inviate, nell'ambito del processo di spinta alla compliance previsto dall'articolo 1, commi da 634 a 636, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014 (legge di stabilità 2015), specifiche comunicazioni a contribuenti che hanno presumibilmente indicato in maniera errata i viali necessari per l'applicazione dei correttivi crisi (presenza di incongruenze tra i dati indicati nel quadro F – elementi contabili – per le annualità 2011 e 2012 e quelli corrispondenti dichiarati nel 2013 nel quadro T – Congiuntura economica).
  Inoltre, l'Agenzia delle entrate fa presente che, analogamente a come operato per le precedenti annualità interessate dai correttivi crisi, la Commissione degli esperti degli studi di settore, a valle delle presentazione delle dichiarazioni dei redditi relative al periodo d'imposta 2014, sarà chiamata ad esprimere il proprio parere in merito alla capacità dei correttivi crisi di cogliere adeguatamente la particolare congiuntura economica negativa relativa a tale annualità.
  In relazione, infine, all'utilizzo degli studi di settore in fase di accertamento, nel rilevare che allo stato non sono stati attivati controlli sulla base delle risultanze degli studi di settore con riferimento al periodo d'imposta 2014, giova sottolineare che, come ribadito nella circolare 25/E del 6 agosto 2014, i dati presenti negli studi di settore dovranno essere maggiormente impiegati quale strumento di selezione per l'ulteriore attività di controllo, piuttosto che quale mero strumento accertativo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fiscalita'

crisi monetaria

recessione economica