ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06178

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 471 del 29/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: SARTI GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2015
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2015
BONAFEDE ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2015
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2015
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 29/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 29/07/2015
Stato iter:
30/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/07/2015
Resoconto SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 30/07/2015
Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 30/07/2015
Resoconto SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/07/2015

SVOLTO IL 30/07/2015

CONCLUSO IL 30/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06178
presentato da
SARTI Giulia
testo di
Mercoledì 29 luglio 2015, seduta n. 471

   SARTI, FERRARESI, AGOSTINELLI, BONAFEDE, BUSINAROLO e COLLETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   dal 22 marzo 2013 è in corso il dibattimento del processo «Borsellino quater» sulla strage di via D'Amelio del 19 luglio 1992 che vede imputati davanti alla Corte d'assise di Caltanissetta i boss di Cosa Nostra Salvatore Madonia, Vittorio Tutino e i falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Calogero Pulci e Francesco Andriotta;
   in una delle udienze dibattimentali, i funzionari di polizia già collaboratori di Arnaldo La Barbera nel gruppo d'indagine «Falcone-Borsellino», Vincenzo Ricciardi, Mario Bo e Salvatore La Barbera sono stati citati come indagati in procedimento connesso;
   nel corso di tale udienza si è appreso che i tre funzionari di polizia nel 2009 vennero iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Caltanissetta quali concorrenti della calunnia aggravata contestata a Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Salvatore Candura;
   ancora oggi la procura di Caltanissetta non ha definito le indagini a carico dei funzionari di polizia, infatti a quanto consta agli interroganti, ad oggi non vi sarebbe stata né una richiesta di archiviazione, né una richiesta di rinvio a giudizio. Proprio a seguito della mancanza di definizione delle indagini, al momento della loro deposizione nel processo «Borsellino quater», Mario Bo e Vincenzo Ricciardi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere in quanto indagati in un procedimento connesso;
   il codice di procedura penale prevede all'articolo 407 che le indagini preliminari possano avere una durata massima di 18 mesi e in taluni casi di 2 anni decorrenti dalla data in cui il nome della persona cui è attribuito il reato sia stato iscritto nel registro delle notizie di reato. Successivamente alla scadenza di tali termini eventuali atti di indagine tardivi non possono essere utilizzati nel processo; l'articolo 408 prevede che entro tali termini massimi, qualora la notizia di reato sia infondata, il pubblico ministero debba richiedere l'archiviazione e, in caso contrario, debba comunicare agli indagati l'avviso di conclusione delle indagini;
   l'articolo 2, comma 1, lettera q), del decreto legislativo n. 109 del 2006 prevede che «il reiterato, grave e ingiustificato ritardo nel compimento degli atti relativi all'esercizio delle funzioni» costituisca causa di responsabilità disciplinare precisando anche che «si presume non grave, salvo che non sia diversamente dimostrato, il ritardo che non eccede il triplo dei termini previsti dalla legge per il compimento dell'atto»;
   alla luce di quanto sopra ricordato, secondo gli interroganti, occorrerebbe valutare, ai sensi di tale disposizione, la condotta della procura della Repubblica di Caltanissetta;
   il Ministero della giustizia che, insieme alle persone dei calunniati, riveste la qualifica di persona offesa dal reato, si è costituito peraltro parte civile in relazione a tutte le fattispecie di reato contestate sia come soggetto offeso dalle calunnie sia in quanto soggetto danneggiato per la strage di via D'Amelio nella quale venne ucciso il magistrato Paolo Borsellino –:
   se il Ministro interrogato abbia ricevuto comunicazioni in ordine al procedimento per calunnia a carico di Mario Bo, Vincenzo Ricciardi e Salvatore La Barbera, o se ritenga opportuno richiederle visto il lungo periodo di tempo trascorso dalla iscrizione nel registro degli indagati e se, alla luce degli elementi indicati in premessa, non ritenga di disporre un'ispezione presso la procura della Repubblica di Caltanissetta ai fini della valutazione dei presupposti per l'esercizio dei poteri di competenza. (5-06178)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 luglio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-06178

  In riferimento al procedimento penale a carico di funzionari di componenti del pool investigativo «Falcone e Borsellino» e – secondo la prospettazione offerta – successivamente iscritti nel registro degli indagati presso la Procura della Repubblica di Caltanissetta, va premesso come il Ministro della giustizia abbia avuto conoscenza solo in occasione della formulazione dell'atto ispettivo in discussione dell'esistenza di una notizia di reato per il delitto di calunnia a carico di Vincenzo Ricciardi, Mario Bó e Salvatore La Barbera, funzionari della Polizia di Stato.
  Nella nota trasmessa in data odierna dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, Direzione Distrettuale Antimafia, si legge che il Pubblico Ministero si è determinato a richiedere l'archiviazione del procedimento ritenendo, si riporta testualmente: «...di non poter prescindere da un'accurata, approfondita analisi del monumentale materiale probatorio stratificatosi nell'ambito dei processi “Borsellino uno” e “Borsellino bis”, nel c.d. processo Borsellino-quater, originata dalle rivelazioni del collaboratore Spatuzza Gaspare».
  Il citato ufficio riferisce altresì che «ha ritenuto elemento prioritario procedere all'elaborazione di un impianto motivazionale che fosse pienamente conforme alle risultanze probatorie, eccezionalmente complesse, emerse nel corso dei processi celebratisi oltre che alle emergenze investigative seguite alle dichiarazioni dello Spatuzza, ciò sia a tutela dei soggetti indagati – in ragione dei possibili profili di responsabilità disciplinare connessi alla loro condotta – sia in ragione delle inevitabili ricadute sull'esito del procedimento Borsellino-quater, allo stato pendente dinanzi alla Corte di Assise di Caltanissetta nei confronti (tra gli altri) di Scarantino Vincenzo, Candura Salvatore, Andriotta Francesco, vale a dire le principali fonti di accusa dei sopraindicati funzionari di polizia. L'analisi ricostruttiva, demandata a magistrati di questa DDA sottoposti ad un carico di lavoro straordinario per quantità e qualità» prosegue la nota informativa «ha richiesto un eccezionale impegno, infine culminato nella definizione del procedimento con richiesta di archiviazione, ampiamente motivata».
  I tempi e le forme di definizione del procedimento sono stati quindi in tal modo circostanziati dalla competente Procura.
  Si rassicurano gli onorevoli interroganti della massima attenzione che il Ministro riserverà alla delicata materia, nel doveroso rispetto delle prerogative dell'Autorità Giudiziaria, ogni debita considerazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

udienza giudiziaria

procedura penale

delitto contro la persona