ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06204

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 471 del 29/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2015
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2015
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2015
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/07/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/07/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/08/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06204
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Mercoledì 29 luglio 2015, seduta n. 471

   VALLASCAS, FICO, CRIPPA, DA VILLA, SIBILIA e VILLAROSA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   a partire dal 1o aprile 2015, la Rai ha sospeso la programmazione delle trasmissioni di divulgazione della lingua e della cultura della Sardegna;
   sono state cancellate dal palinsesto regionale una trasmissione radiofonica di 27 minuti, in onda su Radio 1 dal lunedì alla domenica, in totale quattro trasmissioni in italiano e tre in lingua sarda, e i programmi televisivi di circa 30 minuti in «Fuori Spazio» su Raitre, anche questi nelle due lingue, italiano e sardo;
   a seguito di un quesito al presidente e al direttore generale della Rai, della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, a firma dei deputati Roberto Fico e Andrea Vallascas (prot. N. 1667/COMRAI), la Rai, il 9 luglio 2015, ha esposto le motivazioni della sospensione;
   in particolare nel testo viene richiamata la circostanza dell'assenza di un'apposita convenzione tra Rai e regione Sardegna, essendo venuta meno la precedente convenzione, stipulata nel 2014 per un importo di 300 mila euro, per «l'impossibilità dell'amministrazione regionale di poter adempiere alla propria prestazione causa il venir meno dei fondi necessari»;
   nel medesimo documento, la Rai sottolinea, tra le altre cose, che, per evitare disagi agli utenti del servizio radiotelevisivo, ha garantito la programmazione in lingua sarda, senza alcun corrispettivo economico da parte della regione, per circa quindici mesi. Contestualmente, la Rai avrebbe tentato di riaprire la trattativa con la regione Sardegna, tentativo risultato a tutt'oggi vano;
   secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, il motivo che avrebbe spinto l'amministrazione regionale a frenare le trattative sulla convenzione sarebbe stata la scoperta che, contrariamente a quanto accade per le trasmissioni Rai programmate in Sardegna, per altre minoranze linguistiche, come il Friuli e la Valle d'Aosta, sarebbero state stipulate delle convenzione tra lo Stato e la Rai, senza oneri a carico delle regioni;
   in particolare è il caso di rilevare che con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 ottobre 2013, è stata approvata la convenzione stipulata tra la Presidenza del Consiglio dei ministri (dipartimento per l'informazione e l'editoria) e la Rai (Radiotelevisione italiana spa) per la trasmissione di programmi radiofonici e televisivi in lingua francese nella regione Valle d'Aosta e di programmi radiofonici in lingua slovena nonché radiofonici in lingua italiana e friulana nella regione Friuli-Venezia Giulia;
   si evidenzia che l'articolo 6, comma 1, della citata convenzione prevede un corrispettivo, da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri (dipartimento per l'informazione e l'editoria) alla Rai di 11.600.000,00 euro annui per la produzione e diffusione delle trasmissioni radiofoniche e televisive in friulano, italiano ed in lingua slovena, nella regione autonoma Friuli Venezia Giulia, a cui vengono aggiunti 200 mila euro annui per le trasmissioni radiofoniche in friulano;
   al successivo comma 2, viene indicato il corrispettivo, pari a 2.200.000 euro annui per la produzione e diffusione delle trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua francese per la regione Autonoma Valle d'Aosta;
   la grave diversità di trattamento, con l'esclusione della minoranza linguistica della Sardegna dall'accesso al contributo dello Stato di cui godono le sopracitate minoranze linguistiche, sarebbe determinato dal contratto nazionale di servizio pubblico, relativo al triennio 2010-2012;
   in particolare all'articolo 17, comma 2, nell'indicare le minoranze linguistiche per le quali la Rai si impegna, sulla base di apposite convenzioni con la Presidenza del Consiglio dei ministri, a garantire un'adeguata programmazione, non è contemplata la lingua sarda;
   tutto ciò appare una grave discriminazione a danno della minoranza linguistica della Sardegna e disattende le disposizioni di legge, a cominciare dal dettato costituzionale, che tutelano le minoranze linguistiche;
   in particolare, l'articolo 2 della legge 15 dicembre 1999, n. 482, recita «In attuazione dell'articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo»;
   il profondo divario della qualità economica delle risorse investite nella tutela delle lingue delle minoranze rafforzerebbe la convinzione della profonda ingiustizia che sarebbe in atto nei confronti del popolo sardo;
   il sardo è una lingua romanza che presenta peculiarità di grande interesse linguistico per la forte incidenza di tratti arcaici e per la molteplicità di casi di conservativismo fonetico, elementi propri della parlata di una comunità isolata, separata dalle correnti lessicali che hanno interessato il continente europeo e la penisola italiana;
   questo stato di cose lega indissolubilmente la lingua sarda, alla cultura, alle tradizioni, ai processi di aggregazione sociale, nonché alla salvaguardia della memoria delle comunità sarde, tanto da essere, in buona parte del territorio dell'isola, la prima lingua parlata nella quotidianità, mentre la Sardegna risulta essere la comunità bilingue più numerosa d'Europa;
   negli ultimi decenni, sono stati avviati, ad opera di istituzioni pubbliche, organismi privati, associazioni e accademie, processi di promozione della diffusione e della salvaguardia della lingua sarda nelle sue diverse varianti, proprio perché il sardo è considerato a tutti gli effetti una risorsa, nonché elemento distintivo della storia, dell'identità e della specialità dell'isola;
   il processo di salvaguardia e diffusione della lingua sarda trovava nelle trasmissioni identitarie della Rai uno strumento di straordinaria efficacia, per il seguito che i programmi hanno sempre avuto e per la qualità stessa della programmazione in lingua sarda che ha sempre registrato interessanti indici d'ascolto;
   la cancellazione della programmazione dei programmi della cultura e della lingua della Sardegna, ha comportato una brusca interruzione nel processo di divulgazione della lingua della tradizione, soprattutto tra le giovani generazioni, e nella salvaguardia delle professionalità legate alla promozione della conoscenza del Sardo, professionalità che la sede Rai della Sardegna aveva saputo valorizzare a garanzia di una programmazione sempre di alto livello;
   la diversità di trattamento tra minoranze linguiste sembrerebbe sia stata colta anche dalla Commissione parlamentare di vigilanza Rai che, il 7 maggio 2014, nell'esprimere parere favorevole al nuovo contratto di servizio, tra le condizioni, all'articolo 2, comma 1, lettera m), estende alla lingua sarda, per la regione Sardegna, l'obbligo della Rai ad effettuare, per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri e sulla base di apposite convenzione, trasmissioni inerenti la cultura e la lingua locale –:
   quali iniziative di competenza intendano adottare per rimuovere la grave discriminazione nei confronti della minoranza linguistica sarda che si è determinata a seguito della cancellazione della programmazione delle trasmissioni in lingua sarda trasmesse dalla sede Rai della Sardegna;
   quali siano le motivazioni che hanno impedito a tutt'oggi la sottoscrizione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e della Rai del contratto di servizio 2013-2015 approvato dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi il 7 maggio 2014;
   se non ritengano opportuno adoperarsi al fine di accelerare le procedure volte alla sottoscrizione e all'adozione del contratto di servizio Rai 2013-2015 che, vista la condizione posta dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza all'articolo 2, comma 1, lettera m), consentirebbe, tra le altre cose, di rimuovere la diversità di trattamento tra minoranze linguistiche, illustrate in premessa, e accogliere il Sardo tra le lingue per le quali la Rai è obbligata ad effettuare, per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri e sulla base di apposite convenzioni, trasmissioni inerenti alla cultura e alla lingua locale. (5-06204)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

contratto di prestazione di servizi

gruppo linguistico

lingua minoritaria