ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06197

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 471 del 29/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 29/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 29/07/2015
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 29/07/2015
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 29/07/2015
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 29/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/07/2015
Stato iter:
30/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/07/2015
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 30/07/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 30/07/2015
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/07/2015

SVOLTO IL 30/07/2015

CONCLUSO IL 30/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06197
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo di
Mercoledì 29 luglio 2015, seduta n. 471

   PELLEGRINO, ZARATTI, FERRARA, RICCIATTI e DURANTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   a Trieste, nel rione Servola, che conta una popolazione complessiva di circa 40.000 abitanti, è attivo lo stabilimento siderurgico Ferriera in un'area fortemente antropizzata, nei pressi di case, asili e scuole, passato, dalle circa 50.000 tonnellate annue, alla produzione di più 400.000 tonnellate annue di ghisa;
   ad oggi è evidente l'impossibilità di considerare ottemperate le esigenze di compatibilità ambientale, e conseguentemente sanitaria, richieste anche dal provvedimento di AIA (2008);
   già dopo soli sei mesi dal rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale il comune di Trieste ne aveva richiesto alla regione il riesame;
   la situazione ambientale è andata progressivamente degradandosi nell'ultimo decennio, dopo la totale privatizzazione dello stabilimento;
   come riportato dalle testimonianze dei residenti, secondo i quali dalla fine degli anni Novanta l'incidenza di tumori nel rione sarebbe clamorosamente aumentata, il netto peggioramento si avviò nel 1995, anno in cui il gruppo Lucchini prese le redini dell'indotto;
   le criticità ambientali sono state rilevate anche a seguito di una serie di campagne di monitoraggio avviate dalla procura della Repubblica di Trieste e confermate anche dall'ARPA del Friuli-Venezia Giulia, nelle quali sono stati evidenziati notevoli superamenti dei limiti di legge previsti per polveri (PM 10), benzene e benzo(a)pirene nel corso degli ultimi anni;
   a seguito di dette criticità ambientali sono stati condotti, negli anni, procedimenti giudiziari nei confronti della proprietà, che, tuttavia, risolvendosi sempre in sanzioni pecuniarie simboliche, non hanno sortito alcun effetto migliorativo concreto;
   si ricorda, tra l'altro, come a seguito di un'indagine ambientale del 2007, commissionata dalla procura di Trieste ad un istituto universitario cittadino, l'azienda per i servizi sanitari n. 1 inviò al sindaco di Trieste una serie di sollecitazioni a provvedere per la tutela sanitaria della popolazione, senza, a quanto risulta, che da ciò sortisse alcuna significativa novità;
   alcune indagini condotte qualche anno fa su campione di volontari hanno rilevato, nel 100 per cento dei soggetti, superamenti dei range per manganese e/o altri metalli pesanti, con punte da 3 a 22 volte il massimo tabellare;
   è di pubblica visibilità, inoltre, il costante incremento dei cumuli a livello collinare formati da residui di lavorazione, scivolati anche a mare, come dimostra una semplice visualizzazione delle immagini satellitari;
   oggi, lo stabilimento è di proprietà del gruppo Arvedi, nei confronti del quale il presidente della regione Debora Serracchiani ha speso parole di ottimismo e rassicurazione che, tuttavia, non sembrano giustificate, avendo la centralina di monitoraggio rilevato, già ad aprile di quest'anno, il superamento della soglia annuale concessa dalla legge per gli sforamenti delle polveri sottili PM10 (47 sforamenti su un limite di 35), come riportato da un articolo del giornale Il Fatto Quotidiano del 19 maggio 2015, dal titolo «Ferriera di Trieste, già sforate le soglie di inquinamento, Nuovo progetto? Carente»;
   la conseguente diffida giunta dalla regione non ha, come sempre, avuto l'effetto di imporre la chiusura degli impianti; i lavori di bonifica e messa in sicurezza, avviati da mesi, non mostrano ancora risultati tangibili;
   è evidente, dunque, come sia molto difficile consentire la prosecuzione dell'attività dell'area a caldo in condizioni di reale compatibilità ambientale, come dimostra uno studio indipendente condotto negli ultimi mesi, dal quale sono emersi dati altamente preoccupanti sul pericolo cui è esposta quotidianamente la popolazione triestina;
   tale studio, del laboratorio Nanodiagnotics, si basa su polveri sottili raccolte circa un mese fa (in due giornate, il 21 e 26 giugno) nel rione Servola, rilevando una situazione drammatica, con particelle contenenti silicio, alluminio, calcio, ferro, manganese, polveri sottili PM2,5, classificate come cancerogene dall'Organizzazione mondiale della sanità, nonché particelle classificabili come sferule, nuclei di ferro ricoperti di inquinanti quali il benzopirene e i furani: la forma sferica deriva proprio dalla loro produzione in Ferriera;
   l'azienda, ad avviso degli interroganti, non si è dimostrata negli ultimi mesi particolarmente collaborativa: già nel caso degli sforamenti rilevati ad aprile, venne comunicato ai dipendenti che la centralina dove risultavano registrati gli sforamenti era in una posizione irregolare, in quanto troppo prossima all'area industriale, posizione rigettata già nel 2013 dal TAR che aveva considerato come non fosse possibile giudicare illegittima: «una scelta autonoma della regione o degli enti esponenziali della regione (Arpa) di collocare una centralina in un centro abitato»;
   il 25 maggio 2012 l'allora Ministro Clini firmò un accordo di programma per «interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel Sito di interesse nazionale di Trieste»;
   lo studio SENTIERI del Ministero della salute ha riportato per la città, di Trieste, nel periodo dal 1995 al 2002, dati peggiori (circa il doppio di decessi) persino alla città di Taranto, anch'essa soggetta a grave contaminazione a causa dell'acciaieria Ilva;
   la zona di Trieste, tra cui rientra l'area di Servola, è stata dichiarata sito di interesse nazionale con decreto ministeriale n. 468 del 2001;
   il comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) ha assegnato il 30 ottobre 2014 l'importo di 15,4 milioni di euro alla regione Friuli Venezia Giulia, a valere sulla nuova programmazione 2014/2020 del fondo di sviluppo e coesione, per la realizzazione di interventi di competenza delle pubbliche amministrazioni per la messa in sicurezza SIN di Trieste, in attuazione dell'accordo di programma del 30 gennaio 2014 –:
   quali iniziative urgenti abbia intenzione di mettere in atto il Ministro nel breve e nel, lungo periodo alla luce dei nuovi dati emersi nelle ultime settimane, per contenere i superamenti dei valori soglia per pervenire all'improcrastinabile avvio di un immediato e risolutivo programma di bonifica, al fine di tutelare i cittadini di Trieste da una contaminazione tanto dannosa per la loro salute in una zona classificata come sito di interesse nazionale da ormai quasi quindici anni. (5-06197)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 luglio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-06197

  Lo stabilimento siderurgico denominato «Ferriera di Servola» è provvisto, secondo la normativa vigente, di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), rilasciata nel 2008 all'allora proprietario degli impianti Lucchini dalla regione autonoma Friuli Venezia Giulia. L'Autorizzazione, attualmente, si trova in condizioni di proroga tecnica.
  Nel procedimento relativo al rinnovo, richiesto dalla Siderurgica Triestina, attuale proprietario, l'autorità competente al rilascio – ossia la regione – terrà debitamente conto dei monitoraggi eseguiti dall'Arpa e degli effetti prodotti da eventuali agenti. Ne consegue che solo la regione può emettere provvedimenti di diffide, sospensioni e revoche dell'autorizzazione.
  Per quanto attiene allo stato delle bonifiche, si rappresenta che in data 25 maggio 2012 è stato sottoscritto l'Accordo di Programma «Interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Trieste», tra il Ministero dell'ambiente, la regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la provincia di Trieste, il comune di Trieste, per un valore complessivo di quasi 13,5 milioni di euro, a valere su risorse del Ministero dell'ambiente. L'Accordo è finalizzato alla riqualificazione ambientale delle aree ricadenti nel Sito di bonifica di Interesse Nazionale di Trieste.
  Al riguardo, si fa presente che, relativamente all'intervento di «caratterizzazione delle aree a terra», la regione ha conferito l'incarico all'EZIT (Ente Zona Industriale di Trieste), già individuato quale soggetto attuatore dell'intervento.
  Per quanto concerne, invece, l'intervento di «caratterizzazione delle aree a mare», ad oggi risulta in corso di definizione un Atto convenzionale tra la regione Friuli Venezia Giulia e l'Autorità portuale di Trieste.
  Inoltre, il 30 gennaio 2014 è stato sottoscritto dai Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente, dalla regione autonoma Friuli Venezia Giulia, dalla provincia e dal comune di Trieste, l'Accordo di Programma avente ad oggetto la «disciplina degli interventi relativi alla riqualificazione delle attività industriali e portuali e del recupero ambientale dell'area di crisi industriale complessa di Trieste».
  Ulteriore accordo di programma è stato sottoscritto il 21 novembre 2014, tra i Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente, e la Siderurgica Triestina S.r.l., per l’«attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo nell'area della Ferriera di Servola».
  Il Ministero dell'ambiente vigilerà con grande attenzione fino al termine delle operazioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione regionale

protezione dell'ambiente

sorveglianza dell'ambiente