ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06015

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 457 del 08/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: RIBAUDO FRANCESCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CULOTTA MAGDA PARTITO DEMOCRATICO 08/07/2015
CATALANO IVAN SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 08/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 08/07/2015
Stato iter:
23/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2016
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 23/06/2016
Resoconto RIBAUDO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/07/2015

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/09/2015

SOLLECITO IL 11/02/2016

DISCUSSIONE IL 23/06/2016

SVOLTO IL 23/06/2016

CONCLUSO IL 23/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06015
presentato da
RIBAUDO Francesco
testo di
Mercoledì 8 luglio 2015, seduta n. 457

   RIBAUDO, CULOTTA e CATALANO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   l'amministratore delegato di Poste Italiane Caio ha presentato il nuovo piano industriale che prevede tra l'altro il reclutamento di ulteriori ottomila unità lavorative, senza tuttavia spiegare modalità, tempi e processi di reclutamento;
   l'Agcom nei giorni scorsi, ha dato il via libera a detto piano, in vista dell'ormai prossima privatizzazione di quote della società;
   Poste italiane come ogni anno sta procedendo alla selezione ed assunzione di personale a tempo determinato per far fronte alle esigenze stagionali, al fine di garantire il servizio pubblico di committenza;
   anche le società controllate dall'azienda Poste italiane continuano ad operare con le stesse modalità praticate negli anni precedenti per il reclutamento di nuovo personale, rivolgendosi ad agenzie interinali e stipulando contratti di somministrazione, eludendo secondo l'interrogante ogni forma di trasparenza nelle assunzioni e facendo lievitare i costi del 20 per cento in più;
   con un'interpellanza urgente in aula (n. 2-00656), era stato già denunciato il modus operandi adottato negli anni dalla società di Stato;
   la materia è stata oggetto di inchiesta da parte della stampa nazionale, con la campagna mediatica denominata «La Parentopoli delle Poste» (La Repubblica, il Fatto Quotidiano — a partire da settembre 2014);
   il tentativo di Caio di portare nell'azienda una ventata di rinnovamento e cambiamento volto all'efficientamento e all'ammodernamento della struttura, ha comportato la sostituzione di navigati dirigenti al vertice della società, ed è stato fortemente osteggiato da chi aveva costruito in Poste italiane un vero e proprio feudo di clientele;
   nonostante gli innegabili segni di cambiamento della nuova gestione nella società Poste, rimangono ancora, in diversi settori, incrostazioni del vecchio sistema che vogliono continuare con la passata metodologia;
   infatti anche quest'anno, da notizie apprese per vie informali, risulta che l'azienda Poste italiane e le dirette controllate, stiano procedendo alla stipula di contratti di somministrazione attraverso agenzie di lavoro interinale eludendo, nei fatti, l'avviso pubblico, lasciando nella disillusione migliaia di giovani che avevano avanzato la candidatura attraverso il portale –:
   se risulti che la società Poste italiane le società dirette controllate continuano ancora oggi a fare assunzioni attraverso agenzie interinali con contratti di somministrazioni;
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di dette assunzioni, anche per l'anno 2015, e del numero dei contratti di somministrazione a tempo determinato stipulati o che si intendono stipulare;
   quanti dei contratti già esistenti a tempo determinato saranno trasformati a tempo indeterminato;
   quali iniziative intende assumere alla luce della situazione relativa alle assunzioni di cui in premessa, per rendere più trasparente il sistema di reclutamento, affermando principi di legalità e pari opportunità in una società a totale capitale pubblico;
   se non si ritenga altresì opportuno procedere, per coprire le carenze di personale, attingendo dal portale web, dove migliaia di giovani hanno avanzato la propria candidatura, applicando però un metodo di selezione con criteri oggettivi e trasparenti, evitando ancora una volta la disillusione di chi si è proposto nel portale web. (5-06015)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-06015

  Con riferimento all'atto in esame concernente il reclutamento dei dipendenti di Poste Italiane S.p.A., si evidenzia che tale argomento non rientra nelle specifiche competenze del Ministero dello sviluppo economico che sono riferibili al contratto di programma che regola i rapporti tra lo Stato e Poste Italiane S.p.A. per la fornitura del servizio postale universale.
  In via preliminare si fa inoltre presente che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Spetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, lettera c) e lettera e) del decreto legislativo n. 261 del 1999, rispettivamente la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» e lo «svolgimento, anche attraverso soggetti terzi, dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale».
  L'Autorità inoltre, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS, ha introdotto specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Ministero in relazione al piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali è in più occasioni intervenuto, pur avendo perso, come detto, le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, affinché ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività del Ministero ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuto e apprezzato da questi ultimi.
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare ove possibile l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli, ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste Italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale».
  Al fine di seguire direttamente il nuovo processo di interazione tra gli enti locali e Poste Italiane, il Ministero ha inviato, all'inizio del mese di marzo, una lettera a tutti i Presidenti delle Regioni italiane, cui è demandato il compito di promuovere le suddette iniziative, invitando ad attivarsi, con sollecitudine, affinché siano tutelati i diritti dei cittadini soprattutto nelle zone maggiormente svantaggiate.
  Con riferimento allo specifico atto in esame, come detto in premessa, si rappresenta che la materia relativa al reclutamento dei dipendenti di Poste Italiane esula dalle competenze del Ministero dello sviluppo economico che, comunque, ha richiesto alla società elementi informativi al riguardo.
  L'azienda ha rappresentato che il ricorso al contratto a tempo determinato nei settori del recapito e della logistica, oltre a consentire la gestione dei picchi di attività, è funzionale a garantire la corretta operatività della produzione, permettendo di intervenire tempestivamente al modificarsi delle esigenze produttive/territoriali.
  L'utilizzo di tale istituto, a decorrere dal 2006, è avvenuto nel rispetto della disciplina prevista dall'articolo 2, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 368/01 che, nell'introdurre una causale a favore delle imprese concessionarie di servizi nel settore postale, ha statuito che sono consentite le assunzioni con contratto a termine «nella percentuale non superiore al 15 per cento dell'organico aziendale, riferito al primo gennaio dell'anno cui le assunzioni si riferiscono».
  La stessa Società ha evidenziato, altresì, di aver sempre rispettato la percentuale del 15 per cento prevista dalla norma sottolineando che per gli anni 2006, 2007 e 2008, nei Bilanci di Poste Italiane S.p.A. è riportato un dato aggregato che riguarda sia i contratti a tempo determinato stipulati ai sensi dell'articolo 2, comma 1-bis, del citato decreto legislativo, sia quelli stipulati con diverse altre causali.
  Per gli anni dal 2009 ad oggi, alla luce dell'intervenuta norma del c.d. Collegato Lavoro (legge 183/2010), nei Bilanci aziendali è stata data una evidenza più dettagliata dei contratti a tempo determinato e, dunque, è presente in modo più puntuale e specifico anche il riferimento al numero dei contratti a termine stipulati ai sensi dell'articolo 2, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 368 del 2001.
  Poste Italiane ha rappresentato inoltre, che i dati riferiti a tali anni, risultano mediamente pari al 50 per cento del complessivo plafond potenziale che si sarebbe potuto utilizzare. In particolare, si passa dal 60 per cento nel 2009 al 38 per cento nel 2012 fino a raggiungere addirittura l'11 per cento nel 2014 (per l'anno 2009: 12.808 contratti a fronte di un tetto percentuale pari a 22.595; per l'anno 2012: 8.433 a fronte di un tetto percentuale pari a 21.663; per l'anno 2014: 2.391 contratti a fronte di un tetto percentuale pari a 21.513 unità).
  L'Azienda ha, peraltro, evidenziato che a partire dall'anno 2006, al fine di contenere i fenomeni di contenzioso e di consolidare la posizione dei lavoratori riammessi in servizio in esecuzione di sentenze non ancora passate in giudicato, ha provveduto a stabilizzare circa 30.000 risorse, previ Accordi Sindacali intervenuti negli anni 2006, 2008, 2010, 2012, 2013. Ulteriori 950 risorse circa, non destinatarie di precedenti analoghe intese, hanno consolidato il proprio rapporto di lavoro con Poste Italiane, a seguito degli accordi sottoscritti con le OO.SS. il 30 luglio 2015.
  Con specifico riferimento agli altri aspetti di interesse dell'Interrogante Poste Italiane ha comunicato che le ricerche e selezioni del personale nel Gruppo Poste Italiane sono condotte sulla base di regole precise, disciplinate da una apposita procedura aziendale redatta ai sensi del decreto legislativo n. 231 del 2001 che definisce differenti modalità operative a seconda dei profili ricercati.
  Ciò che nell'atto in esame viene definito «avviso pubblico» è in realtà la semplice pubblicazione di annunci di ricerca di personale attraverso lo spazio «lavora con noi» del sito www.poste.it. Si tratta della modalità comune di recruiting, ordinariamente utilizzata da tutte le aziende attraverso la quale ogni candidato, se in possesso dei requisiti espressamente indicati nell'annuncio, può candidarsi a garanzia di equità e trasparenza del processo.
  Il Gruppo Poste Italiane ha, inoltre, precisato di aver attivato, durante tutto l'anno 2015, in via residuale, solamente 8 contratti di somministrazione che si sono resi necessari per la veloce sostituzione di altrettanti lavoratori temporanei che si erano dimessi, privilegiando ordinariamente l'utilizzo dei contratti a tempo determinato e indeterminato, e attivando rapporti di lavoro con il lavoratore e non con le agenzie interinali.
  La società al riguardo ha inoltre specificato che, ad eccezione dei contratti a tempo determinato attivati nei confronti del personale da adibire ad attività di recapito e smistamento della corrispondenza, cui si ricorre al solo fine di garantire le operatività anche nei momenti di picco o di ferie del personale stabile, si prevede che gli altri contratti a tempo determinato, stipulati nel corso dell'anno 2015 saranno consolidati in contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, a condizione che risultino accertati positivi livelli sul fronte delle prestazioni rese dalle risorse coinvolte.
  Come già accennato il canale di recruiting utilizzato dalla società è costituito dal «canale web» di Poste Italiane, al quale tutti possono accedere per inserire il proprio CV nella apposita sezione «lavora con noi» del sito istituzionale.
  L'Azienda, sulla base dei fabbisogni esistenti e dei CV presenti nella propria banca dati, contatta di volta in volta i candidati in possesso dei requisiti previsti e attiva il conseguente processo di selezione nel rispetto di quanto indicato nella specifica procedura aziendale di «Reclutamento e selezione del personale per assunzioni a tempo indeterminato e determinato» redatta ai sensi del decreto legislativo n. 231/01.
  Solo in via residuale, in caso di fabbisogni numericamente consistenti e assenza all'interno della banca dati aziendale di profili coerenti con le esigenze, si fa ricorso ad aziende specializzate che supportano Poste Italiane esclusivamente nella prima fase di ricerca e verifica della rispondenza dei candidati ai criteri definiti dall'Azienda.
  Poste Italiane ha evidenziato, infine, che a valle di questa prima fase di screening, segue, in ogni caso, una selezione operata, in un'ottica di trasparenza ed equità, secondo i criteri adottati dal Gruppo stesso.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro stagionale

assunzione

agenzia di lavoro temporaneo