ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06160

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 470 del 28/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 28/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 28/07/2015
Stato iter:
29/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/07/2015
Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 29/07/2015
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 29/07/2015
Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/07/2015

SVOLTO IL 29/07/2015

CONCLUSO IL 29/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06160
presentato da
ZACCAGNINI Adriano
testo di
Martedì 28 luglio 2015, seduta n. 470

   ZACCAGNINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   il fenomeno della Xylella fastidiosa «Complesso del disseccamento rapido dell'olivo» (CDRO), si è presentato nel nostro Paese nell'ottobre 2013 ed ha colpito gli ulivi del Salento nella parte sud-occidentale della provincia di Lecce e principalmente nelle campagne della costa ionica. Nell'area salentina interessata sono stati effettuati più di 16.000 campionamenti con analisi di laboratori e estirpate 104 piante infette, come voluto anche dall'Unione europea, con pesanti ripercussioni nell'attività degli operatori del settore;
   in data 12 febbraio 2015, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha annunciato la nomina del commissario delegato per la Xylella fastidiosa, Giuseppe Silletti, comandante regionale del Corpo forestale della Puglia, individuato come figura di riferimento per gli interventi conseguenti alla dichiarazione dello stato di emergenza fitosanitaria. Cita la nota: «Con stanziamento di ulteriori 5 milioni del Fondo nazionale di solidarietà, che si aggiungono ai 2,6 milioni ed ai 6 milioni messi a disposizione rispettivamente dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dalla regione Puglia, il commissario che opera a titolo gratuito avrà a disposizione in questa prima fase 13,6 milioni per contenere il contagio del batterio che secca gli ulivi e proseguire nell'attuazione del decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 26 settembre 2014. [...] Nello specifico il Commissario, entro 20 giorni dovrà produrre un piano da sottoporre all'approvazione del Dipartimento della protezione civile»;
   in data 19 marzo 2015 la protezione civile ha approvato e reso operativo il piano contro la diffusione del batterio killer degli ulivi salentini. Il piano, illustrato a Bari, ha previsto le operazioni di sradicamento degli alberi infetti partendo dalla provincia di Brindisi (Oria), specificando la mappatura degli interventi, attraverso la presentazione della suddivisione del territorio salentino in cinque aree, tagliate in due da una fascia di eradicazione larga 15 chilometri, dall'Adriatico allo Ionio, includendo i territori di 16 comuni leccesi e il territorio di Oria, nel brindisino;
   a gennaio 2015, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare aveva suggerito di condurre ulteriori ricerche per «contribuire a ridurre in modo sostanziale le incertezze e consentire di effettuare una valutazione più approfondita dei rischi». Da allora però, né il Governo né la regione «hanno richiesto un parere scientifico sulla eziologia della malattia», come scritto dallo stesso direttore dell'Efsa. A interpellare l'autorità è stata Peacelink, associazione che ha presentato un dossier con il quale ha ipotizzato che la Xylella fosse solo una concausa dell'essiccamento, al quale parteciperebbero in modo decisivo alcuni funghi. I sintomi della malattia sono stati infatti riscontrati anche in piante nelle quali non c'era traccia di Xylella. L'Efsa ha affermato che al momento «non ci sono evidenze scientifiche che i funghi siano la causa primaria dell'essiccamento rapido». Ma che, allo stesso tempo, occorre «continuare a indagare» sul ruolo che «agenti diversi» hanno sull'essiccamento. «Non c’è certezza sul ruolo delle concause [...] A questo punto sarebbe opportuno sospendere l'abbattimento fino a nuove indagini»;
   l'Unione europea, in data 28 aprile, diffonde la seguente nota: «Commissione europea – Comunicato stampa – Salute delle piante: gli Stati membri approvano misure rafforzate a livello di Unione europea per impedire la diffusione della Xylella fastidiosa [...] Gli esperti degli Stati membri dell'Unione europea riuniti nel comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (PAFF) hanno approvato oggi le misure rafforzate proposte dalla Commissione per prevenire l'ulteriore introduzione e la diffusione all'interno dell'Unione della Xylella fastidiosa. Il batterio è un organismo nocivo da quarantena che colpisce gli ulivi ed è potenzialmente pericoloso per molte altre piante, come la vite e gli agrumi, importanti per l'agricoltura dell'Unione europea. Le nuove misure dell'Unione europea impongono agli Stati membri di notificare la comparsa di nuovi focolai, di effettuare indagini ufficiali, e di delimitare immediatamente le zone infestate. In tali zone sono applicate misure di eradicazione rigorose che comprendono la rimozione e la distruzione delle piante infestate e di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri, indipendentemente dal loro stato di salute. Le misure prevedono inoltre la possibilità per l'Italia di applicare misure di contenimento in tutta la provincia di Lecce, in cui l'eradicazione non è più possibile. In tal caso resta l'obbligo di eliminare sistematicamente tutte le piante infette e di testare tutte le piante circostanti (entro 100 metri) in una zona di 20 chilometri contigua alle province di Brindisi e Taranto. Le importazioni e la circolazione all'interno dell'Unione di determinate piante note per essere sensibili alla Xylella fastidiosa provenienti da qualsiasi paese del mondo saranno soggette a condizioni rigorose. [...]»;
   in data 8 maggio 2015 il quotidiano Il Sole 24 ore descriveva come «il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da 26 vivaisti salentini e ha deciso per la sospensione sia del piano messo a punto dal commissario straordinario alla Xylella, Giuseppe Silletti, sia della dichiarazione dello stato di calamità adottata nelle scorse settimane dal Consiglio dei ministri;
   in data 18 maggio 2015 è stata pubblicata la decisione di esecuzione 2015/789 della Commissione relativa alle «Misure per impedire l'introduzione nell'Unione della Xylella fastidiosa»; all'articolo 9 di detta decisione, la cui rubrica recita: «Spostamento delle piante specificate all'interno dell'Unione»; il comma 1 stabilisce che è vietato lo spostamento all'interno dell'Unione, all'interno o all'esterno delle zone delimitate, di piante specificate che sono state coltivate per almeno una parte del loro ciclo di vita in una zona delimitata stabilita ai sensi dell'articolo 4 (della stessa decisione);
   contro il Piano Siletti e gli abbattimenti degli ulivi comitati e associazioni si sono mobilitati, protestando. L'Alleanza di produttori, che fa capo alla «Voce dell'Ulivo», è pronta a chiedere la deroga all'Unione europea «sul divieto di reimpianto»;
   in data 14 luglio 2015, su «Trnews» – con un articolo dal titolo «Blitz nel Cnr e nell'Università per ascoltare due ricercatori: il docente Francesco Nigro e Maria Saponari. Contenuto top secret quello delle conversazioni messe a verbale» si descriveva come: [...] Obiettivo è capire come il batterio Xylella fastidiosa sia arrivato nel Salento, come sia stato introdotto e se gli interventi di contenimento previsti siano o meno proporzionati al conta»;
   in data 20 luglio 2015, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali attraverso il proprio portale web ha diffuso il comunicato: – «Xylella: firmato decreto stato di calamità. Via a indennizzi per agricoltori e vivaisti con primi 11 milioni di euro». Anche il presidente della regione Puglia, attraverso un comunicato stampa ha commentato la firma del decreto che dichiara lo «stato di calamità», così come riportato dall'agenzia stampa Dire. «[...] Per ora l'eradicazione è l'unica strategia che viene ritenuta dall'apparato scientifico che ci supporta come utile al contenimento della malattia. Nel frattempo sta a noi, liberando la ricerca, trovare eventuali altre soluzioni. L'eradicazione tende a frenare una malattia devastante». Emiliano dà anche merito al commissario europeo di «aver compreso cosa significa l'ulivo per i pugliesi. Eravamo timorosi che non capissero. Non c’è stato bisogno di spiegarglielo. Sta vivendo questo dramma con noi»;
   rispetto alla firma del decreto non tardano a farsi sentire le associazioni ed i comitati. In data 21 luglio 2015, la testata web «VideoAndria.com» riporta lo sfogo degli attivisti – «C’è una chiara intenzione di non fare arrivare alla Commissione europea tutto ciò che potrebbe cambiare questa strategia» – lo dichiara delusa Antonia Battaglia (rappresentante di Peacelink a Bruxelles) all'indomani dell'incontro con il lituano Andriukaitis ed il Ministro Martina, il governatore Emiliano, il commissario Silletti e le associazioni, organizzazioni ed amministrazioni comunali. Gli attivisti si dicono delusi dall'incontro, sostenendo che non vi siano prove che possano giustificare la drastica decisione dell'eradicazione degli ulivi. Nei giorni scorsi Antonia Battaglia e Alessandro Marescotti, dell'associazione Peacelink Taranto, avevano chiesto che la Commissione europea rivedesse «con la massima urgenza la decisione adottata il 28 aprile scorso dal Comitato fitosanitario» e che volesse «comunicare agli Stati Membri che la questione Xylella in Puglia non necessita di ulteriori eradicazioni, visto che il batterio non è stato riscontrato ulteriormente e che le sperimentazioni in campo hanno dato risultati ottimali», in una lettera inviata a Vytenis Andriukaitis, Commissario per la Salute e la Sicurezza Alimentare» –:
   se il Ministro non ritenga di chiarire a che punto sia la sperimentazione sulla patogenicità della Xylella sulle piante di ulivo, quali enti di ricerca se ne stiano occupando, e se non ritenga necessario dare maggiore forza alla ricerca e alla sperimentazione, come suggerito dal Cra Oli di Rende;
   vista la carenza delle evidenze scientifiche che potevano denotare una correlazione fra la Xylella ed il disseccamento degli ulivi salentini, che sono risultate tali da non sgomberare il campo da varie altre ipotesi al vaglio della comunità scientifica. (5-06160)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 luglio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-06160

  La tutela dell'olivicoltura salentina è una priorità della nostra azione di Governo, ed è per questo che dal momento del ritrovamento del batterio Xylella fastidiosa in provincia di Lecce a ottobre 2013 è stata messa in campo una complessa gestione tecnico, scientifica e amministrativa attivata immediatamente, come necessario, nei casi di batteri da quarantena. In primo luogo credo sia opportuno ribadire che il Governo sta lavorando soprattutto sul fronte della ricerca promuovendo un programma europeo a guida italiana e uno nazionale. Sul primo fronte nel Comitato Horizon 2020 è stata approvata una ricerca europea specifica sulla Xylella che sarà coordinata dal CNR di Bari con un finanziamento di quasi 7 milioni.
  A livello nazionale, si prevede la creazione di un programma che coinvolga un gruppo di Università, a partire da quelle pugliesi, con la creazione in Salento di un campo sperimentale dove testare le possibili soluzioni contro la fitopatia.
  Posso informarvi, inoltre, che è in corso il procedimento per l'autorizzazione alla manipolazione di materiale infetto da Xylella fastidiosa per l'Università di Foggia, al fine di effettuare ricerca e sperimentazione sul ruolo svolto dai funghi tracheofila nel disseccamento degli alberi di olivo in provincia di Lecce.
  È bene poi chiarire che la presenza della Xylella è stata accertata scientificamente dai laboratori del CNR di Bari, che da quel momento sono stati in contatto anche con i principali esperti internazionali in materia. Sono state specifiche analisi molecolari, infatti, a rinvenire nei campioni saggiati il batterio fitopatogeno Xylella fastidiosa. Le analisi sono state estese, con esito positivo, anche a piante di mandorlo, oleandro e quercia adiacenti agli olivi colpiti, che mostravano sintomi di bruscatura apicale delle foglie.
  Va ricordato anche che fin dall'ottobre 2013, il Servizio fitosanitario regionale ha prontamente avviato specifiche indagini sul territorio, condotte con la collaborazione di esperti di patologia vegetale dell'Università di Bari e dell'Istituto di Virologia Vegetale del CNR di Bari. Ed è stato inoltre istituito presso il Ministero un comitato tecnico scientifico di alto livello coordinato dal CREA, attualmente operativo nella gestione dell'emergenza.
  Attualmente sono in corso presso il CNR di Bari test di patogenicità di Xylella fastidiosa su piante di olivi per i quali sono attesi i risultati finali secondo i protocolli internazionali in materia. Va in ogni caso ribadito che è la presenza stessa del batterio a far scattare le misure di quarantena stabilite dalla Commissione europea e in fase di attuazione attraverso il piano del Commissario di protezione civile.
  Nelle numerose prove analitiche che hanno interessato gli alberi di olivo della provincia di Lecce ai fini del monitoraggio territoriale in corso (oltre 26.000 analisi), il ritrovamento di Xylella fastidiosa è avvenuto sistematicamente in aree con sintomatologie di disseccamento, mentre il patogeno non è mai stato riscontrato nelle aree prive di evidenze di disseccamento. L'osservazione sistematica dei campioni prelevati da piante di olivo sintomatiche, ha rilevato inoltre la presenza di estesi imbrunimenti del sistema vascolare che hanno fatto ipotizzare in alcuni casi la manifestazione contemporanea di differenti organismi nocivi: agenti fungini xilematici, lepidotteri rodilegno e il batterio Xylella fastidiosa.
  A questo proposito, si è recentemente espressa anche l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) con il parere del 17 aprile 2015, in base al quale non esiste alcuna evidenza scientifica che comprovi l'indicazione che alcuni funghi, siano la causa primaria della sindrome del disseccamento rapido degli ulivi osservata in Puglia. La stessa Efsa, nella documentazione ufficiale disponibile anche sul sito dell'Agenzia, spiega che «il ricorso a un insieme di misure di contenimento – quali: impedire il movimento di piante infette o di insetti vettori infetti; eliminare le piante infette; controllare gli insetti vettori ed effettuare una corretta gestione della vegetazione circostante – potrebbe aiutare a prevenire o rallentare la diffusione dell'organismo nocivo dalla provincia di Lecce alle zone limitrofe o ad altri territori dell'UE».
  Il Governo ribadisce il pieno impegno per salvaguardare l'olivicoltura salentina, in collaborazione con la regione Puglia e con gli organismi europei. A tale proposito credo sia opportuno ricordare che il 20 luglio scorso il Ministro Martina ha firmato il decreto di declaratoria dello stato di calamità per l'emergenza Xylella nelle province di Lecce e Brindisi, che per la prima volta ha previsto gli indennizzi per un'emergenza fitosanitaria che consente l'attivazione di 11 milioni di euro del Fondo di solidarietà nazionale, grazie alle nuove norme studiate con il Parlamento e introdotte con il decreto-legge n. 51 del 2015. La tutela del reddito di agricoltori e vivaisti, infatti, resta uno degli obiettivi fondamentali e sono previsti nelle prossime settimane ulteriori interventi in questo senso di concerto con la Commissione europea, che si è dichiarata disponibile a mettere a disposizione altri fondi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia vegetale

consiglio d'associazione CE

controllo della qualita' dei prodotti agricoli