ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06164

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 470 del 28/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: GRIBAUDO CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2015
PARIS VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO 28/07/2015
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 08/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 28/07/2015
Stato iter:
08/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/10/2015
Resoconto BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 08/10/2015
Resoconto ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/07/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 08/10/2015

DISCUSSIONE IL 08/10/2015

SVOLTO IL 08/10/2015

CONCLUSO IL 08/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06164
presentato da
GRIBAUDO Chiara
testo presentato
Martedì 28 luglio 2015
modificato
Giovedì 8 ottobre 2015, seduta n. 498

   GRIBAUDO, ROTTA, PARIS, ARLOTTI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
la regione Lazio, nel suo documento di programmazione unitaria delle risorse finanziarie per le politiche di sviluppo 2014-2020, individua 45 progetti prioritari per lo sviluppo, l'occupazione e la coesione sociale. I progetti sono finanziati attraverso un uso integrato delle risorse disponibili (Fondi europei 2014-2020, risorse nazionali, bilancio regionale) e – nelle dichiarazioni del presidente Zingaretti – «rappresenteranno delle opportunità concrete per i cittadini, le istituzioni, le associazioni e le imprese del Lazio»;
da quanto si evince nel testo, confrontando le tipologie di lavoratori interessate dalle 45 linee di azione previste ed evidenziate sotto la dicitura «a chi è rivolto» in ciascuna scheda, i professionisti rientrerebbero soltanto in quella denominata «Azioni finalizzate alla promozione del coworking» (parte B, capitolo 8, pagina 37);
pur comprendendo come vi siano alcune linee di azione in cui i professionisti, per la tipologia dell'attività esercitata, non potrebbero naturalmente accedere, tuttavia ve ne sarebbero altre all'interno delle quali le competenze dei professionisti sarebbero perfettamente comprese (come, ad esempio, per ciò che riguarda l'accesso al credito, l'innovazione, l'internazionalizzazione, e altro);
nella maggior parte dei casi, si fa riferimento alle «imprese» o alle piccole e medie imprese, ciò non tiene conto che a livello europeo i lavoratori professionisti sono assimilati a queste ultime. Tale approccio è ormai consolidato negli atti della Commissione europea, che utilizza una definizione molto ampia del concetto di impresa, come ad esempio nella comunicazione della Commissione sulla nozione di aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, del TFUE (bozza 2013) – principi Generali – , punto 7 nella quale specifica: «la nozione di impresa abbraccia qualsiasi entità che esercita un'attività economica, a prescindere dallo status giuridico di detta entità e dalle sue modalità di finanziamento», proseguendo al Punto 8 in questo modo: «lo status dell'entità in questione ai sensi del diritto nazionale è ininfluente (...) L'unico criterio pertinente al riguardo è se esercita un'attività economica». Quanto alla definizione di attività economica, facendo riferimento a varie sentenze della Corte di giustizia, si intende qualunque attività consistente nell'offrire beni e servizi in un mercato;
l'Europa fa quindi riferimento all'esercizio di attività economicamente rilevanti indipendentemente dalla forma giuridica in cui esse vengono esercitate o classificate nei singoli Paesi. In tale contesto, una volta che le azioni in parola venissero declinate tout court nei successivi bandi, risulterebbe che l'accesso a questi ultimi è regolato in base a caratteristiche soggettive che comporterebbero l'inclusione di alcuni soggetti esercenti attività economicamente rilevanti (imprese) e, allo stesso tempo, l'esclusione di altri (autonomi e professionisti);
altre regioni, come ad esempio la regione Sardegna per bocca dell'assessore al lavoro, hanno già diversamente precisato che ogni riferimento alle piccole e medie imprese quali soggetti titolati ad accedere ai bandi, intende comprendere anche i professionisti;
appare quindi imprescindibile che tutte le regioni, tra cui anche la regione Lazio, pur nel rispetto delle titolarità loro attribuite nella predisposizione di linee guida per l'accesso ai bandi nella programmazione 2014-2020, individuino la necessità di operare medesima precisazione, ricomprendono i professionisti nella consueta categoria piccole e medie imprese, al fine di evitare discriminazioni de facto non rispondenti ai criteri giuridici ed interpretativi prevalenti –:
se si intenda effettuare una ricognizione in ordine alle possibilità concesse dalle regioni italiane ai professionisti per accedere ai bandi nella programmazione ad esse spettante, secondo quanto esposto in premessa;
quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda avviare eventualmente in sede di conferenza Stato-regioni, per le opportune precisazioni nelle linee guida e nei bandi, ciò anche valutando le positive ricadute occupazionali e l'opportunità che competenze come quelle dei professionisti possano essere messe pienamente al servizio delle azioni programmate, contribuendo così al migliore conseguimento degli obiettivi di sviluppo che le stesse pianificazioni regionali, nell'ambito della programmazione 2014-2020, individuano. (5-06164)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-06164

  In coerenza con gli obiettivi fissati dalla Strategia Europa 2020 e la programmazione 2014-2020 del Fondo Sociale Europeo, il Programma Operativo Iniziativa Occupazione Giovani (PON IOG) e il Programma Operativo Sistemi di Politiche Attive per l'occupazione (PON SPAO) – dei quali il Ministero che rappresento è l'Autorità di gestione – prevedono specifiche azioni finalizzate a favorire l'autoimpiego e l'autoimprenditorialità.
  In particolare, nell'ambito degli interventi di sostegno all'occupazione giovanile previsti dal Programma operativo nazionale «Iniziativa Occupazione Giovani», sono previste attività di accompagnamento all'avvio di impresa e supporto allo start up di impresa al fine di sostenere piccole iniziative imprenditoriali promosse da giovani che non studiano e non lavorano (cosiddetti Neet).
  Lo scopo della misura è di offrire servizi integrati e mirati e promuovere la realizzazione di progetti per il sostegno e lo sviluppo di specifiche idee imprenditoriali ovvero progetti che favoriscano l'individuazione e la crescita di prospettive occupazionali legate all'autoimpiego.
  In continuità con il Programma Operativo «Iniziativa Occupazione Giovani» il Programma Operativo «Sistemi di Politiche Attive per l'occupazione» prevede interventi volti ad agevolare e incoraggiare l'imprenditorialità, a partire dall'ambito educativo fino ai contesti della formazione professionale e continua.
  Nello specifico, il Programma Operativo «Sistemi di Politiche Attive per l'occupazione» prevede azioni finalizzate ad attivare percorsi di sostegno alla creazione d'impresa e al lavoro autonomo, ivi compreso il trasferimento d'azienda (ricambio generazionale) e misure per l'attivazione e l'accompagnamento di percorsi imprenditoriali per soggetti con difficoltà di inserimento lavorativo (es: accesso al credito, fondi di garanzia, micro-credito, forme di tutoraggio etc.).
  Riguardo la capacità di coinvolgimento del mondo imprenditoriale, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha inoltre avviato accordi di collaborazione con le associazioni e i gruppi imprenditoriali per favorire l'avvicinamento e l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
  Ciò posto, le questioni sollevate dagli onorevoli interroganti sono già all'attenzione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali che, in qualità di Autorità di gestione, svolge attività di monitoraggio sulla corretta modalità di attuazione degli interventi da parte delle Regioni – individuate come organismi intermedi del Piano operativo nazionale, alle quali è delegata la definizione e la realizzazione delle misure.
  Da ultimo, voglio segnalare che nell'ambito dell'Accordo quadro tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano in materia di politiche attive del lavoro siglato lo scorso 30 luglio, Governo e Regioni si sono impegnati a definire congiuntamente un Piano Generale di raccordo delle azioni di politiche attive per il lavoro contenute nei Programmi Operativi Nazionali e Regionali della programmazione UE 2014/2020, al fine di potenziarne l'efficacia e le sinergie.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

piccole e medie imprese

coesione economica e sociale

pianificazione regionale