Legislatura: 17Seduta di annuncio: 467 del 23/07/2015
Primo firmatario: GIACOBBE ANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 BARUFFI DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 DELL'ARINGA CARLO PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 DI SALVO TITTI PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 MARTELLI GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 PARIS VALENTINA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 PICCOLO GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 ROSTELLATO GESSICA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 SIMONI ELISA PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 TINAGLI IRENE PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015 ZAPPULLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 23/07/2015
Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma PARISI MASSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/07/2015 23/07/2015
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 23/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 26/05/2016 Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) REPLICA 26/05/2016 Resoconto GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/07/2015
DISCUSSIONE IL 26/05/2016
SVOLTO IL 26/05/2016
CONCLUSO IL 26/05/2016
GIACOBBE, GNECCHI, DAMIANO, ALBANELLA, BARUFFI, BOCCUZZI, CASELLATO, DELL'ARINGA, DI SALVO, GRIBAUDO, INCERTI, PATRIZIA MAESTRI, MARTELLI, MICCOLI, PARIS, GIORGIO PICCOLO, ROSTELLATO, ROTTA, SIMONI, TINAGLI e ZAPPULLA. —
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
. — Per sapere – premesso che:
il 6 luglio 2015, sulla Gazzetta Ufficiale S. G. n. 154, è stato pubblicato il decreto 22 giugno 2015 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali «Revisione triennale dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo (15A05090)»;
la legge 8 agosto 1995, n. 335, ha ridefinito il sistema previdenziale italiano introducendo il sistema di calcolo contributivo mediante il quale l'importo della pensione annua si ottiene moltiplicando il montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione relativo all'età dell'assicurato al momento del pensionamento;
tale coefficiente viene rideterminato periodicamente sulla base delle rilevazioni demografiche e dell'andamento effettivo del tasso di variazione del prodotto in terno lordo di lungo periodo rispetto alle dinamiche dei redditi soggetti a contribuzione previdenziale;
l'applicazione di nuovi e più elevati divisori previsti nella tabella A, allegata al decreto 22 giugno 2015, determina una riduzione del dividendo, e quindi del valore del trattamento previdenziale, a partire da gennaio 2016;
con il decreto n. 65 del 2015, come modificato durante l’iter parlamentare, si è evitato che l'altro meccanismo che interviene sul valore del montante contributivo producesse una riduzione del suo valore; in tale provvedimento si prevede, infatti, che il coefficiente di rivalutazione del montante contributivo non possa essere inferiore ad uno, in linea generale, ed in particolare per l'anno 2014 in cui sarebbe stato inferiore, determinando una svalutazione del montante contributivo, e che per questo stesso anno non sia praticato il recupero sulle rivalutazioni successive;
l'intervento legislativo operato con il decreto-legge n. 65 del 2015 è stato determinato dalla consapevolezza della necessità di non gravare negativamente sul montate contributivo in conseguenza di una fase particolarmente negativa dell'andamento dell'economia;
quanto alla rideterminazione dei coefficienti di trasformazione, essa accompagna l'applicazione dell'incremento dei requisiti anagrafici e contributivi derivante dal crescere dell'aspettativa di vita;
è stato osservato che l'intervento di correzione del coefficiente di trasformazione potrebbe determinare effetti distorsivi, dando luogo ad un dividendo tra montante e coefficiente, inferiore (seppure di poco) all'anno precedente l'intervento stesso, con un possibile disincentivo a rimanere al lavoro;
più in generale, e soprattutto, il fatto che periodicamente siano modificati i riferimenti sia per la maturazione del diritto (spostandola progressivamente in avanti), sia per il calcolo dell'importo della pensione, fa sì che il sistema sia segnato da notevole incertezza per i progetti di vita delle persone, soprattutto dei lavoratori più giovani;
del resto, è difficile spiegare che, per ciascuno, l'aspettativa di vita possa cambiare con il passare del tempo. A questo si somma l'evidente ingiustizia rappresentata dal fatto che per condizioni di lavoro molto diverse sia prevista una aspettativa di vita uguale;
la sostenibilità economica del sistema previdenziale, soprattutto nel medio lungo periodo, è condizionata anche dalla sua sostenibilità sociale, posto che l'incertezza relativa al tempo del pensionamento e l'aspettativa di un trattamento previdenziale non adeguato o comunque dignitoso, potrebbe incentivare la fuoriuscita dal sistema pubblico di fasce di lavoro e di quote di contribuzione –:
se il Governo intenda avviare una riflessione su questi argomenti per valutare le possibili contraddizioni degli attuali meccanismi di «regolazione endogena» del sistema contributivo, con l'obiettivo di rendere il sistema più affidabile per gli assicurati e realmente sostenibile socialmente, oltre che finanziariamente;
se il Governo non ritenga, anche attraverso l'acquisizione dall'Istituto nazionale per la previdenza sociale di dati e simulazioni relativi agli aspetti più complessi (in particolare sulla durata dei periodi in cui i lavoratori di diversi settori e mestieri percepiscono mediamente la pensione), di dover valutare l'introduzione di elementi di diversificazione dell'aspettativa di vita relativa a ciascuno di tali settori e mestieri;
se il Governo intenda realizzare una verifica su quali sarebbero gli effetti sulla sostenibilità economica di medio e lungo periodo di interventi volti ad attenuare gli effetti sociali dell'aggiornamento dei coefficienti di trasformazione e di un'applicazione differenziata per settori della norma che riguarda l'aumento dell'aspettative di vita. (5-06132)
L'atto parlamentare dell'Onorevole Giacobbe chiede di aggiornare i coefficienti di trasformazione del montante contributivo e l'adeguamento all'aspettativa di vita dei requisiti anagrafici e contributivi per l'accesso alla pensionamento.
La procedura amministrativa per l'aggiornamento dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo è disciplinata dal comma 11 dell'articolo 1 della legge n. 335 del 1995, che stabilisce che la revisione dei suddetti coefficienti debba avvenire «sulla base delle rilevazioni demografiche e dell'andamento effettivo del tasso di variazione del PIL di lungo periodo rispetto alle dinamiche dei redditi soggetti a contribuzione previdenziale, rilevati dall'ISTAT». Pertanto, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, adotta con cadenza triennale uno specifico decreto direttoriale per la revisione dei citati coefficienti.
Con la medesima cadenza triennale il Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali adotta un decreto direttoriale per l'adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico. Tale decreto viene elaborato sulla base del dato ISTAT relativo alla variazione nel triennio precedente della speranza di vita all'età corrispondente a 65 anni in riferimento alla media della popolazione residente in Italia.
Gli effetti combinati di entrambi i provvedimenti direttoriali concorrono al contenimento della spesa pensionistica, al fine di garantire la sostenibilità prospettica del sistema generale, in situazioni di allungamento della vita media come quella attualmente riscontrata.
Concludo sottolineando l'impegno del Ministero che rappresento a voler approfondire le questioni sollevate nel presente atto al fine di valutare la possibilità di un intervento in materia, nel rispetto delle esigenza di finanza pubblica e della sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico. A tal proposito ricordo che proprio martedì scorso, il Ministro Poletti ha avviato con i sindacati una discussione per definire il campo delle tematiche da affrontare sia sul tema della previdenza sia sul tema del lavoro tenendo conto della piattaforma sulla previdenza presentata dai sindacati. Ritengo che dal confronto avviato si potranno rilevare interessanti spunti per una corretta soluzione alle tematiche in parola.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):contributo sociale
impatto sociale
pensionato